Terza puntata del Grande dizionario blucerchiato, un viaggio tra i nomi che hanno fatto la Storia dei colori più belli del mondo. L’autore è il super tifoso Roberto C.
E
EDER Citadins Martins
Dal 2012 al 2016 è stato uno dei quei giocatori che in una rosa mediocre possono essere definiti una specie di fiore all’occhiello. Ha contribuito notevolmente alla risalita in serie A nel 2012 e nel 2014/2015 alla qualificazione in Europa League. E’ pure riuscito ad ottenere la chiamata in nazionale azzurra. Il suo score in quattro anno di blucerchiato parla di 44 reti. Non male.
ERIKSSON Sven-Goran
Uno di quei signori che di rado si vedono nel mondo del calcio. Non era mai stato cinque anni di fila alla guida dello stesso club. E’ successo alla Samp che lui ricorda sempre con affetto e simpatia. Dopo l’anno dello scudetto ha ottenuto il miglior risultato per i blucerchiati con il terzo posto nel torneo 1993/1994 vincendo inoltre la Coppa Italia. Se devo fargli un appunto, però, dico che, con la squadra che aveva per le mani (per me la Samp più forte di sempre) e classificandosi a soli sei punti dal Milan (19 vittorie per i rossoneri, 18 per i blucerchiati) avrebbe potuto anche vincere lo scudetto. Comunque sempre un grande nella bacheca blucerchiata.
EVANI Alberico
Penso meriti una citazione per i suoi quattro anni nella Samp di Eriksson nei quali si segnalano il gol su rigore nella finale di Coppa Italia contro l’Ancona (6-1) e purtroppo quello sbagliato contro il Milan nella sconfitta in finale della Supercoppa Italiana. Comunque prestò sempre ottime prestazioni tanto che venne convocato in nazionale per i mondiali del 1994, e nella finale contro il Brasile entrò nei tempi supplementari e segnò uno dei due rigori validi per l’Italia. Non male. Anzi.
F
FABBRI Edmondo
Ogni tanto ci sta qualche vecchia citazione. Il vecchio “Topolino” giocò solo un anno con la Samp ma fu quello della costituzione della nuova società (1946). Ma è ricordato in Italia, come C.T. della nazionale, per la disfatta ai mondiali del 1966 in Inghilterra. Il nome di quel dentista coreano gli fischiò sempre nelle orecchie: Pak Doo-ik, chi era costui?
FERRI Riccardo
Quando è arrivato alla Samp insieme a Zenga, per il passaggio di Pagliuca all’Inter, sono stato molto contento perché si trattava di un difensore su cui fare molto affidamento per tutti gli anni da titolare passati in nerazzurro. Dal 1994 al 1996 furono due stagioni ad alta intensità nelle quali ha detto di avere dato il 120% di se stesso. E ha pure confermato la mia idea che “quella Samp avrebbe potuto vincere la Coppa delle Coppe se non fosse stato per il gol di Schwarz” (riferimento implicito alla papera di Zenga). Suo il lancio lungo a Mancini per il primo gol al 14’ del primo tempo per una vittoria/sconfitta che mai digerirò. E poi ha concluso la carriera a Genova. Un bel ricordo.
FERRON Fabrizio
Ha giocato da ottimo portiere, come ricorda lui stesso, “in una bella Samp ricca di campioni come Mihajlovic e Montella, Mancini e Veron”. Il ricordo più bello sono le due vittorie a San Siro nel torneo 96/97, con l’Inter (4-3) e con il Milan (3-2). Trai pali è stato senz’altro uno dei migliori.
FERRONI Mauro
Terzino destro per otto stagioni (1975 – 1983) conquistò la promozione nel 1982 e poi rimase alla Samp sei anni in serie A e divenne anche capitano. Segnò solo un gol nella massima serie e che gol! Partì dalla metà campo vedendo uno spazio libero davanti a sé e si involò verso Zoff battendolo con un perfetto diagonale. Ho un ricordo nitido di quel’azione. Era il 12 settembre 1982 e quella fu la prima di tre vittorie consecutive della Samp neopromossa che come al solito ci proiettò nell’empireo delle sacre illusioni! Mantovani disse a Ferroni, dopo i complimenti, che avrebbe dovuto multarlo per non aver seguito le direttive di Ulivieri di non oltrepassare la metà campo. Ha vinto anche un scudetto ma non a Genova. Fu infatti una delle colonne del Verona di Bagnoli.
FIRMANI Edwin Ronald detto Eddie
Quando si parla di goleador in maglia blucerchiata non si dovrebbe mai dimenticare questo giocatore sudafricano naturalizzato italiano. In tre stagioni (1955-1958) e con 83 presenze segnò la bellezza di 52 reti. Nella stagione 1957/58 arrivò secondo con 23 reti nella classifica cannonieri dietro lo juventino John Charles, il gigante gallese. Ai giovani che, ovviamente, non possono ricordarlo, dico solo che, siccome gli attaccanti prolifici sono quelli che stanno più nel cuore, Eddie ha certamente un posto alto nella classifica dei grandi realizzatori doriani. Il Presidente Alberto Ravano aveva sborsato 35.000 sterline per portarlo a Genova, una cifra grossissima per l’epoca al punto che in una teca del National Football Museum di Manchester è esposta una copia di una rivista sportiva che parla del passaggio di Firmani alla Sampdoria. Sono questi giocatori che contribuiscono alla fama di una società nel mondo. Per la sua imperturbabilità sul campo di gioco venne soprannominato “tacchino freddo”.
FLACHI Francesco
Squillino le trombe e rullino i tamburi! Per me è il numero 1 nel complesso di tutte le valutazioni. Magari in assoluto può essere superato da qualche altro (ma non tanti…) ma per quello che ha regalato in campo e fuori (tuttora) è inimitabile. Ha dato spettacolo sempre. Spesso la Sampdoria era Lui, a volte giocava da solo e per questo valeva, specie in serie B, l’adagio “Vale il prezzo del biglietto”. Non parliamo delle sue perle, le mirabolanti rovesciate, tutto il bagaglio tecnico e agonistico che lo rendeva unico. Gli otto anni con lui (1999-2007) sono stati bellissimi perché andavi a Marassi e sapevi che ti saresti comunque divertito per le sue giocate. Un autentico gioiello che ha permesso alla Samp di non retrocedere in serie C (2001-2002, quello del successo a Vicenza alla penultima giornata) rinnovando pure il contratto prima della certezza della permanenza in B. Non sono in tanti a potersi fregiare dell’appellativo di “Essere Sampdoria”. Lui lo è, senza dubbio.
FOTIA Rocco
Chi ha un po’ di anni si ricorda di questa piccola ala sinistra che debuttò in serie A a 18 anni. Giocò in blucerchiato in due periodi (1965/68 e 1969/72). Non fece mai sfracelli ma lo ricordo con simpatia anche perché mi fa ricordare il mio amico (che non c’è più) supersampdoriano Aldo che spesso andava forte nelle iperboli e una volta, proprio il giorno (14 febbraio 1971) in cui Rocco segnò una rete a Marassi al Milan capolista e per di più di testa(!), disse platealmente che lo preferiva a…Riva! Va bene, ma non esageriamo!!
FRANCESCHETTI Marco
A me è sempre piaciuto questo giocatore che ci metteva l’anima in ogni partita. E’ stato quattro anni alla Samp (1995-1999). Segnò un gol di…faccia in una mirabolante partita vinta con l’Inter a San Siro (3-4) il 15 dicembre 1996.
FRANCESCONI Fulvio
Il mitico “Corvo” fu capocannoniere con 20 reti nella prima promozione, quella del 1967. Resta alla Samp fino al 1971 non brillando particolarmente se non un poco nella stagione 1967/1968 con 7 reti. Però ha regalato delle perle come quella del 3 aprile 1968 quando segna il gol del vantaggio a Napoli (21’ p.t.) poi pareggiato da Sivori (61’ s.t.). C’ero anch’io al San Paolo. Ancora a Napoli (13 ottobre 1968) segna il primo gol (12’ p.t.) della netta vittoria per 3-0. Per i napoletani diventa una sorta di incubo come Battara che in quelle occasioni (e anche altre…) chiudeva la saracinesca. Resta nel mio cuore e anche in quello dei tifosi dell’epoca soprattutto per quella cavalcata solitaria in serie B che lo ha visto protagonista.
FRANCIS Trevor
Quando arrivò alla Samp di Mantovani fu un autentico tourbillon emotivo per tutti i tifosi che bloccarono letteralmente Via XX Settembre sotto la sede il giorno della presentazione (4 agosto 1982). Il gran signore Mantovani gli disse all’atto dell’acquisto “Tu vieni pure qui, casomai non dovesse piacerti, ti lascerò libero di andare”. Non fu il caso. Peccato per i tanti infortuni che ne hanno condizionato il rendimento tanto è vero che il suo bottino realizzativo (17 reti in quattro stagioni, 1982/1986) non è all’altezza della sua classe cristallina. Però ha un record: è stato l’unico giocatore inglese a vincere il titolo di capocannoniere in Coppa Italia con 9 reti (1985). Di lui ricordo l’esordio a San Siro nerazzurra (19 settembre 1982) con una bella rete dopo triangolazione con Mancini. Ma soprattutto, l’anno dopo, l’11 settembre 1983, quando ancora espugniamo San Siro con una doppietta dello “striker” il cui secondo gol fu da antologia e fece dire al portiere nerazzurro Zenga “Non avevo mai giocato contro uno così forte”. E la Gazzetta dello Sport titolò “La Sampdoria vince con due goal del leggendario Trevor Francis.” Poi in più c’è un mio ricordo personale di quella giornata. Arrivai tardi a Milano e per di più senza biglietto. Allora tentai di entrare con la tessera di giornalista/pubblicista e non ci furono obiezioni ma ero con la mia fidanzata e allora dissi”Non posso mica lasciarla fuori”. Ed entrò anche lei.
FRUSTALUPI Mario
Dal 1962 al 1970 giocò otto campionati di cui uno in serie B. 202 presenze e 22 gol. Questi i numeri. Per il resto era un regista nato, piccolo di statura ma assai tosto. Impostava il gioco con una maestria non comune ed era sempre uno dei migliori. Non usciva mai dal campo con la maglietta asciutta. E’ stato bravo anche nelle altre sue esperienze specie a Cesena e Roma biancazzurra. “Fuffo” Bernardini disse “Frustalupi è un giocatore che usa piedi e cervello o meglio cervello e piedi, e quindi non deve faticare tanto a giocare, perché è intelligente.” Purtroppo morì in un tragico incidente sull’autostrada A 26 nei pressi di Ovada il 14 aprile 1990 a soli 48 anni. Mi piace ricordarlo con l’immagine di tutto lo stadio che lo acclama con il solito “Frusta, Frusta!”.
6 commenti
che bei ricordi in via XX per Trevor. peccato per FF, senza la bon.a sarebbe ancora qua!
Che aquisto ERA Trevor. A me fece un’ emozione come forse il giorno della presentazione di Maradona ai napoletani. So Caro Roberto, gli infortuni erano troppi….
Non sapevo assolutamente che l’ex c.t. Fabbri avesse vestito i nostri colori!
Quanto a Flachi mi riallaccio a ciò che ha scritto Marziano:
rientra di diritto nella galleria degli indimenticabili, ma quella macchia che di fatto ha interrotto la sua carriera ( la breve parentesi a Brescia non fa testo…) me ne rovina inevitabilmente l’aurea…
Piccola postilla: Franceschetti quel celebre gol di faccia lo realizzò 30 anni dopo :-)))
Grazie El Cabezon per la notifica dell’errore (di battitura). E così pure per chi evidenzierà eventuali altri errori.
Roberto.
Fotia, Francesconi, Frustalupi figurine che scorrono nelle mani di un bambino (io) delle elementari nel lontano 1966 ,quello della mia prima Sampdoria con cui è partita la mia storia blucerchiata: che ricordi….
Eddie Firmani sicuramente un grande che vestì la nostra maglia negli anni cinquanta ma che purtroppo negli anni sessanta vestì anche la maglia dell’altra sponda cittadina e qui, ovviamente a titolo personale ci mancherebbe, io, fideista come sono, faccio molta fatica a capire….
trevor francis senza infortuni sarebbe passato alla storia come il più forte giocatore della storia della sampdoria com gullit vialli mancini e vierchowod,,,,,,,