E’ ormai certo lo scambio tra Nick Pozzi e Stefano Okaka Chuka.
Nick, eroe della promozione, finirà al Parma in cambio dell’italo-nigeriano, attaccante di scuola romanista. Garrone esulta, il suo portafoglio tripudia.
Il mercato di gennaio sarà probabilmente ricordato da Garrone come uno dei momenti più entusiasmanti della sua vita: “milioni risparmiati, milioni guadagnati”, è il mantra del nostro facoltoso presidente dalle braccia brevilinee.
Nonostante l’attaccamento alla maglia (e alla tifoseria), la dirigenza blucerchiata riteneva che l’ingaggio di Pozzi fosse decisamente sproporzionato (un milione di euro all’anno) rispetto al rendimento sul campo. Se pensiamo che, ad esempio, Quagliarella prende un paio di milioni all’anno, i conti non tornano proprio.
Osti ha cercato di sbarazzarsi di Nick in tutti i modi, preferibilmente attraverso la formula dello scambio. In principio, fu fatto un tentativo con il Palermo per arrivare al talentuoso Hernandez: ma, per quanto stimato da Iachini, le richieste di Nick furono considerate esose perfino da quello svitato di Zamparini. Nei giorni successivi Osti lo propose al Livorno e al Bologna (in cambio di Rolando Bianchi), ma in questi casi fu l’attaccante a mettersi di traverso: si oppose al trasferimento, dichiarando di non voler lasciare la Samp, in quanto legatissimo ai colori e ai tifosi blucerchiati, nonché legatissimo al suo ricco stipendio. Ora, una quindicina di giorni dopo, l’offerta del Parma sembra avergli fatto cambiare idea.
“DIN DON…”
Al suo posto arriverà nelle prossime ore Okaka. Nato il 9 agosto dell’89 a Castiglione del Lago (Perugia) da genitori nigeriani, è cresciuto nelle giovanili della Roma. Esordì in A ad appena sedici anni, il 18 dicembre 2005, a Genova, contro la Samp. Nelle prime stagioni da professionista sembra destinato ad un futuro luminoso (specie dopo una buona stagione in B, nelle file del Modena), ma la promessa è destinata a perdersi per strada: nel 2008 torna alla Roma, ma non riesce ad emergere, al punto da essere prestato nuovamente a metà stagione dapprima al Brescia (2009), al Fulham (2010) e al Bari (2011). In nessuna delle tre esperienze, Okaka riesce ad incidere significativamente. A gennaio 2012 passa al Parma: non va molto meglio (3 reti in 14 gare), ma il Parma lo ingaggia a titolo definitivo nell’estate successiva (beninteso, a parametro zero) per poi girarlo subito allo Spezia in prestito. La stagione con gli aquilotti è discreta (7 reti in 38 incontri); rientrato a Parma, però, non trova spazio (appena 2 gare in sei mesi) e viene messo sul mercato a gennaio. Insomma, dal suo curriculum tutto si può dire tranne che Okaka sia un campione.
Non ha sfondato da nessuna parte, nemmeno in serie B.
Gli amici spezzini lo chiamavano “100 kg di ignoranza”, vedendolo barcamenarsi a centro area con il suo culone e la sua tecnica alquanto approssimativa. Farà numero nel reparto offensivo, pronto ad entrare nei minuti finali per creare qualche fagiolata, qualche mischione in area dove potrà far valere la sua stazza. Per chi ha buona memoria, potrebbe prendere il posto che fu di Oman Biyik, gloria nazionale camerunense, ma del tutto inabile sui campi italiani: Oman Biyik veniva messo in campo per colpire il pallone di testa a ripetizione e nulla più.
Si chiude così il nostro mercato? Aspettiamo, qualche colpetto dell’ultima ora potrebbe spuntare… Qualche nuovo Barillà da mettere in rosa potrebbe sempre arrivare.. Una cosa è certa: per ora è stata una vera okakata di mercato.