Cinque gare per avvicinarsi alla salvezza. Cinque gare per andare verso la fatidica soglia dei 39-40 punti (stando larghi) che consentiranno alla nostra squadra di portare a casa il traguardo minimo per quest’anno. Siamo di manica larga: forse anche 36 punti potrebbero bastare per salvarsi (lo scorso anno ne bastarono 33). Ma il campionato è strano, le ultime partite ancor di più.
I risultati “sospetti” nelle ultime ore di campionato sono sempre dietro l’angolo: c’è sempre qualcuno che resta beffato, che fa i conti senza le furberie finali “all’italiana”.
Mihajlovic, deluso dalle ultime due prestazioni, sta svegliando i suoi a ritmo di trattamenti serbi.
Il tecnico vuole salvarsi tranquillamente. Se ne fotte della suspence di una salvezza conquistata alle ultime giornate. Anzi, con la giusta ambizione, vuole arrivare il più possibile vicino alla parte sinistra della classifica: una posizione che si può permettere la Sampdoria vista fino a un paio di settimane fa, e che sancirebbe il meritato successo per Mihajlovic e il suo staff.
Poi si porranno le basi per il futuro. E se una grande squadra non chiama, Mihajlovic resterà ancora con noi.
Cinque gare, si diceva, contro squadre alla nostra portata.
La prima, sulla carta, è lo scoglio più difficile: il Torino di Ventura all’Olimpico.
I granata stanno viaggiando alla grande, con la coppia Immobile e Cerci che intimorisce anche le grandi. Sono messi in campo benissimo dalla vecchia volpe Ventura, cresciuto a pane, rabbia e fumi dell’Italsider.
Il Toro meriterebbe l’Europa League per come sta giocando. Troverà comunque nella Samp un avversario ostico, temprato dalle nerbate serbe di una settimana di allenamenti. Col Toro potrà essere una bella partita: ci saranno spazi aperti in cui giocare, spazi in cui Eder potrà correre felice a perdifiato.
Dopo Torino, il calendario vede un doppio scontro da bassifondi. Prima Livorno in casa, poi Atalanta a Bergamo. Partite delicate dove non possiamo fallire. Poi ospitiamo a Marassi l’Hellas Verona, infine andiamo a Sassuolo.
Saranno cinque gare che daranno un volto al nostro campionato, che parleranno chiaro su quelli che sono i nostri reali valori.
Dopo questo ciclo, il calendario si inasprisce: Lazio, Inter, Catania al Cibali, poi Chievo Verona in casa. Trittico finale: Parma al Tardini, Napoli in casa e Udinese fuori.
Va da sé che i discorsi sulle tabelle lasciano il tempo che trovano. Sono discorsi alla Franco Scoglio, chiacchere da baretto, davanti ad un paio di Martini, prontamente smentiti dal campo.
Resta il fatto che dobbiamo consolidare la classifica nelle prossime 5 gare, perché nelle successive potremmo passare momenti difficili. Mihajlovic ne è consapevole e sta caricando i suoi.
E i giocatori rispondono: si stanno allenando con una grinta notevole, tanto che Gastaldello e Gabbiadini sono usciti tumefatti dal furore agonistico di Bogliasco.
Specialmente il capitano, messo ko da un entrata scomposta di Salamon e ridotto alle stampelle. Ora è a forte rischio per domenica.
Cazzo, va bene la grinta ma non esageriamo. Non possiamo giocare troppe volte con Fornasier. Capitano, riprenditi!
1 commento
5 partite, fare tabelle e da bar e sbagliato ma speriamo di fare 7/8 punti per andare a 35/36 poi vediamo com’è la situazione dietro di noi, dobbiamo essere realisti che sarà dura, se arriviamo a 38/39 punti non ci dovrebbero essere sorprese ma intanto arriviamoci.