Caro Edoardo, per il bene della Samp servono molti più fatti e molte meno parole.
Correva il settembre 2012. E’ passato un anno da quando apparve un’intervista pomposa sulla Gazzetta dello Sport.
A vedere i titoli c’era da trasecolare: il presidente in prima pagina, con roboanti dichiarazioni. Colpi di grancassa degni di un capopolo… Con somma e vibrante soddisfazione si annunciava:
“Una Samp ambiziosa ed europea. Pronti 100 milioni per stadio, centro sportivo. Sogno di tornare in Champion’s”. Parole che nel giro di pochi mesi sono volate nel vento.
Il progetto stadio, e non per colpa della società, non è ancora decollato. Ma questo non giustifica abbandonare la squadra nel caos in cui si trova da mesi (ricordiamo, sono 17 le partite consecutive in cui non vinciamo in campionato, tranne la nota vittoria contro una Juve distratta, per usare un eufemismo). Se l’Entella Chiavari, per magia, approdasse in massima serie farebbe molti più punti.
“La gente ha premiato la nostra politica – diceva Garrone quel giorno alla Gazzetta, in riferimento all’alto numero di abbonamenti venduti nonostante la pesante retrocessione della stagione precedente – “Chi ha fatto la tessera l’anno scorso l’avrebbe riavuta allo stesso prezzo in caso di promozione”, spiegava mr President.
Sì va bene, caro Garrone. Ma forse i tifosi hanno dimostrato il solito attaccamento alla squadra a prescindere, più che premiare la tua (o la vostra) politica, non ti sembra?
Gli ultimi discorsi riguardavano l’auspicabile futuro blucerchiato, rimasto per ora una chimera.
“Noi costruiamo i nostri talenti in casa – diceva Edoardo – “occorrerà un centro sportivo più grande di Bogliasco, che non è ampliabile purtroppo. Pensiamo a sette campi, se ci danno l’area già individuata sono pronto a investire una ventina di milioni per realizzarlo”.
Sul versante nuovo centro sportivo non ci sono grosse novità, ma il progetto è senza dubbio interessante: costruirsi in squadra dei campioni. Certo, è l’unica strada percorribile da società ambiziose che non possono permettersi gli investimenti dei top club europei, spesso finanziati da sceicchi, nababbi russi, etc.
Ma non sembra affatto la via presa dalla Samp, con un Poli venduto male, Obiang e Kristicic che, probabilmente, per le figure barbine della squadra, si stanno deprezzando. Un Gabbiadini, arrivato in comproprietà e già pronto ad usare la Samp come trampolino, per poi rivolgersi altrove… Il progetto stadio e il centro sportivo a Bogliasco sono fondamentali. Ma nell’attesa non si può mandare una squadra a bagno, vero presidente? La conclusione dell’articolo mi ha fatto imprecare contro diverse divinità (pagane e non).. Si tratta delle proverbiali minzioni, zampillate fuori dalla tazza (in grandi quantità).
Il sogno più grande che la famiglia Garrone rincorre da tempo?
“La Champion’s. Quest’anno pensiamo anzitutto alla salvezza, ma la mente corre alla coppa più prestigiosa. Io l’ho sognata da bimbo, quando andavo in gradinata Sud e poi da sponsor quando ce la soffiò il Barcellona. Mi piacerebbe riprovarci”.
Caro Edoardo, a che punto siamo?!