Le prime due giornate di campionato hanno messo in luce (semmai ce ne fosse stato bisogno) quanto sia carente il nostro organico, quanto l’attuale livello tecnico blucerchiato faccia venire i brividi rapportato ai valori della massima serie.
E’ bastato mettere in campo il nuovo acquisto, un gran bel giocatore ma non un fenomeno come l’ottimo Candreva per vedere l’abisso che separa un vero calciatore di serie A dai componenti di un’ Armata Brancaleone.
La disparità tecnica fra il nostro nuovo esterno di destra (fortissimo, ma non Garrincha) e i suoi compagni era a tratti imbarazzante. Per altro il numero 87 è stato gettato nella mischia con solo mezzo allenamento con Ranieri sommato ad un filmatino promozionale (che ha portato bene) con Quagliarella. Eppure la differenza in campo era palese.
Arriva oggi un altro rinforzo di peso, come Keita Baldé. Non sappiamo se l’arrivo dell’attaccante ex Lazio e Inter comporterà anche un cambio di modulo: certo è che il bloccatissimo e bolso 4-4-2, vecchio di oltre 20 anni, modulo che ebbe fortuna la scorsa stagione e che ci consentì di salvare la pelle, quest’anno appare logoro e senza sbocchi.
E’ impietoso il confronto fra la Sampdoria e la quasi totalità delle squadre di serie A che provano a proporre un gioco, che dimostrano una personalità in campo. Se escludiamo il caso patologico dei bibini, solo Crotone e Spezia, in questi primi due turni, si stanziano ai livelli bassi dei blucerchiati. E ciò non è bello.
Ben venga dunque l’arrivo di Keita, ma è chiaro che il suo innesto non basti.
Il vecchio adagio di zio Vujadin è sempre attuale: “Come gioca centrocampo gioca squadra”. Capiamo allora perché siamo clamorosamente scarsi. Perché clamorosamente scarso è il nostro centrocampo.
La cessione di Linetty ha ridimensionato un reparto già colmo di difficoltà. Ekdal senza un compagno forte al suo fianco è destinato al naufragio.
Verre nella posizione vista sabato boccheggia come un pesce fuor d’acqua.
Su Jankto non si può fare altro che stendere l’ennesimo velo pietoso, per non sparare ulteriormente sulla Croce Rossa. E’ un genio colui che l’ha acquistato dall’Udinese a 15 milioni di euro. Un genio assoluto. (La Lazio ha comprato a 16 milioni di euro Correa).
“Quello che mi preoccupa di più è che questa squadra difficilmente può fare di più perché dal punto di vista della qualità è una squadra che in Serie A ci sta con molta fatica”, ha commentato Domenico Arnuzzo. Alle sue parole fanno eco quelle di di un altro grande saggio blucerchiato, come Enrico Nicolini:
“Questa è una squadra che in mezzo al campo non ha gente che sa giocare a calcio, che ha la personalità di prendere la palla, di giocare corto, lungo, di andare al tiro o alla rifinitura. Tanto è vero che la Samp sembra orientata a cercare un regista”.
Più chiaro di così: e anche in difesa si balla, in particolare sulle fasce. Insomma servono innesti ovunque, Ferrero svegliati e compra!
27 commenti
Bentaleb è il prototipo di centrocampista che ci servirebbe: ottima tecnica, dinamico, buon fisico, che recupera palloni e fa ripartire l’azione con passaggi precisi, e non siluri sui piedi dei compagni. Speriamo arrivi e che Ranieri riesca a trovare la quadra giusta della squadra, perché ad oggi, anche con tutti i limiti tecnici dei nostri giocatori, non si vede una parvenza di gioco che non sia un lancio lungo, per chi poi, che in area, se non c’era colley sabato che era rimasto dopo un calcio d’angolo, non abbiamo colpitori di testa.
Parole sacrosante su Jankto! Era ora che qualcuno ne parlasse. Giocatore mediocre che in sede di mercato non viene avvicendato prendendo un altro, perchè lui è Mr 15 Milioni, e quindi è un patrimonio da non svilire. Una specie di “eterno raccomandato” per un posto da titolare. I Pozzo non hanno ancora smesso di ridere!
Ferrero svegliati e compra? Con quali soldi? Aziende indebitate, Samp con un passivo di 13 milioni di euro i soldi delle TV arriveranno, al momento non li hai in cassa, qualcuno mi istruisce su come sia sostenibile un campionato di serie A su queste basi? Spero di sbagliare valutazione ma il futuro è già scritto basta solo aspettare
Ciao LUIGI questa è la sacrosanta verità perchè oltre alla assoluta mancanza di solvenza economica influisce sul rendimento una società senza un minimo ne di progetto ne di ambizione e lo si è visto anche quando le cose andavano un po meglio , ossia 40 punti e remi in barca o il ” pericolo ” di andare in europa sventato da un filotto di clamorose sconfitte , Linetty al toro è la sintesi di questo scempio di una società che ormai si riguarda solo da quello che può succedere in un aula di tribunale anzi che sul campo ! Come sempre un saluto a te e aL sempre a torsio del mio hermano
Sampdoria 2017-2018:
Audero
Beres Colley Andersen Murru
Linetty Ekdal Praet
Ramirez
Quaglia Defrel
Sampdoria oggi
Audero
Beres Colley Tonelli(Yoshida) Augello
Candreva Ekdal Thorsby Janto(Keita)
Quaglia(Gabbiadini) Bonazzoli(Ramirez)
Ovvero
Esce Defrel, entrano Keita, Bonazzoli, Gabbiadini
Esce Andersen, entrano Tonelli e Yoshida
Esce Murru entra augello (che per il Mr e’ meglio di Murro)
Esce Praet e Barreto e Linetty entrano Throsby (inamovibile l’anno scorso) Candreva, Verre.
Sostanzialmente la rosa di oggi e’ nettamente migliore e piu’ ampia in scelte di quella di due anni fa (con Keita nel gruppo).
** Eppure due anni fa il nono posto faceva schifo per la rosa che avevamo in mano. **
Al momento il problema piu’ che gli interpreti e’ lo spartito, o come viene interpretato. Ranieri e’ bravo e trovera’ il filo conduttore alla fine, ma per ora non ce l’ha.
SAMPDORIA 2017/2018 ?
Guarda che sbagli anno
L’articolo parla di centrocampo deficitario ma io sinceramente credo che Candreva, Daamsgard, ma sopratutto Askildsen (di cui nessuno parla ma che fece vedere belle cose quando gli fui dato spazio nelle ultime partite da campionato l’anno scorso), daranno un bel contributo. Quasi ovvio. Se poi Keita lo provano arretrato.
Su Damsgaard due aspettative, che esploda e che tolga il posto a Jankto, in ordine crescente d’importanza.
“Su Jankto non si può fare altro che stendere l’ennesimo velo pietoso, per non sparare ulteriormente sulla Croce Rossa. E’ un genio colui che l’ha acquistato dall’Udinese a 15 milioni di euro. Un genio assoluto. ”
Jankto fu l’ultimo acquisto della prima gestione Pecini.
Si vede che sbaglia anche lui.
Per una diversa visione ed interpretazione della linea editoriale e redazionale di questo blog trascrivo questo articolo nella sezione “Commenti”. Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale…
APOLOGO
C’erano una volta, in una città bagnata dalle acque del mare, e in un mondo che sembra immaginario, due personaggi apparentemente diversi tra loro, che si incontrarono improvvisamente, almeno così sembrava, senza essersi mai visti prima ed aver avuto rapporti particolari.
I loro nomi erano Allogeno e Autoctono. Il primo, che veniva dalla città al centro del Paese, era un tipo assai bizzarro nel comportamento e nelle esternazioni, sempre desideroso di essere in primo piano a costo anche di pagare in decenza. Il secondo apparteneva ad una locale facoltosa famiglia che aveva sempre avuto ruoli importanti nell’industria e nell’economia cittadina. Ora si da il caso che questo Autoctono guidasse da qualche anno un’importante società sportiva e che motivi vari, anche riconducibili a questioni familiari, gli imponessero di cederla. Di solito, in questi casi, si informa la comunità socio-economica del desiderio di voler mettere in vendita il pacchetto azionario e si fissa un prezzo, quindi si attendono, di conseguenza, le eventuali controproposte. Così avviene, solitamente, in ambiti del genere. Il valore stabilito del “bene” nasce dalla confluenza di svariati fattori noti agli economisti e a chi tratta questa materia. Di simili negoziati andati a buon fine ce ne sono stati diversi in questi ultimi anni e società come la nostra sono passate di mano anche per cifre considerevoli. Ovviamente in linea con il loro valore intrinseco ed estrinseco. Ma qui le cose sono andate diversamente, ed un bel giorno Autoctono è apparso inaspettatamente davanti agli organi di informazione insieme ad Allogeno presentandolo quale nuovo proprietario. E da qui in avanti questa anomala cessione è stata oggetto delle interpretazioni più diverse perché il passaggio è avvenuto a titolo gratuito. Come è possibile, si chiede una mente razionale, che possa essere avvenuta una tale operazione? Per questo sono stati interrogati tutti i più famosi esegeti di questo genere di affari ma senza avere una risposta esaustiva. Pare che la gestione della società fosse un salasso per la famiglia di Autoctono e che bruciasse 30-40 milioni ogni anno dalla loro cassaforte. Da qui l’idea di liberarsene. A questo punto entra in ballo la serva e il suo famoso “conto” e si chiede perché Allogeno, nei tempi successivi, non ci abbia pure lui rimesso quelle decine di milioni (che non ha…) ad ogni bilancio e che invece sono state le perdite costanti di Autoctono. E tutto ciò con risultati sportivi analoghi, anzi, paradossalmente, forse migliori quelli di Allogeno. Possibile che un esperto in campo industriale e finanziario non sia stato in grado di gestire una società, perlomeno senza rimetterci, cosa che invece è riuscita ad una sorta di parvenu calcistico che viceversa ha guadagnato e forse per questo non vuole mollare la presa? C’è qualcosa, anzi molto, che non quadra. Nel frattempo Allogeno, per il suo comportamento abituale, e per il suo essere un corpo estraneo nel tessuto, non solo della città, ma soprattutto in quella che era la caratteristica di una squadra, di una società famosa per la classe, distinzione e signorilità che erano a loro volta la linea di conduzione dall’anno della fondazione, ancor più accresciute dalla presenza di un Signore, che purtroppo non c’è più, per tutte queste ragioni è ora inviso ai sostenitori che ormai esasperati lo vorrebbero definitivamente fuori dai giochi. E lo manifestano, è proprio il caso di dirlo, in tutti i modi. Ma lui non ci sente. Eppure , pur desiderando che finalmente venga fatta piazza pulita, io credo che Autoctono sia anche peggiore di Allogeno. Perché tuttora non ha fatto chiarezza in quanto non è possibile che mettendo in vendita una tale società gloriosa non trovasse un acquirente che sborsasse anche una cifra irrisoria come 30, 20 o addirittura 10 milioni di euro. E perché, pur in questo caso, non si è assicurato una figura in linea con la tradizione. Questa assurda operazione sembra uno scherzo da specchio segreto ma, purtroppo, è un’amara realtà. La cosa più triste è che cedendo gratuitamente la società, che tanto dice di amare, l’ha umiliata profondamente ammettendo che la stessa vale…niente! Ma sarà andata veramente così? In effetti è la prima volta che accade una cosa del genere. Dove è la verità? Tutti noi vorremmo saperlo anche per non continuare ad essere presi in giro. Perché è sì vero che i tifosi “non ci mettono il grano” ma lo è altresì il fatto che senza di loro il calcio non esisterebbe. E lo vediamo in questi tempi di covid. Purtroppo è sempre d’attualità il famoso adagio shakespeariano “Something is rotten in the state of Denmark” – “ C’è del marcio in Danimarca”, cioè nel mondo di Allogeno e Autoctono.
Dal pianeta dell’ “Ovvio” è tutto.
allogeno ed autoctono, gemelli diversi con un filo comune, i guai con la GdF! Le verita’ nascoste non sono cosi’ nascoste…tutto nacque nel dicembre 2013.
R questa forma narrativa è storytelling ? Perdona la mia ignoranza… Cmq nn si smetterebbe mai di leggerti ,che scrivi di calcio o la lista della spesa qui il livello è di assoluta poesia..
“Possibile che un esperto in campo industriale e finanziario non sia stato in grado di gestire una società, perlomeno senza rimetterci, cosa che invece è riuscita ad una sorta di parvenu calcistico che viceversa ha guadagnato e forse per questo non vuole mollare la presa?”
Sembrerebbe di si. E perche’ non dovrebbe essere possibile? Gli esempi in questo senso sono piu’ di uno. C’e’ anche un’altra motivazione. Autoctono forse non poteva permettersi per ragioni di pressione di fare politiche rischiose (sportivamente) cosa che Allogeno puo’ fare.
“E perché, pur in questo caso, non si è assicurato una figura in linea con la tradizione.”
Perche’ queste figure stavano alla larga da un investimento che il piu’ delle volte era un costo e una montagna di problemi (vedi alla voce tifosi esagitati).
“La cosa più triste è che cedendo gratuitamente la società, che tanto dice di amare, l’ha umiliata profondamente ammettendo che la stessa vale…niente!”
Triste ma vero. Garrone jr. se ne sbatte della Samp.
Dico anche io la mia su questo:
“Possibile che un esperto in campo industriale e finanziario non sia stato in grado di gestire una società, perlomeno senza rimetterci, cosa che invece è riuscita ad una sorta di parvenu calcistico che viceversa ha guadagnato e forse per questo non vuole mollare la presa?
Possibile perchè come disse lo stesso Edoardo in quella conferenza stampa, il mondo dei loro affari storici familiari è molto diverso dal mondo del calcio odierno, nel quale più che la signorilità conta essere dei figli di buona donna, e questa caratteristica ha aiutato Ferrero e Romei a calarsi molto bene nel mondo del calcio odierno, e così siamo passati da vendere Icardi a 12 a vendere Andersen a 30.
Aggiungo, che non fa mai male: il calcio di oggi oltre ad essere diverso dal mondo degli affari di un petroliere o ex petroliere, è anche molto diverso dal calcio di quando un Presidente si accordava direttamente con un calciatore al telefono, o scrivendo una cifra su un tovagliolo al ristorante.
Detto questo, sono assolutamente convinto che il futuro ci dirà cose che non sappiamo (che magari spiegherà quello che, appunto per molti, è “inspiegabile”), e penso che qualcosa sapremo in occasione del futuro passaggio di proprietà della Sampdoria. Occasione adatta per chiarire.
Prendete OSTI
Con la gestione Garrone: l’entusiasmo di un becchino, la vitalità operativa (almeno quella manifestata a noi) di un muro di cemento.
Con Ferrero: rinato, dopato. Un’altra persona, che manco le mogli a cui è appena schiattato il marito.
Ma la storia ci ha fatto notare che spesso e volentieri è Ferrero in prima persona a sbloccare le trattative, sia con gli allenatori sia coi calciatori, anzi ultimamente ad ogni arrivo si parla di un suo intervento. E chi arriva lo nomina.
Ovviamente quanto sopra va letto con le dovute molle, non pretendo comunque di fare una vera Recensione di un professionista.
CLAMOROSAMENTE SCARSA…dipende per che cosa…
CLAMOROSAMENTE SCARSA per lottare per l’Europa League?
ASSOLUTAMENTE SI!
CLAMOROSAMENTE SCARSA per lottare per la salvezza?
ASSOLUTAMENTE NO!
Siccome l’Europa non penso che sia nei pensieri della dirigenza, direi che per centrare l’obiettivo di una permanenza più o meno tranquilla nella massima serie l’organico va più o meno bene, anche se ovviamente tutto sarebbe migliorabile…
Certo che se poi chi c’era due anni fa e c’è ancora oggi ha un rendimento inferiore, diciamo di un bel 50% ( penso a Bereszinsky, Ekdal, lo stesso Quagliarella…) e c’è un allenatore che dopo un anno ancora sembra non riuscire a incidere nè tatticamente e nè caratterialmente tutto si fa maledettamente più complicato…
Ecco la sintesi perfetta del mio pensiero. Come già detto, pagare premio triplo ai preparatori atletici del post covid lo scorso anno, perché prima della chiusura eravamo con quasi 2 piedi in b (alludo a sconfitta con la fiorentina e il mister era a quasi 20 partite)…. 2 mln di euro. Come di fra. Firmato una vedova di gp
del guru aspettiamo il prossimo esonero prenatalizio, poi ognuno piange i morti che ritiene, io iachini, allenatore mediocre come giampaolo ma meno pompato dalla stampa e con cui ci saremmo risparmiati mille casini
Ciao Roberto provo a darti la mia versione meno autoctona ( sorridiamo un po’) Ferrero gode come già scritto in passato di conoscenze altolocate e questo non è un reato mentre autoctono sperpera 300 milioni di euro nella sua gestione decennale ( con maggiore oculatezza con tale somma avresti dovuto piazzarti per almeno tre anni nelle prime posizioni di classifica ) e nei seguenti tra il sesto e l’ottavo. La famiglia Garrone o quantomeno il suo CDA non ama svisceratamente il mondo Samp aggiungi che il dottor Mondini nutre simpatie pennute, contestazione con la famosa scritta: il pesce puzza….. E presumibilmente in questo pazzo puzzle ci avviciniamo al perché ( unico caso al mondo) venga regalata una società di calcio ad uno che sino a ieri non avrebbe saputo gestire neanche un’edicola prova ne è che tutte le sue aziende sono in profondo rosso. Anche fosse la verità assoluta caro Roberto cambierebbe lo status quo? Un’abbraccione.
Caro Luigi, se mi dicessero qual’è il punto che può svelare il mistero, o il trucco, non so, è proprio quello inerente i 30, 20, o 10 milioni, cioè un’elemosina, ma mai un regalo. NON ritengo possibile che a Genova, Italia, Mondo, non ci fosse un cane con quella misera cifra di cui disporre. Lo stesso Dinan, con Vialli, avrebbe acquistato la Samp senza battere ciglio. Il fatto (cioè il vulnus) è un altro: Autoctono NON ha messo in vendita la Samp. E qui, come direbbe Totò, casca l’asino. Ed è qui che bisognerebbe scavare. A chi la racconta? Sicuramente Autoctono è stato il peggiore presidente da sempre della Sampdoria. Ma che dico? Di tutto il calcio genovese, italiano, europeo, mondiale!!
Ricambio l’abbraccione.
Per me più che un problema di rosa è un problema di testa e di gioco. Non credo che i nostri siano così scarsi, ma nelle ultime uscite si sono dimostrati molli.
Servono rinforzi? Sì, assolutamente: per me sono indispensabili un mediano e un terzino. Ma se arriverà anche solo il primo sarà grasso che cola.
A mio giudizio siamo in confusione totale. Il credo di Ranieri dello scorso anno era un 4-4-2 classico. Abbimo finito il campionato bene e male dopo la conquistata salvezza. Dovevamo ripartire da lì…invece. Non si sa più quale schema di gioco sceglierà l’allenatore. Un 4-4-2 con esterni Candreva e Keità comporta necessariamente 2 centrali di grande affidamento (Thorsby tecnicamente è scarso e soprattutto molto lento, Ekdal è il fantasma di due anni fa) l’unico che in questo momento mi piace è Verre ma, non sappiamo ancora se resta. La difesa è da registrare, deve essere più protetta dai centrali e dobbiamo cambiare almeno il terzino destro, inoltre non capisco perchè Yoshida era lo scorso anno inamovibile ed adesso non gioca?. Concludo con l’attacco. Dobbiamo renderci conto che la coppia titolare deve essere Gabbiadini e Bonazzoli e il nostro grande capitano deve fare massimo un tempo a partita, a gennaio sono 38 e non ha il fisico di Ibra…
Ciao Silver.
Di Natale ci ha insegnato che fisici asciutti e grande cura della parte atletica possono dare alcuni campionati di extended play: speriamo sia così anche per FQ27.
Ciò premesso, io azzardo che aldilà della formula, per gli uomini che abbiamo potremmo provare cose nuove, tanto per come sta andando vale tutto; esempi:
– Gabbiadini a sinistra e Candreva a destra? A volte far giocare i giocatori per quello che sono non fa male
– Verre e uno tra Daamsgard, Ekdal e Vieira (o un Adrien Silva se arrivasse ma ne dubito) in mezzo
– Jankto in tribuna fisso fino a quando qualche sprovveduto lo compri
– Thorsby terzino cursore destro a supporto di Candreva (berezinsky stesso destino di Jankto)
– De Paoli in alternativa a Thorsby sulla fascia destra (quando devi attaccare)
– al centro Yoshida / Colley con Ferrari come nome nuovo (in cui io credo molto); Tonelli quarta scelta (io l’avrei ceduto al posto di Chabot)
– Augello a sinistra ma riserva di Asamoah (da prendere SUBITO)
Che mi dici?
Per quanto riguarda Quagliarella, posso dire che col Benevento ha mostrato la solita intelligenza tattica e senso della posizione (vedi il gol, e altri gol che poteva fare se gliela passavano meglio), ma nella corsa mostra il fianco.
A parte la prima ( Gabbiadini non è un esterno, non può fare quel ruolo ), tutte le altre possono essere condivisibili, anche se Thorsby adattato terzino destro mi farebbe sudare freddo…
Piccola considerazione statistica,giusto pr chi coi numeri si diletta…In 2 partite quindi nn molto indicativo ma pur sempre un indizio siamo in fondo alla classifica pr quel che riguarda il possesso palla e se si considera quello nella propria metà campo solo lo Spezia ha fatto peggio ,ma si parla di circa 30 secondi,incrociando il dato cn il fatto che le nostre partite durano circa 50 minuti di media e teniamo palla 20 il nostro avversario controlla la palla più di noi di un buon 50% dl nostro Totale …Nelle prime due gare la palla è stata in pratica 4 minuti su 5 nella nostra metà campo e pr ben 3 in controllo dell avversario,cosa significa ? che la distanza tra il giocatore che è in possesso palla e chi lo contrasta è troppa pr procurare un errore gratuito o il recupero di forza della sfera,l incapacità di gestire la stessa nella propria metà campo e questo è un dato che significa che nn hai il controllo territoriale nemmeno del tuo 50% fisiologico…Riassumiamo : nn controlliamo la palla e neanche il territorio (nemmeno quello in cui sei in vantaggio numerico fisiologico)…D altra parte abbiamo una squadra dove ci sono diversi giocatori cn qualità individuali sopra la media che da soli o combinando tra loro possono incidere al di là della manifesta inferiorità globale,anche questo dice altro ed è che nn siamo scarsi ma mal assortiti ,almeno pr il momento …Il modulo base cn cui affrontiamo la fase difensiva è basico ed il doppio schermo era più che altro una forzatura dovuto al fatto che nn avevamo un centrale di difesa alfa e andava maggiormente protetta la zona di campo centrale intermedia,se no cn il vado io ? no vai tu dell inizio dl campionato scorso, verso Audero c erano autostrade a 4 corsie…Il lato positivo che i difetti sono palesi e quindi nn dovrebbe esser complicato risolverli,pr altro che Candreva e Keità siano upgradee nn ci sono dubbi,lo dico ora che siamo a zero punti siamo una squadra migliore dell anno passato e se arriva un centrale di centrocampo degno di nota cn le caratteristiche giuste potremmo diventare anche la sorpresa in positivo dl campionato…Detto questo l ignominabile resta il nostro male peggiore
Mi hanno fatto notare che contro il Benevento alla voce PASSAGGI COMPLETATI, ossia PASSAGGI GIUSTI, ne abbiamo fatti oltre 100 in meno degli avversari, un dato che deve far riflettere…
Nelle statistiche leggo che col Benevento su molti valori abbiamo fatto cagare. Sinceramente guardando la partita di tutto questo sfacelo non m’ero accorto. Certo non sono comunque venuto qui a dire che è stata colpa del palo di Gabbiadini.
Spero che a regime noi andremo meglio, e che il Benevento non ne prenda quattro a partita… ma si dimostri efficace come è stato con noi.
Ovvero che ci hanno messo solo una ventina di minuti per ambientarsi alla A, e non che ci hanno messo solo una ventina di minuti per prendere le misure di una squadra di scappati di casa.
Ma con Ranieri e i nuovi acquisti, arrivati e che devono arrivare, sto ben più tranquillo di dodici mesi fa.