Sampdoria-Cagliari si preannuncia come una bella partita, ricca di emozioni.
I blucerchiati hanno la carica motivazionale del derby vinto lunedì scorso ma si presentano a Marassi senza l’infortunato Lopez e lo squalificato Mustafi: 2 gravi assenze.
Ci schieriamo con il modulo 4-2-3-1 con Da Costa in porta, De Silvestri a destra, Gastaldello e Fornasier centrali e Regini a sinistra. Centrocampo a 2 con Kristicic e Palombo, Eder a sinistra e Gabbiadini a destra, Soriano dietro Okaka.
Cambiamo qualcosa in attacco, dove Soriano in fase di possesso gioca a supporto della punta centrale Okaka, mentre in fase di non possesso si occupa del regista del Cagliari Conti.
Eder attacca a sinistra e Gabbiadini a destra, esterni alti a piedi invertiti: ottima scelta in virtù della spinta degli esterni bassi del Cagliari.
Tentiamo anche rapide e veloci combinazioni offensive con il taglio centrale degli esterni alti, cercando l’uno-due con Soriano ed Okaka come provato anche nel pre-gara con un 11 contro 0, dopo il consueto riscaldamento.
Il Cagliari si presenta con il tipico 4-3-1-2: Avramov in porta, difesa a 4 con Perico a destra, Astori e Rossettini centrali e Murru a sinistra. Conti davanti alla difesa, Ekdal interno sinistro e Vecino interno destro. Cabrera dietro le punte Nenè e Sau.
E’ un ottima squadra che gioca un calcio propositivo: una squadra difficilissima da affrontare, dura, molto fallosa, che crea grosse difficoltà sia in fase offensiva, con i 3 attaccanti, sia in fase difensiva dove spezzetta molto il gioco e le ripartenze con contrasti duri.
L’azione rossoblu parte spesso da un giro palla difensivo molto efficace, per arrivare alla superiorità numerica a centrocampo dove i tre centrocampisti più il trequartista cercano spazi lavorando sulla profondità e nella parte centrale, tra Palombo e Kristicic. Le punte giocano strette e lavorano per cercare spazi tra il nostro terzino ed il centrale.
Per evitare di soffrire a centrocampo cerchiamo di costruire in ampiezza con gli esterni alti molto larghi e usando la spinta dei terzini, con l’intento di creare dei 2 contro 1 sugli esterni.
In fase di non possesso il Cagliari allarga gli interni e Cabrera si posiziona al centro a pressare il nostro centrocampista centrale in possesso palla. Provano anche a chiuderci le traiettorie, quando ripartiamo dal rinvio di Da Costa, lasciando i tre attaccanti alti in pressione.
IL GOL
Quando attacchiamo sugli esterni siamo molto pericolosi, e dopo un azione di Eder guadagniamo un corner che sfruttiamo a dovere con uno dei tanti schemi vincenti sui piazzati.
Palla scaricata dietro su Kristicic che crossa sul secondo palo, dove Gastaldello con un movimento a mezzaluna dal dischetto si smarca sul secondo palo per segnare il goal: ottimo schema.
Certo, la Fiorentina ha il guru delle palle inattive Gianni Vio. Ma noi non siamo da meno, dopo i viola siamo la squadra con la percentuale più alta di goal ottenuti da schema sui calci piazzati. Durante la gara ne proviamo diversi e molto ben costruiti: ottimo lavoro di mister De Leo.
Gastaldello dopo il gol (e questo fa parte del lavoro mentale che sta facendo mister Sinisa e il suo staff), raccoglie il pallone e lo mette subito al centro, proprio per ribadire alla squadra che stai affrontando che “oggi vogliamo vincere noi”: spinta motivazionale allo stato puro.
Pressiamo alti sopratutto con gli attaccanti, che corrono tantissimo sia in pressione, sia per creare i raddoppi sulle fasce.
Primo tempo che prosegue con una occasione d’oro per Gabbiadini sull’ennesimo cross di Eder.
Okaka funge da boa per aprire gli spazi ai compagni sui tagli centrali e gioca un ottima partita, da dietro sembra George Weah.
In difesa Fornasier manca nelle marcature preventive e si dimostra spesso insicuro nel possesso palla, ma gioca una gara attenta e considerando che è un ’93 direi che è un ottimo giocatore in prospettiva.
Finisce il primo tempo senza altre occasioni. Ottimo gioco del Cagliari ma che si conclude nei 30 metri prima della porta difesa da Da Costa: non si contano tiri in porta da parte loro.
SECONDO TEMPO: LA FATICA DEL PRESSING INIZIALE SI FA SENTIRE
Iniziamo il secondo tempo con uno schema “stile Zeman” sul calcio di inizio: 2 a battere, 3 in linea a destra e 3 a sinistra, dietro 2 giocatori pronti a lanciare su una fascia per la spizzata e la conseguente ricerca della seconda palla.
Il Cagliari alza il baricentro, aumenta il ritmo e l’intensità di giocata con i terzini sulla linea dei centrocampisti e prova a spingere nell’ uno contro uno contro i nostri esterni bassi. Spesso riescono nel loro intento, perché Gabbiadini ed Eder faticano a fare il raddoppio: la fatica del pressing del primo tempo si fa sentire.
Nei primi 10 minuti di gioco c’è subito un’occassione sulla nostra destra, con Nenè che tira e Da Costa para. Poi un’occasione per Gabbiadini dopo una splendida triangolazione Soriano-Okaka ed assist di quest’ultimo per Gabbiadini che calcia di punta a lato.
Al 10′ minuto entra Cossu per Cabrera per aumentare la spinta offensiva: la partita sale di tono con molti interventi duri a centrocampo.
Sinisa risponde con Obiang al posto di Soriano, Kristicic si sposta trequartista in marcatura su Conti, mentre Obiang si sistema a fianco di Palombo a centrocampo.
Abbassiamo troppo il baricentro, ma loro diventano solo pericolosi con qualche cross e qualche punizione, niente di più. Difendiamo compatti e molto corti, soffriamo solo sugli esterni dove Gabbiadini ed Eder faticano nei raddoppi difensivi.
Al 29′ minuto entra Adryan per Ekdal, ma non cambia nulla nel modulo cagliaritano. Cambiamo noi al 35′ minuto, quando Renan entra al posto di Okaka: passiamo al 4-3-3 con Palombo davanti alla difesa su Cossu, Renan mezzo sinistro, Eder punta centrale e Gabbiadini a destra, cerchiamo di effettuare il raddoppio sugli esterni con gli interni di centrocampo.
Al 38′ minuto entra Wszolek per Kristicic per dare maggiore dinamismo sulla fascia, dove soffriamo terribilmente le incursioni cagliaritane, sopratutto dalla parte di Gabbiadini, dove De Silvestri, toccato duro, rimane zoppicante in campo. Il Cagliari attacca sempre da quella parte, approfittando della mancanza nei raddoppi difensivi di Gabbiadini.
Dopo 3 minuti infatti Sinisa inverte Gabbiadini con Wszolek, chiedendo al polacco di sacrificarsi in copertura.
La partita finisce con un accenno di rissa ed un grosso sospiro di sollievo da parte nostra.
CONCLUSIONI
Un peccato non chiudere queste partite ben giocate. Tenendo in bilico il risultato fino alla fine rischiamo sempre di veder svanito il lavoro fatto per arrivare ai tre punti. Ma miglioreremo.
Altri 3 punti, e sono 19 in 11 partite. La nostra è una squadra viva, determinata, aggressiva. Siamo uniti, con una forza di gruppo eccezionale che lotta con i denti su ogni pallone ed ogni centimetro di campo. Una squadra che rispecchia la tenacia dei suoi allenatori.
Non è un caso se ogni giocatore dà il meglio in ogni occasione che gli si presenta davanti.
Abbiamo un mister mental coach che ha saputo regalarci UNA SQUADRA e che sta per raggiungere il suo obiettivo giocando a calcio. Un calcio propositivo ed offensivo, divertente.. alla faccia dei mugugnoni che non ci credevano.