L’analisi del tecnico Carlo Gino Sarpero.
Mister Delio dimostra di essere vivo e in palla. E sopratutto di diventare un toro ogni volta che incontra la maglia giallorossa della Roma.
Lavorando a porte chiuse ha escogitato un nuovo modulo equilibrato, elementare e più adatto ad affrontare le temibili fasce degli avversari capitolini.
Ha lavorato bene sugli scivolamenti difensivi in fase di non possesso, ma non ha fatto altrettanto sulla fase offensiva, dove continuiamo a non avere né idee, né spunti.
Assistiamo quindi al terzo cambio di modulo in due partite, condito dal cambio di due giocatori: fuori Palombo e Bjarnasson, dentro Mustafi e Sansone: dimostriamo voglia, rabbia, determinazione e buona intraprendenza fin dal primo minuto. La Sampdoria inizia con un innovativo ed elementare 4-4-2.
Davanti a Da Costa giochiamo con De Silvestri a destra, Gastaldello e Mustafi centrali e Costa a sinistra. Il centrocampo è a 4 con Gavazzi a destra, Obiang e Kristicic in mezzo e Wszolek a sinistra. Sansone gioca dietro Gabbiadini.
La Roma presenta il solito 4 3 3 con De Sanctis in porta, linea a 4 in difesa con Maicon a destra, Benatia e Castan centrali e Balzaretti a sinistra. De Rossi è il vertice basso del centrocampo, con Marquinho e Strootman ai lati, davanti giocano Pjanic Borriello e Gervinho.
Incomincia la gara con un copione già scritto: la Roma fa la partita, la Sampdoria aspetta con un baricentro medio basso.
I nostri avversari giocano con due opzioni in fase offensiva: i tagli degli esterni o lo sfondamento con azioni veloci a due o tre tocchi per le vie centrali, dove Obiang e Kristicic possono entrare in difficoltà.
Nel primo tempo la Roma fa un lungo possesso palla, forse troppo lento per impensierire una Sampdoria molto corta tra i reparti e aggressiva nel difendere in zona palla, ma praticamente assente nel pressing offensivo.
Sansone gira dalla parti di De Rossi cercando di disturbarlo in fase di possesso, Gabbiadini prova a giocare con dei tagli nella zone scoperte della difesa giallorossa.
Si capisce che Delio ha disegnato questo modulo per non andare in difficoltà sulle fasce dove la Roma è straripante. Nel 2 contro 2 ci difendiamo bene grazie alla corsa degli esterni. Ottimo, in questa fase, il raddoppio di marcatura.
Cerchiamo inoltre di spingere sopratutto a sinistra, dove Maicon spesso lascia la sua zona di copertura.
Il pallino del gioco è della Roma, che comunque non non riesce a brillare. La Samp si chiude bene e cerca di ripartire sulla velocità di Sansone e Gabbiadini. La prima occasionissima è blucerchiata con un Gabbiadini che in contropiede si fa parare il tiro da un ottimo ma antipatico De Sanctis.
Gioca male la coppia centrale di centrocampo: Obiang è debole nei contrasti e lento nella gestione della palla mentre il compare Kristicic è letteralmente avulso dal gioco.
Non è chiaro perchè il mister non faccia il cambio che lo stadio, ed anche il sottoscritto, si aspetterebbero: fuori Obiang e dentro Palombo.
In mezzo al campo la Roma ci mette in grossa difficoltà ogni volta che prova a passare mentre sulle fasce reggiamo bene il confronto anzi, ogni volta che ripartiamo diamo l’idea, solo quella, di poter far male.
Poi all’improviso il fenomeno-Cavasin si impossessa del cervello del nostro mister ed otteniamo un.. DELIO ALLA TAFAZZI: fuori il polacco autore di una partita di corsa e sacrificio,a mio avviso anche buona, dentro il Conan islandese Bjarnason… una bestemmia tattica!
Entra un centrocampista lento, tecnicamente scarso, con poca corsa e determinazione… una mazzata. La Sampdoria arretra pericolosamente di 20 metri e non riesce più ad essere propositiva, neanche a farsi vedere sulle fasce.
Cinque minuti dopo subiamo il goal. Benatia ricorda il Marciano Vink di un derby lontano: parte su un anticipo difensivo e, indisturbato, non fermato con un fallo tattico, passa in mezzo ai 2 centrocampisti immobili e ad un Gastaldello fuori posizione, lento nell’intercettarlo ma “furbo” nel provare a segarlo in aria, rischiando rigore e cartellino rosso. Il tentativo del capitano va a vuoto, Messi Benatia invece va a segno. E può essere un bene: almeno siamo sicuri di finire in 10.
Il mister prova a cambiare ancora modulo: dentro Pozzi e fuori De Silvestri. Gavazzi va al posto di Lollo, mentre l’islandese si accentra per un 4-3-1-2 con Sansone dietro Pozzi e Gabbiadini.
Ma non c’è niente da fare: cerchiamo la testa di Pozzi e Gabbiadini con dei cross sterili e innocui dalla tre quarti.
Il secondo gol arriva al termine di una classica azione di contropiede dopo un cross sbagliato: tre contro due, Totti serve Gervinho che tira sul palo del portiere e segna. Messaggio al nostro commentatore Pitta: Da Costa è di nuovo incolpevole su questa rete?
L’analisi dei numeri…
UN SOLO TIRO IN PORTA IN TRE PARTITE IN CASA E SOPRATUTTO 0 GOAL.
Mi rivolgo al Mister: in 16 partite di campionato, compreso lo scorso anno, abbiamo collezionato 6 pareggi, una vittoria e 9 sconfitte. Urge subito un rimedio. La strada intrapresa contro la Roma può essere giusta se riusciamo a sistemare il centrocampo centrale. Ad oggi Obiang e Kristicic non riescono a dare il proprio contributo, forse pagano la troppa pressione, o l’inesperienza. Comunque, mister, eviti di fare cambi insensati, di mettere giocatori fuori ruolo e di dare fiducia a chi in questo momento non è in grado di dare qualcosa alla squadra.
Non faccia il testardo. Per il bene della Sampdoria scelga chi offre più garanzie.
1 commento
Fuori Obiang e dentro Palambo?????
Ma in che stadio eri?