Quagliarella-Samp è il solito delirio dei giornali? Ci siamo abituati ai deliri a mezzo stampa: nomi altisonanti e inverosimili accostati alla Samp, giusto per ravvivare un mercato in cui non muove foglia.
Un mercato in cui, ogni tanto, come un peto nel silenzio, un peto del malaugurio, salta fuori qualche frase funebre di Osti, che spinge i tifosi a gettarsi da un cavalcavia con una macina al collo.
Osti, sempre lui, la vecchia fastidiosa civetta della nostra dirigenza, pronta a gufare, a smorzare i pochi entusiasmi che ci sono rimasti. Quando te ne andrai, vecchia civetta? O almeno vai a fare un corso elementare di comunicazione, bestia!
Nelle ultime ore si riparla di Quagliarella alla Samp. Abbiamo ancora il ricordo della standing ovation dei nostri tifosi alla fine del match Juve-Samp.
Quagliarella si è avvicinato alla curva, visibilmente commosso. Dai suoi occhi partenopei, colmi di lacrime napulitane, traspariva il pensiero: “Uè, tornerei volentieri. Datemi 2 milioni di euri e l’affare è fatto..”.
Ma l’affare, coi 2 milioni di mezzo, non è affatto semplice.
Conte medita, sotto il suo toupet, di non mollarlo mai: per lui è il giocatore perfetto, quello che nel basket è chiamato “sesto uomo”: ossia, colui che entra in campo e può stravolgere la partita in 10 minuti. Quagliarella lo fa, con le sue conclusioni inventate, le sue azioni estemporanee.
Ma il quesito è il seguente: alla Juve serve ancora, dopo l’uscita dalla Champion’s e dalla Coppa Italia?
Dipende da quanto i gobbi tengano all’Europa League. Considerando che la finale si giocherà a Torino (c’è quindi aria di trionfo, di consacrazione gobba, un fetore gobbo che si innalzerà dall’Olimpico di Torino e attraverserà tutto lo stivale, col figlio di Polifemo Marotta esultante e strafottente più che mai), è possibile che fino alla fine della stagione Conte voglia tenersi il nostro ex attaccante.
I 2 milioni e rotti che prende Quagliarella dovrebbero inoltre essere ammortizzati dai bianconeri. Ci sembra difficile.
A meno che, ed è la voce che rimbalza da ieri sera, non si inserisca nella trattativa la promessa Gabbiadini.
Il giovane e seppur discontinuo Gabbia è il nostro unico giocatore di valore, l’unico patrimonio (anche dal punto di vista monetario) che possediamo (per quanto a metà con la Juve). Uno scambio con Quagliarella (31 anni) sarebbe simile a quello, tanto discusso (giusto per restare in tema di puzza gobba) tra Guarin e Vucinic.. Una mezza idiozia.
Spingiamo quindi Garrone a investire per prendere l’attaccante bianconero.. Mancano ancora alcune ore.. Garrone, tira fuori il milione!
Altri colpi di mercato? Come detto all’inizio, non muove foglia.
La sensazione è che rimarremo a seguire le notizie fino a 2 secondi prima della fine del mercato, con la speranza di chissà quale nome, per poi farci il solito sangue marcio, all’annuncio dell’arrivo del Barillà di turno (se va bene).
Intanto c’è gia un nuovo “Barillà” che scalpita: è Alessio Sestu, 30 anni di inutilità tra serie A e B.
E’ lui il nome accostato alla Samp. Esultiamo, sarà forse lui il Barillà del 2014, non resteremo a mani vuote!
Si vocifera anche di uno scambio Costa-Del Grosso con l’Atalanta. La cura serba non sta funzionando con Andrea Costa, sempre pronto a una nuova vaccata in ogni partita (il ragazzo, se non altro, ha una certa fantasia). Sinisa lo vorrebbe scorticare con la carta abrasiva. Se arriva l’occasione (altra frase ricorrente della civetta Osti, dopo il tormentone, finalmente finito, “dobbiamo sfoltire”), Costa sarà spedito a Bergamo. A calcioni, ma con tanto affetto.