Il campionato torna ai nastri di partenza, nel modo più raffazzonato e precario possibile. Dita incrociate per tutti e mani sui gioielli: la speranza è che nessun tesserato risulti positivi da qui ad agosto, altrimenti la stagione finirà nella mestizia.
E’ sempre più improbabile lo scenario dei playoff e dei playout per concludere il campionato, un’ipotesi rigettata dai presidenti dei club come se fosse il demonio incarnato. Si spalanca così la possibilità (delirante e totalmente antisportiva) dell’ utilizzo dell’algoritmo per stilare la classifica finale. Sarebbe una classifica stilata dunque su basi aritmetiche e non su quelle dello sport.
Se fino ad oggi abbiamo ascoltato stramberie di ogni colore, la farneticazione dell’algoritmo (ossia di una classifica ponderata sulla base dei risultati ottenuti fino ad oggi) rischia di battere ogni storica minchiata partorita dalle federazioni italiote di ogni epoca.
A questo punto per risparmiare tempo, visto che le Olimpiadi sono a rischio anche nel 2021, si potrebbero già assegnare le medaglie a colpi di algoritmo, in base ai risultati pre-pandemia degli atleti, e buonanotte ai suonatori.
La farneticazione, come si vede, è all’ordine del giorno e ormai c’è da aspettarsi di tutto, per gli abbassamenti di capo di fronte al dio denaro: il coronavirus in molti casi ha preso alle meningi, ma quel barlume di straccio di sport che è rimasto è fortunatamente difeso da alcune menti, come al solito lucidissime.
Fra loro il nostro amato Domenico Arnuzzo, puntuale come una mannaia nei suoi giudizi affilati e sempre condivisibili.
Durante il programma Derby in Terrazza su Primocanale, Arnuzzo ha snocciolato alcune verità evangeliche, commentando un campionato dove tutto sarà falsato e dove tutto potrà accadere.
Fior da fiore:
“Di regolare non ci sarà nulla – spiega Arnuzzo – “chiunque vincerà lo scudetto, chiunque retrocederà avrà una sensazione di falsato. I playoff e l’algoritmo sarebbero poi soluzioni solo per persone che non amano lo sport. Tra l’altro ho pensato tanto a quali squadre possano essere favorite dalla ripartenza, però non riesco nemmeno a capire se potrà valere di più avere giocatori tecnici o giocatori con meno classe ma più pronti.
“Io – ha aggiunto la gloria blucerchiata, ripreso da sampdorianews.net – “non sento il desiderio di riprendere le redini del campionato e come me tanti altri. Senza pubblico, con giocatori che è tre mesi che stanno fermi, non c’è una logica. Però il calcio si critica abbastanza facilmente, è più difficile farlo ripartire di altri sport, stanno semplicemente cercando di salvare un campionato così come hanno fatto le altre nazioni.
Le sue parole sulla Sampdoria:
“Dovremo provare a salvarci da un’eventuale retrocessione – spiega Arnuzzo – “come se cominciasse un nuovo campionato. Dobbiamo preoccuparci perché la squadra è attrezzata per fare come risultato massimo una salvezza tranquilla. Quest’anno la Samp ha sofferto fino alla sospensione del campionato e continuerà a soffrire nella ripresa perché siamo in una posizione di classifica difficile.
La frequenza delle partite diventa poi un pericolo se succede qualche imprevisto giocando ogni tre giorni. Non parlo solo di infortuni ma anche di un nuovo propagarsi del virus. Ci sono 120 partite da giocare, è un movimento grandissimo di persone. È molto difficile prevedere qualsiasi cosa, però penso che la stagione possa essere portato a termine. Se non finisse, sarebbe meglio che questo campionato venisse cancellato, non cercare delle soluzioni che non rendono giustizia”.
Arnuzzo si è rivolto anche ai presidenti di serie A:
“Fra loro secondo me è uno solo ad amare veramente questo sport ed è Percassi. Questi presidenti hanno poca attenzione per i tifosi, guardano i diritti televisivi, perché da questi hanno tanti introiti. Hanno più interesse che il tifoso si abboni alla pay-tv piuttosto che allo stadio.
La somma che danno i tifosi che vanno allo stadio a livello economico non è un granché in proporzione. Però l’apporto che danno durante la partita è insostituibile, senza tifosi non è nemmeno una partita di calcio. Ma non è facile farlo capire a gente che questo sport non lo ha mai amato, perché non lo ha mai praticato. Inculcare questa mentalità a questi presidenti non è una cosa facile”.
Parole sulle quali c’è poco da aggiungere, che condividiamo lettera per lettera, vocale per vocale.
3 commenti
Io con Arnuzzo non sono praticamente mai d’accordo quando parla di calcio giocato, ammetto invece che su questa vicenda fin dall’inizio l’ho trovato assolutamente in sintonia col mio pensiero…
le parole di arnuzzo credo siano sottoscrivibili dalla quasi totalita’ dei tifosi…quanto alla ripresa del campionato riporto le illuminanti parole del comico stefano chiodaroli: gli puoi cambiare le piastrelle ma un cesso resta sempre un cesso…chi ha l’ abbonamento a sky se ama il calcio lo disdetti!
Quello che ha detto Arnuzzo che tra l’altro non sopporto perchè troppo melenso è aria fritta ovvero è quello che tutti noi andiamo dicendo da tempo, detto questo un certo Lorenzo dè Medici diceva: chi vuol esser lieto sia del doman non v’e’ certezza, soprattutto con un personaggio come il “nostro” alla guida della società, ora sappiamo tutti che la serie B è detestabile, ma se servisse ad allontanare il soggetto citato tappandosi naso orecchie e quant’altro non potrebbe essere la panacea di tutti i nostri mal di pancia? Non trovando profitti chissà…almeno che non gli basti il milione e mezzo di euro che sottrae ogni anno alla società autofinanziandosi. Cosa ne pensate sampdoriani incalliti ( incalliti nel senso datati come ill sottoscritto e intenditori di calcio ovvio)