Ci si aspetta una reazione rabbiosa e positiva dalla Sampdoria dopo la pesante sconfitta di Roma. Ma siamo decimati dalle assenze, mancano Gastaldello e De Silvestri in difesa, Maxi Lopez davanti.
Per sostituire i due squalificati Sinisa ridisegna la difesa, ci sono Fornasier terzino destro, Costa terzino sinistro e Regini centrale.
Bocciato Berardi e Soriano, visti allenarsi in maniera non ottimale in settimana, sia da me che probabilmente da Sinisa ed il suo staff.
Bocciato anche Okaka come punta centrale. Schieriamo Eder davanti e rientra Obiang a centrocampo con Kristicic trequartista.
Modulo 4-2-3-1 con Da Costa in porta, difesa a 4 con Fornasier a destra, Mustafi e Regini centrali e Costa a sinistra. Centrocampo a 2 con Palombo e Obiang, Kristicic dietro Eder, Gabbiadini a destra e Wszolek a sinistra.
Il Milan effettua un turnover dopo la partita di mercoledì in Champions League, che lo porta a giocare in maniera speculare a noi: 4-2-3-1 con Amelia in porta al posto di Abbiati, difesa a 4 con terzino destro Abate, Zaccardo al posto di Mexes e Rami centrali e Constant a sinistra al posto di Emanuelson. Centrali di centrocampo Muntari e Montolivo ,Taarabt a sinistra, Honda a destra e Saponara al posto di Kaka dietro Pazzini schierato al posto di Balotelli.
La cosa che stupisce di più di questo nuovo Milan è sicuramente l’approccio.
Il peggior Milan degli ultimi anni gioca come una “provinciale”.
Concordo in parte con l’analisi sul campionato di serie A proposta dall’antipatico mister Capello: il livello di gioco di tante squadre è basso rispetto alla media europea. E il divario tra le 2-3 squadre più forti e le altre è aumentato.
Si punta ad un calcio più speculativo che propositivo.
Questo porta il Milan a giocare raccolto nella propria metà campo, tutti dietro la linea della palla per un 4-4-1-1 in fase di non possesso, molto corti e stretti. Lasciano infatti il pallino del gioco ed il possesso nel primo tempo ai blucerchiati.
MILAN GIOCA CON BUNKER ALLA NEREO ROCCO
Pazzini gioca su Obiang e Saponara su Palombo. Mentre Montolivo si piazza davanti alla difesa e Muntari fa il raddoppio su Obiang quando Pazzini lo non lo segue più: una gabbia centrale dove il nostro Kristicic rimane bloccato e non riesce mai a ricevere palla.
Assistiamo ad un vero bunker alla Nereo Rocco di mister “calcio champagne olandese” Clarence Seedorf…
La ripartenza arriva ricercando subito la profondità su Pazzini che gioca come boa a favore degli inserimenti di Saponara e dei due esterni alti, che tagliano dall’esterno verso il centro. Le poche volte in cui imposta il gioco, il Milan fa scorrere il pallone velocemente dal centro ricercando le fasce con l’inserimento dei terzini da dietro, che spesso crossano dalla trequarti.
Non pressa alto, il Milan, ci lascia giocare. Pressa molto di più nei 30 metri dove è raccolto, e recupera spesso palla su nostri errori individuali. I rossoneri sono anche piu’ rapidi sulle seconde palle e sul raddoppio effettuato in copertura dagli esterni e da Saponara.
Godiamo di molta libertà, ma non riusciamo ad incidere. Si sente l’assenza di una prima punta che impegni i due centrali di difesa e che lasci spazi ad Eder, abile nel partire da dietro per lavorare negli spazi.
Gabbiadini e Wszolek giocano alti, a piede invertito, per bloccare in partenza i terzini rossoneri, e devono ovviamente essere abili anche nel raddoppio difensivo, quando gli avversari riescono ad inserirsi.
Quando Gabbiadini e Wszolek provano e riescono ad accentrarsi, sia per l’abilità del Milan di chiudersi, sia per la mancanza di un punto di riferimento in avanti, la loro azione si ferma spesso: non troviamo spazio ed idee per concludere.
La nostra difesa, tutta nuova, va spesso in difficoltà sia in fase di possesso, sia negli scivolamenti e nelle coperture difensive sulle ripartenze rossonere.
Siamo in grosse difficoltà sui tagli centrali, tra difesa e centrocampo c’è troppo spazio.
Regini si fa allargare spesso da Saponara, dimenticadosi di non essere più un centrale in una difesa a tre e lascia spesso tanto spazio tra sè e Mustafi. Qui il milan affonda in maniera poco concreta ma pericolosa.
Costa si trova in difficoltà su Honda ed è impacciato in fase offensiva. Forse era meglio invertirli: Regini a sinistra e Costa centrale. Anche Fornasier va in difficoltà non essendo un terzino di ruolo.
Primo goal al 12 minuto su un cross da destra, con Fornasier che va in raddoppio con Mustafi su Pazzini, dimenticandosi di Taarabt che colpisce di testa. Da Costa respinge male, centrale, e Taarabt segna. Ennesimo errore di un portiere in evidente difficoltà e di una difesa posizionata in maniera non corretta.
Proviamo a reagire ma siamo lenti nel possesso palla, confusi, non troviamo una linea di passaggio corretta e sopratutto manchiamo tanto in fase di pressing collettivo.
A centrocampo Obiang conferma il suo periodo no: è lento, molle nei contrasti e commette tantissimi errori in fase di impostazione. Ma sopratutto si allarga spesso lasciando Palombo solo nel mezzo e inoltre è lento a rientrare.
Perchè insistere ancora su Obiang?
Proviamo anche con i lanci lunghi, ma Rami e Zaccardo, con marcature preventive, giocano spesso in maniera positiva in anticipo su Eder, che non riesce mai ad essere pericoloso.
Forse con un centravanti boa poteva andare meglio con questa tipologia di gioco dove il Milan chiuso in 30 metri, con centrocampo stretto centrale sulla difesa, poteva soffrire la ricerca della seconda palla sugli inserimento di Eder e Gabbiadini. Invece proviamo lunghe trame di gioco in possesso, dove sbagliamo spesso l’ultimo passaggio e non riusciamo ad essere mai pericolosi.
Finisce un primo tempo difficile per la Sampdoria.
LA RIPRESA
Nel secondo tempo entra Soriano per Wszolek e sembra andare meglio.
I primi minuti attacchiamo alla ricerca del pari con coraggio, ma senza mai incidere: al 10 minuto entra anche Lopez per Obiang.
Cambio tattico: Lopez prima punta ed Eder dietro di lui, Soriano a sinistra, Gabbiadini a destra e Kristicic in mezzo con Palombo.
Centrocampo più dinamico ed attacco pesante.
Lopez entra carico si batte su ogni pallone siamo più determinati.
Il Milan continua il bunker, con il cambio Poli per Saponara, per un 4-3-3 in fase di possesso che diventa un 4-5-1 puro, con Montolivo davanti alla difesa, Poli mezzo destro e Muntari mezzo sinistro.
Al 13′ minuto arriva il raddoppio rossonero: sbaglia Da Costa a non uscire su Pazzini, regalando un corner che il Milan sfrutta benissimo: Pazzini spinge il nostro portiere che esce non proprio in maniera decisa. La palla schizza alta su Rami che insacca sul secondo palo, libero dalla marcatura.
Errore di Da Costa ma anche un fallo solare non fischiato, oltre la errata marcatura di Rami che si trova completamente libero… 0 a 2.
Entra anche Essien per Muntari che, ammonito, rischiava l’espulsione per continui insulti all’arbitro Doveri.
E’ una mazzata sul nostro umore: diventiamo ancora più nervosi. Ma al 22′ minuto arriva la fiammata decisiva: Lopez riesce ad aprire con un movimento ad allargarsi la difesa del Milan. In quello spazio centrale si infila Eder, rapido e veloce, che attacca lo spazio in maniera decisa. Ma appena entra in area esce Amelia che lo travolge, forse rigore e rosso ma l’arbitro doveri non fischia nulla.
Maxi è nervoso e dopo 5 minuti si fa cacciare fuori: rimaniamo in 10…
Grossa ingenuità del nostro bomber.
Entra anche Renan, al 35 minuto, per l’infortunato Kristicic. Ma a parte un’ occassione d’oro di Eder non succede più nulla. Grande possesso del Milan che controlla la gara in maniera esemplare e noi molliamo piano piano.
CONCLUSIONI
Peccato, siamo qui a scrivere di una partita con tanti errori dell’arbitro, tanti errori individuali collettivi e forse anche di gestione.
Non mi ha convinto la squadra schierata nel primo tempo, non mi hanno convinto i cambi di oggi: forse era meglio partire con una prima punta e come cambio mi sarei aspettato Sestu con più dinamismo e rapidità di un Gabbiadini e di uno Wszolek in grande difficoltà.
Forse siamo anche in debito di ossigeno, confermo che questa è una squadra che può fare risultato se ogni interprete gioca al 100%, convinto, unito e determinato, con i famosi occhi della tigre del nostro lider maximo Sinisa.
Ma non dimentichiamo la strada passata, un periodo di appannamento ci sta, ed i 19 punti in 13 partite mi rendono fiducioso sul fatto che ne usciremo presto e riusciremo a raggiungere la salvezza.
Adesso serve calma e lavoro duro, evitare drammi e nervosismi adolescenziali che ci stanno portando ad essere una delle squadre con più espulsi senza fare falli pericolosi. Sono convinto che da martedi la nostra triade lavorerà per la miglior Sampdoria possibile!
AVANTI RAGAZZI