Arriviamo all’appuntamento col Bologna dopo l’ottimo secondo tempo con la Juve, ma con evidente necessità di fare punti: vincendo potremmo staccare il biglietto per una comoda salvezza e giocare il derby in maniera più serena. (Mi auguro di non vedere mai più la squadra svogliata e molle dell’andata, in un derby non giocato e regalato agli avversari).
Ci presentiamo con il consueto ed oramai consolidato 4-2-3-1 e si registra il ritorno in squadra di Soriano e Kristicic. Fuori Bjarnason e Wszolek.
In porta Da Costa, difesa a 4 con De Silvestri, Mustafi e Gastaldello, a sinistra Costa al posto dello squalificato Regini. Centrocampo a 2 con Obiang e Palombo. In attacco linea di 3 con Gabbiadini a destra, Kristicic centrale dietro Eder e Soriano a sinistra.
Anche contro il Bologna mettiamo in evidenza le nostre caratteristiche consolidate: puntiamo al possesso palla, con baricentro alto e squadra propositiva. Attacchi rapidi e veloci con i tagli sulle vie centrali dei nostri esterni alti a piede invertito. Il mister chiede anche la spinta dei 2 terzini, visto il modulo del Bologna, per creare dei 2 contro 1 sulle fasce.
I rossoblu rispondono con la solita barricata che mister Ballardini propone da anni: un bel 3-5-1-1 in fase di possesso che diventa spesso un 5-4-1 in fase di non possesso palla.
I rossoblu giocano con Curci in porta, difesa a 3 con Antonsson, Natali e Cherubini. Centrocampo a 5 con Garics a destra, Christodoulopoulos e Perez davanti alla difesa, Pazienza e Morleo a sinistra, Diamanti in raccordo tra centrocampo e Bianchi.
Primo tempo incolore da parte nostra, ma ci sono da fare due considerazioni: il campo non permette una circolazione rapida del pallone, si scivola e la palla rimbalza male. La seconda considerazione è che il Bologna si chiude con 10 uomini dietro la linea della palla, lasciando pochi spazi e cercando di portare via un punto.
Gli esterni bassi del Bologna in marcatura sono: Morleo su Gabbiadini e Garics su Soriano. I loro interni si occupano della spinta eventuale dei terzini e Diamanti si posiziona vicino a Perez per completare il 5-4-1 descritto prima in fase di non possesso.
Perez va su Kristicic.
La cerniera bolognese è impreziosita dall’ottimo lavoro di Diamanti, centrocampista offensivo ma con un dinamismo incredibile, in grado di fare le due fasi senza nessun problema e dimostrando un capacità di sacrificio importante per tutta la squadra.
In fase di possesso Diamanti gioca sugli spazi centrali, lasciati liberi da Obiang e Palombo. Quando ci riesce andiamo in difficoltà.
Ma la maggior parte delle volte il Bologna per ripartire in un azione offensiva usa il vecchio metodo del palla lunga e pedalare ora chiamato “attacco diretto sulla seconda palla”, con lancio su Bianchi che fa a sportellate con Gastaldello e Mustafi, cercando di servire Diamanti e Morleo o Garics in appoggio con l’aiuto degli interni di centrocampo.
Ma questa tattica viene spesso intercettata dai nostri difensori, sia per la nostra ottima lettura del gioco ma anche per la timidezza degli esterni e degli interni del Bologna ad attaccare: quella di Ballardini è una squadra rinunciataria.
Quando la nostra azione parte da dietro, Diamanti e Bianchi esercitano pressione alta sui nostri centrali, cercando di oscurare le linee di passaggio in uscita con Perez che si alza tra Obiang e Palombo.
Obiang patisce il dinamismo e la rapidità di Diamanti e va spesso in difficoltà quando è in possesso palla, risultando lento e prevedibile negli appoggi.
Diamanti lo capisce e lo attacca spesso.
Forse Kristicic è troppo distante dal duo di centrocampo per aiutare nel recupero palla, ma anche per dare il suo apporto nella costruzione del gioco.
Il primo tempo incolore scivola via, velocemente, senza grosse emozioni. E’ stata una frazione di gioco molto equilibrata, fisica e tesa.
Abbiamo addirittura il doppio del possesso palla Bologna.
Ma forse l’importanza della partita si fa sentire: sembriamo bloccati mentalmente.
Il secondo tempo inizia con un altro piglio: decidiamo di accelerare, ma cambiando un po’ il nostro credo tattico.
Proviamo a scardinare la difesa del Bologna con dei cambio gioco da una fascia all’altra, cercando l’uno contro uno. Alziamo maggiormente il pallone, anche perché il campo non consente di fare diversamente…
Ma la partita cambia, perché siamo finalmente più decisi nel recupero palla, più vogliosi di vincere la partita. Infatti incominciano ad arrivare le occasioni.
Al 12′ minuto Soriano si inserisce in mezzo all’area ma spara su Curci.
E’ il preludio al goal, che arriva al 16′ minuto con uno splendido passaggio filtrante da destra di Kristicic su un grande taglio di Eder, che crossa rasoterra al centro dell’area per Gabbiadini che segna.
Veramente un’ ottima azione, di quelle che i mister provano e riprovano in allenamento.
Abbiamo sfondato il Fort Apache del Bologna, che risponde facendo entrare Acquafresca per Morleo per alzare il baricentro, e mette in campo un 4-3-1-2 molto confusionario in difesa, con Garics a destra, Natali ed Antonsson centrali, Cherubin a sinistra, centrocampo a 3 con Christodoulopoulos, Perez e Pazienza, attacco con Diamanti dietro Acquafresca e Bianchi.
Il Bologna prova a costruire, compito difficile per una squadra impostata abitualmente a subire il gioco e giocare sulle ripartenze.
Dietro Mustafi e Gastaldello, con le marcature preventive, la fanno da padroni e la manovra rossoblù si ferma spesso sulla nostra trequarti. Noi controlliamo la gara senza affanni, cercando di ripartire in maniera rapida e veloce sulle fasce quando entriamo in possesso palla.
Al 79′ minuto passiamo al 4-3-3 con Renan al posto di Kristicic. Mentre il Bologna inserisce Mantovani per Cherubin, un terzino di spinta per attaccare gli spazi lasciati da De Silvestri in fase di spinta.
Il Bologna sostituisce anche Rolando Bianchi con il Barbudos Moscardelli e la Sampdoria risponde con Sansone al posto di Gabbiadini.
Ci avviciniamo alla fine del match padroni del campo e meritevoli di questa vittoria importante. Mai un pericolo per Da Costa.
Ma al 44 minuto succede l’incredibile: errori inidviduali e collettivi imbarazzanti…
Palla a fondo campo dove Eder ed inspiegabilmente De Silvestri vanno in pressione su Natali in possesso palla, non facendo un fallo tatticamente giustissimo, ma anzi consentendogli di rinviare su Moscardelli libero (a causa della posizione scoperta lasciata da De Silvestri). Obiang va in pressione allargandosi sull’attacante del Bologna, ma molle e poco determinato e reattivo: anche qui serviva un fallo.
Moscardelli riesce così a rilanciare sul greco Christodoulopoulos che parte nella zona centrale, approffittando dello scivolone di Renan. Mustafi scappa, Palombo non riesce a recuperare e non attacca il greco indietreggiando pericolosamente invece di attaccarlo fuori dall’area di rigore. Quando arriva Costa con una diagonale lenta ma positiva, sega in area di rigore il greco…
Rigore netto e goal di Diamanti: altri 2 punti buttati via..
E sono tre le gare gettate al vento negli ultimi secondi.
Troppi punti regalati: non dimentico Sassuolo nella gestione Delio e Lazio nella gestione Sinisa.
Peccato, commettiamo ancora errori mentali di attenzione, concentrazione e sopratutto determinazione nei momenti chiave. Se voglio vincere a centrocampo su Moscardelli entro in scivolata: palla o gamba non fa differenza, ma fermo il gioco… vero Obiang??!!
Questi ragazzi devono capire che a volte è meglio la sciabola del fioretto, che serve crederci fino all’ultimo secondo della partita.
Ora ragazzi: sotto con il derby (partita da sciabola), per prendersi la rivincita su quello ignobile giocato all’andata e regalato ai cugini. Ma c’è da tirare fuori gli occhi della tigre che mister Sinisa chiede e che aveva quando giocava. Non è una partita comune, i giocatori del Genoa lo sanno, mister Gasperini (strappiamogli quel sorriso da presuntuoso) e mister Sinisa pure. I nostri lo devono capire e dimostrare… FORZA RAGAZZI!
1 commento
Scrivi come un libro stampato. :). Bene.