Lo vedo, lo vedo, maledizione!
Chiuso nel buio del suo studio, nella sua bellissima villa a picco sul mare, estratti conto alla mano. Con gli occhi gonfi, arrossati per il pianto ininterrotto e per sentirsi costretto a mettere mano al portafogli, pingue come la pancia di Giuliano Ferrara.
Riesci a sentire il dolore che si irradia dalla sua persona?
Se chiudi gli occhi e ripensi al passato, ti vengono in mente i suoi proclami gloriosi, l’invito ad una tavola imbandita con piatti rigogliosi (e scusate la deformazione da professionista della bevuta quale sono: di lussureggianti e strepitosi vini!)
I suoi commensali non si possono accontentare dell’acqua minerale, quando sanno che l’invito a cena proviene da una persona cosi abbiente. Ma la tavolata al risparmio presenta soltanto un piatto di lenticchie e una mela bacata.
Da qui , l’atroce dilemma… annullare la cena, rischiando un bailamme ingestibile, oppure mettere mano al portafogli e provvedere “last minute”, portando in tavola un vino almeno decente e bevibile?
Certo, ben lontano dal prelibato nettare che gli ospiti si sarebbero aspettati, ma cazzo, almeno un sano liquame capace di annebbiare le menti e riportare euforia!?
Ecco, se dovessi sintetizzare la tragicomica evoluzione di Garrone Jr. (anche se forse sarebbe il caso di chiamarla “involuzione”), userei questa storiella. Purtroppo la situazione è questa. Mi spiace essere ripetitivo, ma il giovin Garrone quest’anno ha preso lucciole per lanterne. Panem et circenses, dicevano gli antichi. Date al popolo cibo, divertimento e spensieratezza, e vedrete che dimenticherà i problemi ben più gravi che lo attanagliano. Beh, il buon Garrone di questo motto non ha capito proprio un cazzo. E’ riuscito pure ad essere taccagno sul PANEM, escludendo completamente dal suo progetto i successivi CIRCENSES. Ed ora è giusto che ne paghi le conseguenze.
Adesso la dispensa è vuota, il supermercato è lontano e ci arriverà ancora soppesando il borsellino, come un ossuto vecchio, munito di dentiera, che conta i centesimi per pagarsi le spese.
In ultima battuta, leggendo le notizie mattutine, si ripropone per la Samp un nome che io feci in tempi non sospetti (vedere il primo articolo da me scritto). Si parla di un interesse per il portiere della Ternana, Alberto Brignoli il “colibri’”, anche se ufficialmente le parti negano qualsiasi forma di contatto. Per farla breve, Brignoli è un ottimo portiere, giovane, anche se quest’anno ha responsabilità non da poco sulle ultime, pessime prestazioni dei rossoverdi. Comunque sia, decisamente meglio di Tarzan Da Costa.
E poi c’è lui, quel personaggio pittoresco, un giullare campano con le mani in pasta un po’ dappertutto, un uomo totalmente all’oscuro del significato della parola “coerenza”. Per lui scriverò solo poche righe..
Tempo addietro si vociferò di un suo furioso litigio con Gasperini, dopo il quale disse, a mezza bocca, che per il Gasp non ci sarebbe stato più posto sulla panchina del Genoa. La storia recente mi fa vedere invece un epilogo differente. Gasperini ritorna e, chiariamo, io sono felicissimo per questa svolta, per questo deja vu (alla fine dei conti, in tutti questi anni Gasperini è stato l’unico allenatore che è riuscito a dare un gioco ed una identità di squadra ai rossoblu). Ma non salgo, non ci riesco proprio, sul carro di quelli che ora dicono “Bravo Prez, hai dimostrato di saper essere umile!”. Io piuttosto propenderei per un “Bravo Prez, hai capito che rischiavi grosso”. Non c’è umiltà, in quello che ha fatto il presidente rossoblu. Solo furbizia. Ed in questo, solo in questo, si è dimostrato più sagace del “dirimpettaio” blucerchiato.
Staremo a vedere.