Incontriamo una Fiorentina con pesanti assenze e ancora in corsa per il quarto posto.
Una squadra capace di esprimere un calcio entusiasmante e divertente, tra i migliori in Italia.
Nel suo biennio viola, l’Aeroplanino, insieme ai suoi tanti collaboratori, è riuscito a riportare in Italia un calcio ragionato e propositivo come da anni non vedevamo.
La Viola però è in calo, anche a causa dello scarso turn-over e per i tanti infortuni subiti durante la stagione.
Si presenta a Marassi con un riscaldamento particolare: torello in spazio ristretto, riscaldamento muscolare a secco, possesso palla ed un 10 contro 0, dove si provano le azioni offensive. Con un possesso prolungato, al segnale del mister si attacca provando delle combinazioni. E, dopo il goal, un altro assistente gioca una seconda palla in zona difensiva, simulando una ripartenza. Qui i giocatori rientrano in pressione e nei propri ruoli facendo il recupero: si cura la transizione negativa, visto la presenza massiccia di giocatori in zona offensiva utilizzati dalla Fiorentina.
La Sampdoria invece è in forma, è reduce da 2 vittorie con Verona e Sassuolo. Abbiamo acquisito autostima e fiducia nei nostri mezzi. Ed è aumentato anche lo spettacolo in campo.
Esprimiamo un calcio divertente e molto offensivo.
Sinisa, il nostro Lider Maximo (e a questo punto anche santone, visti i miracoli che sta facendo con lo stesso materiale del suo predecessore), si affida ad un piccolo turn-over ed un cambio modulo.
Fuori Okaka, Sansone, Costa, Renan, Obiang, Wszolek e Regini squalificato. Rientrano Kristicic, Gabbiadini, Eder, Maxi, Berardi (da quasi un anno assente) e Soriano.
Ci presentiamo con un furbo 4-2-3-1, con Da Costa in porta, De Silvestri a destra, Mustafi e Gastaldello centrali e Berardi a sinistra. Palombo e Kristicic i due centrali di centrocampo, Soriano a sorpresa dietro Maxi Lopez, a schermo su Aquilani (mossa tattica molto intelligente). Eder a sinistra e Gabbiadini a destra.
La Fiorentina priva di Pizarro, Pasqual, Rebic, Mario Gomez, Rossi e Commper risponde con un inedito 4-3-2-1, con Neto in porta e Cuadrado a sorpresa terzino destro, Diakite e Savic centrali e Tomovic a sinistra. Aquilani centrale davanti alla difesa, Mati Fernandez a destra e Borja Valero a sinistra. Ilicic e Wolski dietro all’unica punta Matri.
Oggi la Sampdoria in fase di non possesso è un bellissimo esempio di concentrazione e di scaglionamenti difensivi perfetti.
Mister Sinisa, la volpe serba, insieme al suo staff colloca il veloce ed offensivo Eder sulla fascia di Cuadrado per frenare le giocate del colombiano. Ne viene fuori un duello bellissimo, in cui Eder trova difficoltà nel saltare Cuadrado, mentre il viola spinge meno del previsto a causa della posizione molto alta di Eder e della bravura nelle chiusure del macellaio Berardi.
Soriano a schermo su Aquilani per frenare il gioco in possesso palla della Fiorentina, Palombo si allarga spesso su Borja Valero, mentre Mustafi si misura in marcatura preventiva su Matri. Gabbiadini gioca spesso in raddoppio sulla spinta di Tomovic ed Ilicic.
Difendiamo in fase di non possesso con un 4-4-1-1.
La Fiorentina invece dovrebbe giocare un 4-3-2-1, ma spesso in fase di possesso si trasforma in un 4-3-1-2, con Wolski che si posiziona tra Palombo e Kristicic, cercando di prendere palla centralmente per aprire dei varchi. Mentre ilicic gioca spesso sulla stessa linea di Matri.
I Viola puntano su un possesso palla ragionato, portando tanti uomini in zona offensiva e difendendo spesso a 3, con i due centrali e Aquilani davanti alla difesa.
Cercano di sfondare con inserimenti precisi e rapidi sulle fasce con gli esterni e, centralmente, con le mezzali ed i trequartisti. Matri garantisce la profondità necessaria agli inserimenti.
Uno degli aspetti tatticamente rilevanti di questa partita è la posizione di Borja Valero.
Inizia mezzala sinistra, accentrandosi in fase di possesso palla e facendosi trovare spesso sul taglio centrale. Cambia spesso posizione con Mati Fernandez e, verso metà primo tempo, ha libertà assoluta che lo spagnolo utilizza facendosi trovare in maniera incredibile sempre in zona palla, pronto a riceverla per far partire l’azione della Fiorentina: un anarchico, ma perfettamente funzionale al gioco viola.
In fase di non possesso la Fiorentina si trasforma in un 4-1-4-1, con l’allargamento di Mati Fernadez e Borja Valero sulle fasce ed il rientro in zona centrale di Ilicic e Wolski a fianco di Aquilani.
Creano molta densità centrale giocando molto stretti e molto corti tra il centrocampo con la difesa: è difficile per noi trovare varchi.
Ci riusciamo talvolta sulla destra quando Cuadrado spinge, ma il colombiano è talmente veloce che riesce spesso a recuperare la posizione.
Molto continua ma poco precisa la spinta di De Silvestri, anche se da un suo cross nasce l’occasionissima di Eder, sbagliata di poco.
Gabbiadini presente in maniera efficace nei raddoppi difensivi perde lucidità in zona offensiva, risultando spesso lento nella giocata e nelle ripartenze.
La partita è giocata su un ottimo ritmo ed è molto intensa. La vince il tatticismo e le occasioni sono sporadiche.
Anche nei piazzati è molto interessante la cura differente ma molto preparata degli schemi.
Il duello tra Gianni Vio, il guru viola dei calci piazzati e il nostro tattico De Leo è una partita nella partita.
La Fiorentina difende spesso a due o addirittura in un uno contro uno molto spregiudicato. Mentre quando attacchiamo noi difendono in 10.
Oggi i nostri schemi, di solito quasi sempre vincenti, non riescono ad impensierire la difesa viola.
Anche in questo caso è un pareggio.
Nel primo tempo siamo brillanti ed attacchiamo di più, facciamo la partita e costringiamo la Fiorentina a giocare spesso con il baricentro basso: li andiamo a prendere già nel giro palla, e loro fanno lo stesso del resto.
Al 30′ del primo tempo Borja Valero si cambia con Mati Fernandez.
Si conclude la prima frazione intensa e ben giocata da tutte e due le squadre.
Il secondo tempo inizia bene per la Sampdoria: nei primi 15 minuti creiamo 2 palle goal, sprecate purtroppo.
Troviamo spazio accentrandoci dalla fascia verso il centro, puntando al taglio centrale degli attaccanti, cercando delle combinazioni rapide e precise.
Una con Maxi Lopez che ingaggia un duello molto fisico e duro con Diakite durante tutta la gara, duello dal quale spesso esce vincente.
Al 20′ del secondo tempo entra Vargas per Ilicic per un 4-3-3 puro, con Borja Valero che si inserisce spesso centralmente come trequartista.
Anche noi cambiamo modulo, passiamo al 4-3-3, con Soriano che si posiziona mezzala destra, Palombo centrale e Kristicic mezzala sinistra.
La partita ora si gioca tatticamente anche con i cambi.
Sinisa al 23′ toglie Maxi Lopez per Okaka: una mossa che non ci ha convinti pienamente, forse dovuta alla stanchezza dell’argentino. Mi aspettavo il cambio di Gabbiadini, poco presente in fase offensiva, ma probabilmente il mister non ha voluto privarsi di un giocatore che garantiva una copertura maggiore rispetto a Sansone, lasciato in panchina.
Al 25′ Montella risponde con il cambio Matos/Ilicic, che si posiziona come terzo attaccante largo a destra.
Nel finale ci sono due occasioni per la Fiorentina: una con un palo tremendo su punizione di Vargas e l’altra con Matri di testa.
Esce anche al 30′ capitan Gastaldello, infortunato, per l’ingresso di Fornasier. Entra Renan per Kristicic, 5 minuti dopo.
Entra anche Ambrosini per Mati Fernandez.
Finiamo la partita con l’espulsione per “presunte” proteste di Sinisa, salutato da ovazione di applausi dello stadio nel tragitto tra la panchina e l’uscita dal campo. La decisione dell’arbitro non ha convinto pienamente.
Peccato: gran bella gara giocata con personalità, è mancata solo la stoccata vincente. Non dimentichiamoci che stavamo giocando contro una squadra molto forte e quarta in classifica, godiamoci la crescita del collettivo come gioco e mentale.