Possiamo affermare con immenso piacere che il trio Sinisa, Nenad ed Emilio ha imboccato la strada giusta per questa squadra.
Al grido di “UN’ALTRA SAMPDORIA E’ POSSIBILE”, i mister non sbagliano un colpo e nel giro di due sole settimane riescono a risollevare una squadra, consentitemi, di zombie.
SAMPDORIA-CATANIA
Partita di assoluta importanza per risalire la classifica.
Vero che al Catania mancavano tanti titolari. Ma è anche vero che la Sampdoria a “targa serba” è in netta ripresa e crede sempre di più nei suoi mezzi.
Il nostro mental coach Sinisa carica il gruppo e crede nella salvezza, confortato dalle ultime prestazioni: i giocatori sono con lui, si vede ogni volta che scendiamo in campo e che segniamo un goal.
Abbiamo un piglio diverso, determinato, aggressivo, giochiamo un calcio propositivo ed offensivo di chi vuol vincere e non aspettare di perdere.
Partiamo con il solito marchio di fabbrica 4-2-3-1 con Da Costa in porta, linea a 4 difensiva composta da de silvestri a destra centrali Gastaldello e Mustafi e Costa a sinistra.
Centrocampo a 2 con Palombo ed Obiang. Eder dietro a Pozzi, esterno offensivo sinistro Soriano ed esterno offensivo destro Gabbiadini.
Il Catania risponde con un modulo nuovo, totalemnte difensivo, a causa delle assenze: 5-4-1 con Frison in porta, Spolli libero vecchia maniera staccato dietro a Legrottaglie e Gyomber, Biraghi terzino sinistro, Peruzzi terzino destro. Centrocampo a 4 con esterni Guarente a destra e Monzon a sinistra. In mezzo Castro e Plasil davanti all’ unica punta Leto.
IL PRIMO TEMPO
La Sampdoria tenta il possesso palla con la novità tattica della ricerca rapida del taglio degli esterni offensivi che giocano a piedi invertiti rispetto alla fascia del campo in cui si trovano.
Cerchiamo la superiorità numerica con la spinta degli esterni difensivi a rimorchio.
Il Catania smarrisce subito la sua proverbiale grinta e rapidità di gioco, e si trincera in un modulo totalmente difensivo e poco propenso al gioco: è sceso in campo per non perdere.
Gli uomini di De Canio ricercano ripartenze sul lavoro centrale di Leto per gli inserimenti di Castro e Plasil.
Leto gioca sullo spazio che spesso si viene a creare nella Samp tra i 2 centrali di difesa e Palombo ed Obiang.
In mezzo al campo, quando Palombo e Obiang giocano a 2 tocchi, siamo più veloci ed incisivi. Ma abbiamo difficoltà a trovare spazio, e manca inoltre il pressing offensivo che avevamo notato nelle prime due partite.
Lasciamo spesso rilanciare il Catania scappando via invece di attaccarli sulla loro linea di passaggio.
Siamo lenti nel fare il possesso palla e lenti anche in fase offensiva.
Facciamo bene il raddoppio sulle fasce dei nostri esterni offensivi in fase di non possesso. Non è positiva, invece, l’azione dei due centrali di centrocampo Palombo e Obiang, spesso fuori posizione e spesso imprecisi in fase di possesso: vanno meglio in fase di interdizione.
MA VOGLIAMO LA VTTORIA
Mentalmente siamo aggressivi e determinati a fare la partita: vogliamo vincere. E’ un piacere vedere i giocatori lottare su ogni palla persa. Siamo coscienti dell’ estrema importanza di questa gara.
Per essere più pericolosi il mister a metà primo tempo inverte la posizione di Soriano con Eder, ma continuiamo a sbattere sul muro del Catania, che comunque è una squadra praticamente inesistente: poco possesso palla e zero tiri in porta.
Fuffa Eder continua a farsi beccare in simulazioni di vario genere, invece di giocare per creare superiorità numerica.
La calma è la virtù dei forti, si sa.
SECONDO TEMPO
La Sampdoria, dopo l’intervallo e dopo la cura rigenerativa di mister Sinisa, inizia alla grande il secondo tempo, con il piede sull’acceleratore, invertendo la posizione tra Soriano ed Eder.
E segniamo dopo 9 minuti.
De Silvestri, forse con un fallo, recupera la palla e crossa per Eder che si inventa un gran goal di testa… 1 a 0!
La partita è in discesa, ed il mister sostituisce Pozzi con Kristicic che si posiziona dietro Eder punta centrale.
Dopo 3 minuti De Canio dà segni di vita e fa entrare due punte in una botta sola: Keko e Maxi Lopez per un 4-3-1-2 trasformato poi in un 4-2-3-1, con Keko dietro Maxi Lopez.
Mi ha colpito tanto la confusione tattica catanese, gli spazi lasciati a centrocampo, la difficoltà a coprire il campo sia in fase di possesso che in fase di non possesso.
Colpito duro dal gol smette di crederci e va avanti solo con azioni improvvisate.
La Sampdoria gestisce bene il match, passando anche al 4-3-3 per un breve periodo, cercando di tornare ad effettuare il possesso palla richiesto dal mister.
Arriva anche il secondo goal grazie alla giocata descritta e provata dall’inizio partita: lancio millimetrico di Palombo a tagliare il campo per Gabbiadini, difesa Catania non disordinata, e Gabbiadini che effettua un gran tiro a girare sul palo opposto… grandissimo goal, meritato per questo giovane ritrovato.
Rinnovo i miei complimenti settimanali ai mister e ai giocatori: non dimentichiamo MAI dove eravamo e dove dobbiamo ancora arrivare. La strada è lunga… come canta la Sud!
AVANTI MARINAI
E chiudiamo con una breve analisi della sfida infrasettimanale di coppa contro il Verona. Partita comunque interessante, nonostante il gran numero di riserve in campo
SAMPDORIA-VERONA, BRILLANTE 4-1 IN COPPA ITALIA
Sinisa dà spazio alle seconde linee, guidate da un capitano Fiorillo che riempe di orgoglio gli abitanti del quartiere di Oregina, e queste ripagano il tecnico offrendo un calcio veloce, aggressivo, determinato sebbene a tratti poco lucido e privo di continuità. Ma questo è normale trattandosi di giocatori che, come Rodriguez, non scendono in campo da ben due anni!
La Samp è tutta pressing e baricentro alto e il nostro possesso palla mette subito in difficoltà un Verona schierato con un inedito 3-5-2. Risultato: 2 a 0 dopo 18 minuti con goal di Sansone e Bjarnason.
Il Verona accorcia le distanze con un gran goal di Longo ad inizio ripresa ma un pregevole goal di Kristicic, appena entrato, e il sigillo di Renan chiudono i conti: 4 a 1 e passaggio del turno assicurato.
Ho notato un ottimo Fornasier, forse ancora poco sicuro nel giocar palla da dietro, ho visto bene Maresca e Renan, benissimo Sansone (posizione di trequartista ottimale per lui) e bene anche Wszolek. Petagna è da rivedere. Speriamo invece di non rivedere in campo Bjarnason…
Meno brillante il primo tempo di Rodriguez e Poulsen, ma durante l’intervallo il mister dimostra di essere laureato in mental coaching, e infatti Poulsen si riprende e gioca un’ottima ripresa, mentre Rodriguez migliora ma dimostra di non esse tagliato per il ruolo di esterno difensivo. Sarei curioso di rivederlo esterno offensivo.
2 commenti
Tutto condivisibile…..ma secondo me c’è troppo entusiasmo. Basta perderene una e siamo di nuovo nel terzetto maledetto. Livorno, Bologna , Sassuolo ecc corrono lottano e non molleranno sino all’ultima domenica. Spiace ricordarlo ma Da costa non sarebbe titolare in nessuna squadra di serie A, Soriano , e forse il combattivo Pozzi neanche. Io mi auguro solo che continuino a remare uniti e che i sogni dei tifosi rimangano distanti dai pochi neuroni dei nostri beniamini. Io comunque Soriano , anche domenica, lo avrei sostituito o con Sansone per segnare o con Renan una volta in vantaggio.
“Io mi auguro solo che continuino a remare uniti “…partiamo da una tua frase condivisibile,unità,determinazione,fame e voglia sono elementi per una squadra,probabilmente non all’altezza,fondamentali per raggiungere l’obiettivo.Questo mister ha idee e fame e se continuerà a trasmetterla raggiungeremo la salvezza.Sul cambio di sansone condivido anche perchè personalmente mi piace tanto ed in questo momento non mi convince obiang..andiamo avanti uniti!