Era dura riprendere dopo la scoppola di Bergamo. Ma il nostro Leader Maximo Sinisa, dopo aver strigliato i giocatori e probabilmente averli minacciati di fargli fare ritiro al confine con il Kosovo, imposta un silenzio tombale, per far tornare la squadra nella concentrazione e determinazione giusta.
Giochiamo contro un Verona in netto calo dopo lo strepitoso campionato fino a qui disputato e i 40 punti conquistati con ottime partite ed un calcio a tratti spettacolare.
Sinisa provoca chiedendo di buttare giù Giulietta dal balcone. Mandorlini risponde in maniera poco simpatica ed educata, dicendo di non capire il serbo quando parla in conferenza.. A vedere la partita di oggi mi sa che non ha capito neanche come fa giocare la propria squadra…
La Sampdoria si presenta cambiando il consueto 4-2-3-1, con il nuovo ed offensivo 4-3-3 e con le epurazioni previste. Fuori Kristicic infortunato, Obiang, Okaka e Fuffa Eder.
Un 4-3-3 con 3 attaccanti veri e non terzini di spinta.
Da Costa confermato in porta, De Silvestri a destra, Gastaldello e Mustafi centrali e Regini a sinistra. Centrale davanti alla difesa nel centrocampo a 3 Palombo, mezzo sinistro Renan e mezzo destro Soriano. Punta centrale Maxi Lopez, Sansone a sinistra e Gabbiadini a destra.
Il Verona risponde con il classico 4-3-3, che diventa un 4-1-4-1 in fase di non possesso, con Rafael in porta, difesa da destra con Cacciatore, Moras e Maietta centrali ed Albertazzi a sinistra. Centrocampo a 3 con Donadel davanti alla difesa, Romulo mezzala destra, Halfreddsson mezzala sinistra. Toni punta centrale, Jankovic a sinistra e Iturbe a destra.
IL PRE-PARTITA
Il riscaldamento pre-partita che ho seguito mi è sembrato molle dal punto di vista nervoso ed è un peccato perché a livello tecnico e tattico l’ho trovato ottimo e molto intenso.
Dopo un riscaldamento individuale con palla a coppie o a tre, si è iniziato con un lavoro fisico, gioco di posizione in un quadrato con Jolly Palombo e Maxi, i due vertici di oggi con Renan- Sansone e Regini contro Soriano, Gabbiadini, De Silvestri e Mustafi: la catena di destra contro la catena di sinistra.
Poi si passa al rettangolo centrale con possesso palla a pressione 5 contro 5 a 2 tocchi, per finire con un 11 contro 0 con conclusione in porta, dove si provano le azioni ed i movimenti offensivi.
Come giochiamo con questo 4-3-3?
Partendo con palla da Da Costa, alziamo i terzini a centrocampo, le mezzale Soriano e Renan si fanno trovare molto larghe. Lavoriamo in ampiezza: per aprire il centrocampo del Verona le punte fanno un movimento dall’esterno verso il centro. Quindi si stringono per prendere palla nella zona lasciata scoperta dal Verona e puntare la porta con l’aiuto di Lopez come boa e degli inserimenti della mezzala opposta.
Alla difesa del Verona crea fastidio il movimento di Lopez che in alcune giocate fa il vertice centrale allungando la difesa e in altre gioca come un falso “nueve”, dove andando incontro al portatore di palla crea quello spazio in cui si devono inserire gli attaccanti esterni con i tagli centrali.
Come sempre cerchiamo il possesso palla: palla a terra, gioco ragionato, propositivo e rapido. Lavoriamo tanto sui tagli centrali delle due punte e sulla spinta in fascia dei terzini.
In fase di non possesso pressiamo alti, con Lopez che si occupa dei centrali e di dare il raddoppio a Palombo, che spinge la sua pressione individuale in alto, dove va spesso a contrastare Donadel. Le mezzali si allargano subito sulla spinta dei terzini, mentre le punte rientrano sulle mezzali del Verona, per poi continuare il raddopio sull esterno gialloblù. Questo lavoro di sacrificio fatto molto bene oggi non ci crea pericoli sulle fasce, ci fa difendere con un 4-5-1 e regala equilibrio.
Patiamo centralmente, dove Mustafi soffre Luca Toni: gli si chiede una marcatura preventiva, ma spesso non riesce ad anticiparlo, anzi spesso lo fa girare vicino all’area creando dei pericoli per Da Costa.
Il Verona prova a giocare in rapidità con Iturbe e Jankovic che cercano spesso di sfondare sull’esterno per il cross su Toni.
Visto che oggi hanno avuto difficoltà a creare gioco in palleggio, li ho visti spesso cercare di giocare sulle cosidette “seconde palle”.
Lancio per Toni che lavora centralmente per i tagli degli esterni e per l’inserimento delle mezzali e dei terzini.
Non ho visto la consueta carica agonistica gialloblu più per meriti nostri che per la loro forma fisica, anche se si nota che il Verona sta vivendo un calo.
Ci pressano molto alti ad inizio azione, dove Toni cerca di nascondere le linee di passaggio per Palombo. Ma oggi siamo più rapidi di pensiero nella giocata e facciamo nostro il centrocampo.
Al 3′ minuto arriva il primo gol: Renan crea superiorità numerica e tira da fuori, colpisce il palo e il più veloce è Sansone che sigla il goal dell’uno a zero.
Dopo il goal lasciamo un pò troppi spazi centrali, dove il Verona prova a recuperare ed in 15 minuti rischiamo il pareggio più volte.
In una di queste Regini respinge centrale di testa, Mustafi allontana DI TACCO in modo maldestro, palla a Toni che tira ma para Da Costa.
Le altre azioni del Verona dimostrano come sempre che soffriamo nella zona centrale, quando incontriamo una squadra che gioca rapida nello stretto ed in zona centrale.
E’ sulla catena di sinistra che riusciamo a portare spesso Sansone al tiro. E dopo un’ ottima occasione dello stesso sul corner guadagnato arriva il solito schema di marca De Leo: palla a Renan , servito da un tacco alla Socrates dell arbitro Calvarese, e destro angolato per il 2 a 0..
Siamo molto efficaci nei scivolamenti in marcatura a centrocampo in fase di non possesso. E gli attaccanti si sacrificano parecchio in copertura. Non andiamo più in difficoltà, siamo corti e stretti quando difendiamo, mentre quando attacchiamo siamo molto larghi e lavoriamo in ampiezza.
Al 37′ minuto arriva il terzo goal con una strepitosa azione corale, spot per un calcio collettivo di primordine una delle più belle viste quest’anno dalla nostra squadra.
Analizzandola tatticamente e tecnicamente è perfetto il movimento del pallone dove iniziamo un giropalla da destra con De Silvestri che scarica al centrale Palombo, cambio gioco su Sansone a sinistra che serve al volo la sovrapposizione di Regini, nello scatto il nostro terzino brucia e salta l’esterno del verona, cross rasoterra dal dischetto dove Soriano conclude il suo taglio centrale arrivando al tiro e segnando il 3 a 0…BRAVISSIMI…una di quelle situazioni che provi in allenamento..i mister avranno sicuramente goduto!
Finiamo il primo tempo con il Verona ora mai in bambola e con un risultato secco di 3 a 0 dove hanno segnato i 2 giocatori, poco impiegati fino ad oggi, a cui Sinisa ha offerto una chance. Anche per questo diamo merito ad un mister che sta rivalutando una rosa in maniera impensabile.
Iniziamo il secondo tempo come l’abbiamo finito, partita in mano fin dal primo minuto determinati e concentrati ed arriva il secondo goal di Soriano con una grande azione individuale taglio centrale da destra verso sinistra, saltati 2 avversari, e con un tiro ad incrociare davanti all’area…grandissimo goal.
Al 13 minuto torna al goal Palombo, dopo tanti anni, su punizione 5-0.
Ed il mister saggiamente incomincia a risparmiare qualche giocatore per mercoledi. Esce Gabbiadini, arrabbiato, per Eder che entra con la stessa voglia di un tuffo nell’acqua gelata in pieno inverno.
Mentre il Verona al 18′ minuto passa ad un 4-4-2,che in possesso diventa un 4-2-4, inserendo Rabusic per Romulo. Mette una seconda punta centrale per provare a riaprire la partita con dei cross verso le due punte.
Al 25′ minuto esce un applauditissimo ma stanchissimo Sansone per Bjarnasson, e vediamo l’esordio di Salamon per Palombo al 34′ minuto.
La partita finisce con qualche azione sporadica gialloblu’ e qualche ripartenza nostra. Gestiamo la partita con un possesso palla molto efficace e con maturità.
CONCLUSIONI
Partita giocata in maniera perfetta dalla Samp, dove elementi come Da Costa, Soriano, Renan, Maxi Lopez e Sansone hanno saputo insieme al resto della squadra esaltarsi nel nuovo modulo ed in una partita che può rappresentare la svolta, sia a livello tattico che a livello di obiettivi.
Mi fa sorridere (ma sono concorde con lui, ci vuole anche quello), quando Mihajlovic in conferenza stampa parla di “culo” nell’ aver schierato 2 giocatori, poco impiegati ma capaci di fare un ottima partita e anche goal.Ma è anche vero che se ogni giocatore in campo rende e gioca concentrato e determinato è anche merito suo.
Crea competitività, da stimoli e carica al punto giusto. Ripetiamo che sia giusto valutare la rosa da qui alla fine dell’anno.
Ora cerchiamo di evitare altri passi a vuoto e di giocarci tutte le partite fino alla fine, perché tutti non dimentichiamo Bergamo, il derby di andata ed il finale dello scorso anno: qualche soiddisfazione la meritamo!
Poi ripartiamo da il nostro punto saldo: il Leader Maximo ed il suo staff, garanzia assoluta di professionalità, competenza voglia e passione.