Inizia l’era Mihajlovic e lo fa sotto ottimi auspici.
Venerdì ho assistito all’allenamento a Bogliasco ed ho subito notato un’aria nuova e fresca, e non solo per il clima invernale.
In un clima più competitivo tra i giocatori, si avverte già dal riscaldamento una determinazione ed un intensità che non avevo mai visto ai tempi di Delio Rossi.
Si allenano i movimenti di una difesa che torna a 4, il centrocampo passa a 2 con Kristicic dietro la punta Pozzi. Si allena il gioco in ampiezza e profondità per i tagli dei due attaccanti esterni, ma cosa più sorprendente è l’allenamento sul possesso palla ed un pressing offensivo dei 3 attaccanti. Si cerca di dare coraggio, di creare consapevolezza nei propri mezzi (senza aver paura degli avversari) e si cerca di recuperare dei giocatori andati in naftalina come Maresca.
Il mister in allenamento chiede anche una collaborazione vocale tra i reparti, di essere concentrati e vivi, a volte fermando anche il gioco per fare domande ai giocatori.
Sinisa mi aveva già colpito dalla conferenza stampa: strepitosa la sua carica agonistica e la determinazione per raggiungere l’obiettivo, il lavoro mentale che sta portando avanti sul gruppo è fondamentale per compattarlo. Tutte cose che noi di SampGeneration chiedevamo già da settembre, intervistando anche il mental coah Daniele Litterio.
Interessante la trovata di far andare in conferenza stampa il sabato il icapitano e il vice, Gastaldello e Palombo, probabilmente per responsabilizzarli sulla situazione. I 2 leader silenziosi si dimostrano abbastanza impacciati, ma credo che Sinisa voglia recuperarli per il bene della squadra.
LA PARTITA
Ci presentiamo a Marassi contro la Lazio senza il nostro bomber e miglior giocatore del momento il buon Fuffa Eder, ma carichi di entusiasmo e di novità.
Partiamo dal riscaldamento che inizia con l’abbraccio motivante a centrocampo tra Sinisa e tutti i componenti della squadra.
I titolari iniziano dal possesso palla con spazi diversi per poi finire con i consueti scatti da posizioni di partenza diverse. Nel mentre i ragazzi che partono dalla panchina abbinano un torello a delle posizioni di stretching dinamico, si notano negli spogliatoi anche delle frasi motivanti appese su un foglio.
Novità in formazione: partiamo con un 4-2-3-1, marchio di fabbrica di De Leo e Mihajlovic, con Da Costa in porta, linea difensiva a 4 con De Silvestri a destra, Mustafi e Gastaldello centrali e Costa a sinistra. Centrocampo a 2 con Obiang e Palombo, linea offensiva con Gabbiadini a destra, Wszolek a sinistra e Kristicic centrale a supportare l’unica punta Pozzi.
La Lazio risponde con un inedito 3-4-3 che in fase di non possesso diventa un 5-4-1 di “gasperiniana” memoria. Solo che petkovic a differenza del suo collega gioca con 3 attaccanti e non 2 terzini spacciati per ali d’attacco.
In porta Marchetti linea difensiva con Radu, Cana, Ciani centrocampo con Ledesma ed Onazi centrali, a destra Konko, a sinistra Lulic. Attacco con Candreva a destra, Floccari centrale e Keita a sinistra.
IL CORAGGIO
Inizia la partita e succede quello che non ti aspetti… esce fuori il coraggio.
Siamo subito determinati, aggressivi e convinti ed attacchiamo alti con un pressing furioso dei 3 attaccanti. Pozzi, indiavolato, cerca di chiudere le traiettoria di passaggio dei tre difensori centrali. Kristicic costringe sulla difensiva Onazi e Ledesma. Gabbiadini e Wszolek si prendono cura di Konko e Lulic. Siamo aggressivi con un baricentro alto mai visto quest’anno. Facciamo coperture e chiusure preventive sulle ripartenze laziali. La Lazio è costretta a difendersi nella propria metà campo.
Cerchiamo il possesso palla e l’azione manovrata, invece che i soliti lanci lunghi, cercando i tagli centrali dei nostri esterni offensivi che giocano larghi e a piedi invertiti per aprire la difesa a 3 della lazio.
Restano da migliorare il giro palla e il possesso ma dopo 3 giorni non si poteva fare di più. La squadra dimostra ancora poco coraggio in questa metodologia di gioco e spesso l’azione risulta essere troppo lenta in fase offensiva: si infrange sulla difesa laziale che difende molto stretta tra i suoi reparti.
La nota positiva è che obblighiamo per tutto il primo tempo la Lazio a difendersi con gli esterni di centrocampo molto bassi. Calcolate che Pektovic aveva in mente di creare dei 2 contro 1 sui nostri esterni bassi.
Il pallino del gioco è nostro e riusciamo anche a creare qualche occasione.
Al 20 minuto del primo tempo la Lazio passa ad un 4-4-2, pronta a ripartire in contropiede. I nostri esterni alti invece che accentrarsi si fanno trovare troppo larghi: i difensori laziali li riescono a marcare facilmente, ma siamo vivi, rispondiamo colpo su colpo e chiudiamo il primo tempo con una Lazio che non tira neanche una volta in porta.
IL SECONDO TEMPO E IL MIRACOLO
Partiamo il secondo tempo con l’espulsione di Kristicic dopo 16 secondi!!!
Non voglio scrivere nulla sulla decisione di un arbitro che non mi ha convinto, non creiamo alibi e pensiamo solo a noi ed al nostro obiettivo.
Ripartiamo in 10 con un 4-4-1, ma non ci arrendiamo e continuiamo a cercare il goal anche in inferiorità numerica.
Il mister ci crede e dà un segnale di coraggio alla squadra: sostituisce Wszolek, stremato, con Soriano. Si passa ad un 4-3-2 con Palombo davanti alla difesa, Obiang mezzo destro e Soriano mezzo sinistro. Gabbiadini e Pozzi in avanti.
Il coraggio di Sinisa e del suo staff viene premiato con il goal al 22° minuto proprio di Soriano, sugli sviluppi di un batti e ribatti in area.
Si è svegliato anche Soriano, MIRACOLO.
Dopo il goal torniamo al 4-4-1 e cominciamo a difenderci ordinati, mai in affanno. La Lazio, a parte un palo con erea in posizione netta di fuorigioco, non riesce mai ad impensierirci.
Al 34′ altro cambio di Sinisa: entra Petagna per Pozzi, ed in questo caso il mister è stato tradito.
Il ragazzo non dimentichiamolo è un leva 95, entra timoroso e non ne azzecca una, compreso una colpevole mancanza di pressione sui portatori di palla della Lazio che iniziano l’azione indisturbati da dietro.
Ma resistiamo siamo compatti fino a 7 secondi dalla fine… rimessa lunga di De Silvestri, Petagna accompagna la palla fuori, anzi no la rimette in campo per il difensore della Lazio che lancia lungo per Cana. Mustafi sembra Carla Fracci ed entra scomposto di tacco, troppo morbido. Cana lo salta agevolmente, Costa diagonale molle saltato anche lui e tiro sul primo palo dove Da Costa, come sempre, non ci arriva…
7 secondi di vecchia Samp dove un errore di esperienza e due di concentrazione ci fanno perdere 2 punti fondamentali. Ma resto convinto dell’ottimo lavoro fatto, del recupero di giocatori che erano cadaveri: Obiang, Palombo, Kristicic, Maresca ecc
ALLORA UN’ALTRA SAMPDORIA E’ DAVVERO POSSIBILE!
Il nuovo staff saprà lavorare in maniera corretta su qualche errore di posizione, sugli esterni di attacco e su Obiang e Palombo: ottime le loro prove, ma spesso lasciavano troppo spazio tra la difesa e l’attacco, sul giropalla e sul possesso. Ma si è vista l’altra Sampdoria POSSIBILE che chiedevamo. Si è vista una squadra determinata, coraggiosa e unita.
E noi di SampGeneration crediamo in questo nuovo staff, nel loro lavoro e nel MIRACOLO che dovranno fare insieme ai giocatori.
AVANTI CON I NOSTRI CONDOTTIERI SINISA, DE LEO, SAKIC,PEDONE, BOVENZI, CATALANO E SARDINI UNITI FINO ALLA VITTORIA, NON UN PASSO INDIETRO!