Non si accontenta, Sinisa Mihajlovic. Raggiunto il traguardo dei 40 punti si può ancora sognare, alzare l’asticella, non porsi limiti. Mancano ancora 8 giornate e la Samp ha dimostrato che può giocarsela con tutte: è necessario però scendere in campo con la mentalità giusta.
“Ai miei ragazzi cerco di trasmettere quello che penso, e finora sono stati meravigliosi – ha esordito Mihajlovic nella conferenza stampa che precede la sfida con la Fiorentina di domani. “Loro, come me – ha continuato il tecnico tripalluto – cercano sempre di migliorarsi, e ora che abbiamo raggiunto un obiettivo non dobbiamo rilassarci: il campionato per noi non è assolutamente finito. I nostri obiettivi di oggi sono quelli di non porci limiti. Gli obiettivi si possono cambiare in corsa e possiamo fissarne di nuovi man mano che si raggiungono. Da ora vogliamo provare a vincerle tutte, anche se ci sono diversi ostacoli come la partita di domani con la Fiorentina. Gli ostacoli però sono fatti per essere superati. Non dobbiamo avere paura di sognare”.
Poi Sinisa ha evidenziato i valori che lo guidano nella sua professione.
“Per me è sempre importante essere uomo più che allenatore. La cosa principale è essere uomini, tutto il resto viene dopo: i miei ragazzi hanno dimostrato di esserlo, perché essere solo calciatori non vale niente”.
Infine un riferimento alla Fiorentina, una squadra che ha allenato ma con cui spesso ha avuto problemi.
“La mia esperienza a Firenze è stata dolce e amara: amara perché si è conclusa con l’esonero, dolce perchè il tempo è stato galantuomo. Sono arrivato con l’eredità pesante di sostituire Prandelli, ma ho sempre avuto un buon rapporto con i Della Valle. Pensavano che cambiando allenatore si potesse ripetere l’annata di Prandelli, ma dopo quella stagione molti dei ragazzi erano ormai scarichi. Domani incontrerò Vincenzo Montella che è un mio caro amico, e spero che domani la Fiorentina mi faccia soffrire meno di quanto mi ha fatto soffrire lui quando giocavamo”.