Onore a Borja Valero. Il campione spagnolo, a 36 anni, dice addio al calcio moderno e va a giocare in una squadra di Promozione di Firenze, fondata da tifosi: il Centro Storico Lebowski, nome che celebra uno dei capolavori dei Fratelli Coen.
La storia è raccontata dalla Gazzetta dello Sport:
“Quella di Borja Valero è una scelta di cuore. Il centrocampista spagnolo, 36 anni, ormai a fine carriera, ha ceduto al corteggiamento del Centro Storico Lebowski, squadra fiorentina che partecipa al campionato di Promozione e molto attiva nel sociale. Un aspetto non secondario nel momento in cui Borja, cresciuto in un quartiere periferico di Madrid, si è trovato a scegliere.
Incredibile ma vero: dopo la fine del contratto con la Fiorentina, Borja Valero ripartirà dal Centro Storico Lebowski, squadra di Firenze che milita nel campionato dilettantistico di Promozione. L’indizio è arrivato grazie a questo video diffuso dal club sul proprio profilo Facebook, prima che la notizia venisse confermata dallo stesso spagnolo – si legge nell’articolo di Matteo Lignelli.
A luglio la Fiorentina non ha rinnovato il suo contratto ….. Con Firenze, però, si è creato un legame speciale che persone vicine al giocatore e al Centro Storico Lebowski hanno cavalcato per tutta l’estate: Borja Valero voleva smettere, loro sognavano di averlo in Promozione. E alla fine hanno fatto centro. Dopo settimane di silenzio, la società ha pubblicato un video girato nei giorni scorsi in cui si vede il centrocampista immerso nella tribuna del campo di Tavarnuzze, alle porte di Firenze, a cantare con i tifosi. È la fumata bianca: il sindaco vuole dare una mano a questi ragazzi.
Il Centro Storico Lebowski
“Il Centro Storico Lebowski, infatti, è una squadra particolare – continua l’articolo – “Nata nel 2010 “su una panchina di piazza d’Azeglio”, a Firenze, è una società dilettantistica che nasce “come emanazione della propria tifoseria”. Una realtà “senza padroni”, gestita da un nucleo di tifosi, che si autofinanzia e ripudia il “calcio moderno”. Radicata ai principi di una volta, vuole rimettere le persone al centro del mondo del pallone: “Ci eravamo stancati – si legge nel loro manifesto – della serie A, di campionati senza sorprese, di classifiche disegnate dai diritti tv e dagli intrighi di palazzo, di partite ogni tre giorni, sempre più frenetiche e meno spettacolari, di un calcio senza attese e pause, che non riesce più ad aspettare la domenica”. Hanno le maglie grigie e nere e sul petto lo scudetto col faccione del ‘Lebowski’ dei fratelli Coen. Proprio come il ‘Drugo’ del film, nascondono un animo nobile dietro un’apparenza sgangherata. Negli anni si sono anche impegnati nella riqualificazione di alcune aree“.
1 commento
Che vizio di guardare sempre in casa d’altri sarà solo una mia opinione ma non capisco non mi sembra che altre squadre abbiano certe nostalgie e come aggravante non ha mai indossato la maglia della samp quindi non comprendo proprio certi articoli ovviamente ribadisco è solo un parere ogni pensiero và rispettato.