Attacco moscio e svarioni in difesa ci condannano alla sconfitta all’Olimpico.
La Lazio è in clima vacanziero, noi siamo senza il taumaturgo Sinisa, relegato in tribuna. Ma la partita è stramba: costruiamo una mole di gioco imponente, facciamo la partita nel primo e nel secondo tempo. Ma la Lazio conclude, noi gigioneggiamo nel nulla.
Due tiri e due centri per i biancocelesti, su azioni simili, partite dalla fascia e concluse con l’attaccante al centro: la nostra difesa sbanda: Dio bono, quanto ci è mancato Gastaldello!
Ma è la solita solfa: contro squadre di questo calibro si manifesta il divario tecnico, le nostre proverbiali carenze di qualità.
Siamo ancora lontani, tecnicamente parlando, dalle prime 8 in classifica.
Oggi abbiamo fatto un gran possesso palla, collezionato una miriade di corner, sperperato mille punizioni da buona posizione, fatto tutti gli schemi possibili e immaginabili su calcio piazzato, restando però troppo fumosi in attacco.
La Lazio ha finalizzato, noi siamo stati inconcludenti.
Mancava la fantasia, un raccordo decisivo tra centrocampo e attacco. Soriano è già stato miracolato abbastanza, non gli si può chiedere anche di fare il trequartista dall’assist al bacio.
Kristicic, gigione più che mai, ha lottato a centrocampo, si è dannato l’anima ma ad un certo punto dovrebbe anche concludere! Tirare a rete, invece di tentare la giocata superflua e posticcia.
Nel primo tempo andiamo vicinissimi alla rete al 23′, su uno dei tanti schemi usciti dal cilindro dei nostri tecnici: palla a Gabbiadini dal corner e tiro potentissimo che esce di un niente.
Ma dopo altri schemi fantasiosi dei nostri mister, che meriterebbero miglior sorte, al 42′ arriva un po’ a sorpresa il vantaggio sporco della Lazio. Azione arrembante di Keita sulla nostra sinistra, Berardi è fatto secco dalle finte del giovane laziale: cross dalla destra e sporcacciata di Candreva, tiro ceffato che finisce nell’angolino. Da Costa, incolpevole, crolla all’indietro come un cartoccio di patate. Ma la difesa è apparsa impreparata. Mustafi e Regini vanno a funghi e Candreva, con buona dose di fortuna, batte il nostro portiere.
Nella ripresa siamo ancora noi a fare la partita. Ma l’attacco non ha i rifornimenti adeguati. Al 57′ Biglia si fa espellere, perdendo palla su Kristicic e arrotando il serbo per il secondo cartellino giallo. Potrebbe essere la svolta.
Spadroneggiamo nel possesso palla, ma siamo sempre vacui in avanti.
Entrano Sansone e Okaka, che non pungono. Okaka non è ispirato, il suo sostanzioso deretano non gira come dovrebbe… E al 73′ arriva il raddoppio laziale, che chiude la partita.
Sansone perde palla dalla trequarti: un errore che meriterebbe 100 nerbate serbe di punizione.
La Lazio riparte in contropiede, Mauri si ricorda di essere un giocatore di calcio e offre l’assist perfetto a Lulic, per un’azione molto simile alla prima rete: Lulic riceve palla al centro dell’area e batte nuovamente Da Costa con un tiro sotto la traversa. La nostra difesa è ancora dormiente, oggi non è giornata.
C’è ancora un salvataggio di Biava su Soriano, un rigore netto su Okaka, falciato da Minala, non fischiato dall’arbitro. E poi la partita si conclude.
Il 2-0 è un punteggio che premia la concretezza della Lazio e ci punisce eccessivamente.
Oltre al rigore su Okaka ce n’era forse un altro su Eder nella ripresa, ignorato dall’arbitro: ci è mancata, questa volta, anche un po’ di fortuna.
Ma il divario tecnico, ripetiamo era evidente: o siamo al 100%, oppure con queste squadre andiamo in difficoltà, perdiamo su errori o ingenuità, che puntualmente commettiamo. Oggi l’ attacco è stato fuffa. E’ mancata la fantasia e l’ultimo passaggio.
Ma ripartiremo domenica prossima, in una sfida altamente suggestiva contro l’Inter di Mazzarri. Sinisa vuole concludere alla grande il campionato e noi vogliamo toglierci ancora delle soddisfazioni. Forza Samp, mettiamoci alle spalle questo passo falso.
2 commenti
Il fatto è che con questa Inter abbiamo tutto da perdere, nel senso che fanno punti con i nerazzurri cani e porci, e quindi o li batti o non hai fatto niente di speciale. Non lo so ma non credo che vinceremo. E’ un sesto senso di un vecchio doriano. Comunque con la Samp siamo vaccinati all’adagio dell’ “una calda e una fredda”. E’ un antico leit motiv.Quando sembra finalmente di poter volare facciamo la fine di Icaro. Ma questa dovrebbe essere la molla, se veramente si vuol costruire qualcosa di serio e duraturo, per impostare la squadra su basi più solide. Mettiamola così: il nostro campionato, con la sconfitta di ieri, è oggettivamente finito. Dunque senza stimoli ci saranno prestazioni di conseguenza. Ci resta la grande soddisfazione per aver raggiunto una salvezza che ad un certo punto sembrava davvero una chimera. Se poi in futuro vogliamo battere le grandi sarà compito della dirigenza operare per il meglio. Piuttosto visto che per il resto c’è poco da dire vorrei fare, da questo spazio, un grandissimo elogio a Beppe Iachini. BRAVO! Non era così scontato stravincere il campionato di serie B ma lui lo sta facendo dimostrando ancora una volta la sua sagacia unita ad una rara serietà. E speriamo che non lo caccino come a Genova per “indegnità” da serieA. Sarebbe interessante vedere come se la caverebbe nel massimo campionato. PROSIT.
Anch’io penso che sarà molto dura spuntarla con l’Inter; statisticamente parlando, come già per il Cagliari e la Lazio, due bestie nere da dimenticare, siamo messi veramente male, però “la palla è rotonda” e l’incontro è aperto a tutti i risultati; comunque ho piena fiducia in Sinisa e spero che, dopo la sconfitta con la Lazio, lui dia spazio a quei giocatori che, in questo finale di campionato, hanno voglia di fare bella figura, di dimostrare il loro valore personale e la riconoscenza verso la tifoseria e la società.