Standing ovation: Cristiano Ronaldo è il nuovo Fenomeno.
E’ inevitabile ribattezzarlo così, dopo l’ennesima, mostruosa prova di forza, nello spareggio pre-mondiale contro la Svezia di ieri. Ronaldo ha realizzato la solita sonora tripletta, facendo a fettine gli avversari e il suo diretto rivale, l’altro colosso Ibrahimovic.
Ieri l’attenzione era concentrata su di loro: sembrava di esseere tornati ai tempi eroici di Holly e Benji, quando le partite tra due squadre erano partite tra i due giocatori avversari più rappresentativi: Mark Lenders contro Oliver Hutton. Il Portogallo, infatti, è Cristiano Ronaldo, la Svezia è Ibrahimovic.
I due campioni se le sono suonate, ma alla fine ha prevalso Cristiano con 4 reti in due gare, reti che hanno trascinato i Lusitani ai Mondiali. Quattro macigni nella porta avversaria.
Facilitato, è bene dirlo, dalle praterie che gli concedevano gli svedesi nel finale, le tundre aperte in cui Ronaldo, sempre più un uomo chiamato cavallo, galoppava felicemente, per poi scagliare proiettili contro la porta svedese.
Ronaldo, star da carta patinata, ha fatto crollare le resistenze di tutti i suoi detrattori.
Anche chi scrive era molto più schierato dalla parte del Primo Fenomeno, il Ronaldo brazileiro, oggi malinconicamente ridotto a giocatore di poker con annessa panza da competizione.
Forse a causa dell’antipatia endemica provata per il portoghese: troppo bramoso dei riflettori, troppo avido di denari!
Ma ragazzi, i numeri parlano chiaro: 66 reti in 55 partite nell’anno 2013. 31 reti in 19 partite da agosto ad oggi. E va bene che il campionato spagnolo ha difese allegrotte, difensori panciuti e amanti della siesta (specie nelle squadre di seconda fascia). Ma è anche vero che cifre di questo calibro non sono state mai raggiunte da nessuno nella storia del calcio.
Ronaldo non ha raggiunto la consacrazione con la tripletta di ieri (favorito, lo ripetiamo, dal crollo finale della Svezia, che si è riversata in avanti, lasciando sterminate praterie per l’implacabile galoppo del portoghese: un harakiri magistrale). Ma è la continuità di segnatura di Ronaldo che fa rabbrividire. Da più di tre anni l’attaccante viaggia a più di un gol a partita a stagione (1,04), in competizioni ufficiali. Mostruoso.
Ballottaggio per il Pallone d’Oro tra lui e Ribery? Ma per favore. Ribery è fortissimo, ma vale un unghia incarnita di Cristiano Ronaldo, il nuovo implacabile Fenomeno.