L’aneddoto è stato rivelato dall’ex blucerchiato e campione del mondo Marcello Lippi e citato dal grande Stefano Rissetto su Primocanale.
Lippi era ieri sera ospite dell’evento “Allenatori”, organizzato a Palazzo Ducale dai giornalisti di Repubblica Marco Ansaldo e Renzo Parodi, e ha conversato con lo scrittore Lorenzo Licalzi e l’ex gloria doriana Domenico Arnuzzo.
La rivelazione, per certi versi sorprendente, di Marcello Lippi da un lato fa piacere.
Dall’altro è una pugnalata ulteriore sulla carne viva, su una ferita che gronda sangue non rosso ma blucerchiato.
La cessione di Vialli, scelta obbligata da parte di Paolo Mantovani, ebbe come tutti sanno strascichi nefasti sulla nostra storia (in primis l’incredibile serie di errori del magico n.9, già ceduto ai bianconeri, nella finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona, che ci condannò alla sconfitta).
Ma il caso Vialli poteva chiudersi con un finale a sorpresa. Nel 1994, a pochi anni dall’inizio della sua prima stagione juventina (forse già nauseato dalla pestilenziale aria gobba) Lippi racconta che Gianluca gli si avvicino e gli disse: “Qua non sto bene, voglio tornare alla Sampdoria”.
A quel punto nel tecnico viareggino, che fu capitano per anni della Samp, prevalse il senso del dovere. Prese da parte Vialli e gli rispose: “Non se ne parla nemmeno, io non mi privo dell’attaccante piu’ forte d’Europa”.
Gianluca restò così nella compagine gobba. Ma il suo desiderio di tornare in blucerchiato lo accompagnò evidentemente per anni. Fino a quando, pochi mesi fa, il suo sogno stava per realizzarsi.
Purtroppo Luca Vialli non ha fatto i conti col piccolo uomo, lo gnomo esistenziale, anzi l’orripilante puffo barbuto, re dei puffi, uscito dal nulla come nelle peggiori favole per compiere un maleficio sulla nostra Sampdoria.
Purtroppo in questa favola non ci sono cervi che escono di foresta e la storia non è a lieto fine.
Lo gnomo barbuto, uscito dal nulla, ancora regna col suo maleficio. La necessità è farlo tornare da dove è venuto a suon di insulti. Avevamo iniziato bene la stagione con cori e inviti a Ferrero a tornare nel cesso. Peccato che la Sud si sia affievolita. E’ il momento di ricominciare ad urlare contro il piccolo uomo. E il derby può essere la vetrina perfetta per ricominciare la sarabanda di insulti.
24 commenti
Ogni occasione per insultare il pagliaccio impostore è buona e insieme a lui anche chi lo adula sempre x sempre ! tornerai nel cesso anonimo da dove sei venuto affogato dai puffi e quando i tuoi creditori ti avranno sbranato noi nel frattempo ti avremo già dimenticato e allora solo il silenzio sarà !
Ricordo benissimo Vialli intervistato alla domenica sportiva. Dopo tante domande Vialli disse: “Il mio desiderio è quello di ritornare alla Sampdoria” al chè l’intervistatore addirittura spaventato da tale affermazione anti Juventus, cambiò immediatamente discorso e concluse, probabilmente, anzi tempo l’intervista. Se ricordo bene era l’anno 1994. Con questo ricordo non possiamo non odiare il nano malefico.
Si, ma tanto ormai è saltato tutto, facciamocene una ragione, inutile continuare a rigirare il coltello nella piaga. Vialli era il tramite, gli americani quelli che pagavano… non credo torneranno sui loro passi, perchè al massimo potranno farlo a scatafascio avvenuto (ovvero retrocessi e falliti)
Ma davvero pensate che se lo insultiamo il nano si stufi e se ne vada?ci vuol ben altro…e chi vuol capire capisce…bruno pensaci tu a guidare le nuove leve verso i passi giusti
Ma cosa volete che insultino, quella Gradinata di Chierichetti che è diventata la Sud ieri sera a Gradinata Sud hanno fatto vedere che forse nemmeno la metà dei possessori di abbonamento in Sud ha esercitato il diritto di prelazione……Ennesima bella figura, già in campo ci prenderanno a calci in culo, figuratevi nel veder mezza gradinata vuota quanto ce lo meneranno i bibini……meglio scappare in montagna la prossima settimana….oppure farsi ospitare da Luca (quello del brasile i amico del pregiudicato)!!!!! Ma così tanto per dire quel pagliaccio non aveva detto che la squadra sta riprendendosi ora che non è più DISTURBATA DALLE VOCI DI CESSIONE??????? E ora da che cosa è DISTURBATA??????
Oggi è tornato d’attualità una “memoria blucerchiata” di qualche anno fa. Leggo su Repubblica l’articolo che ricorda il derby di ritorno del 17 marzo 1974. Quello della rovesciata di Maraschi all’ultimo minuto. Eravamo ultimi a 11 punti e non potevo accettare di sentire i cori “serie B, serie B” e soprattutto il loro passaggio sotto l’elicoidale (chi la ricorda?) della Sud. Sono uscito prima dopo il gol di Derlin. In dieci minuti sono arrivato a Brignole deluso e disperato per la sconfitta e per la retrocessione inevitabile E per le beffe e tutto il resto. Invece ad un certo punto vedo un tizio con la radiolina (c’erano anche quelle…) che grida, saltando di gioia, “Ha segnato Maraschi, ha segnato Maraschi!” Di colpo è ricomparso il sole, il sorriso, la fiducia, la gioia per lo scampato pericolo, la sconfitta nel derby. Da lì è nata la speranza per una salvezza che non c’è stata sul campo ma a….tavolino! Ora però bisogna stare attenti perchè i tavolini sono finiti!
Io c’ero, rimasto nella Sud, mezza gradinata era andata via, che momenti, sono tornato a casa senza voce per due giorni, per questo mi incazzo quando leggo i commenti catastrofisti caro Roberto, abbiamo visto momenti peggiori di questo, chi era giovane nell’era Mantivani non può capire
Anche io c’ero ero nella sud laterale vicino ai distinti, vicino a me c’era un parente del portiere Di Vincenzo, la partita era al termine l’ arbitro aveva il fischietto in bocca e Maraschi fece quella rovesciata favolosa. Io e il parente di Di Vincenzo che non ci conoscevamo ci siamo abbracciati sotto gli occhi stupiti di mia moglie tiepidissima sampdoriana. Che tempi!!!
Allora eravamo vicini, io avevo (sigh) 15 anni
Credo che a questo punto della stagione si debba fare una sorta di screening sulla situazione complessiva della Sampdoria, sia dal punto di vista tecnico che societario. Per quanto riguarda specificatamente ciò che attiene alle vicende del “campo”, come mio costume, non voglio entrare nei particolari di cui non mi ritengo grande esperto. Però ad un certo punto mi sembrava che la situazione fosse cambiata notevolmente già guardando la classifica che qualche tempo prima rifletteva un’immagine alquanto impietosa. Quella posizione solitaria all’ultimo gradino rendeva un effetto visivo direi quasi spietato, senza speranza, creando un senso di tristezza ed abbandono. Sarebbe bastata un’ulteriore sconfitta per determinare un baratro decisamente incolmabile. Anche perché sarebbe venuta meno l’impalcatura psicologica, la consapevolezza di avere ancora la possibilità di combattere. Ma improvvisamente le cose sono tornate drammatiche. L’incredibile sconfitta di Cagliari e i punti che di conseguenza, anche per l’entusiasmo acquisito, avremmo potuto conquistare con il Parma ed invece abbiamo perso, ci hanno riportato in una situazione disgraziata e con prospettive di calendario non certo favorevoli. Anche l’arrivo in panchina di Ranieri sembrava una mossa assai azzeccata. Ora non si sa più cosa dire in proposito. Nebbia assoluta. Per il momento resto fiducioso sulle sue doti che ci sono tutte. Non resta che attendere le prossime partite sperando che non siano la mannaia definitiva. Per quel che riguarda i fatti della società e quindi specificatamente ciò che concerne le vicende legate al presidente, penso si debba tenere un atteggiamento di bassa tensione, anche perché non saranno certamente le proteste dei tifosi a spostare l’asse sulla cessione della società. Come ha fatto giustamente notare Semarco su queste colonne “bisogna solo sperare che qualcuno gli dia i soldi che vuole e ce lo dimenticheremo presto….i tipi come lui non se ne vanno certo per una contestazione….guardate l’altra sponda, sono anni che contestano eppure….”. Lo stesso Cassano, in un’intervista a tutta pagina (nazionale) su Repubblica (mercoledì 20 novembre 2019), afferma “Non capisco perchè i tifosi di colpo dopo sei anni abbiano preso a contestarlo. E’ vero che quest’anno la squadra stenta, ma i risultati sono sempre stati ottimi. Lui ha chiesto 95-100 milioni per vendere la Samp, sono gli altri che volevano comprare che non si sono mai avvicinati a quella cifra”. Ora, poiché c’è libertà di pensiero, si può essere d’accordo o meno su queste affermazioni, però a me pare non siano infondate. Anzi. La mia opinione, lo dico chiaramente, è che la Samp, poiché non può disporre, al momento, di grandi capitali alla guida della società, si deve collocare su una linea mediana che la possa mantenere in posizioni tranquille di classifica e, come dice l’ex idolo della Sud, mi sembra che negli ultimi tempi di questa presidenza ciò sia avvenuto. Lo dico esclusivamente per quanto riguarda i risultati sportivi e quelli di bilancio, al netto dell’impietoso giudizio etico che grava sul personaggio. Cosa è successo in quest’ultimo anno? Perché gli avvenimenti hanno preso questa piega così angosciosa? Io resto fermamente convinto, e mi faccio carico di questa asserzione, che tutto sia dipeso dall’atteggiamento ambiguo, subdolo, poco trasparente dei fasulli compratori “americani” i quali hanno tenuto in piedi per mesi una trattativa che, così come l’avevano impostata, non aveva possibilità alcuna di successo considerando, appunto, il profondo gap tra richiesta e offerta. Il prezzo, per quanto possa essere assurdo e fuori mercato, lo fa il venditore pur se questi è la persona meno raccomandabile che si possa immaginare. I miliardari made in U.S.A sono stati, viceversa, dei tapini, sedicenti compratori pusillanimi che hanno giocato per mesi a spulciare conti e setacciare bilanci societari tirando la corda in lungo e in largo pur sapendo che non ci sarebbe stato incontro tra chi chiede 100 e chi offre 40/50. (Apro una parentesi. Come è possibile che la Roma valga UN MILIARDO di euro e la Samp solo 50 milioni? Se qualcuno me lo spiega gliene sarò grato. Chiusa parentesi) E così facendo hanno scompaginato una realtà che bene o male andava avanti da anni con risultati che, come detto, non erano del tutto disprezzabili. Distinguendosi in negativo rispetto ad un loro connazionale (Rocco Commisso) che ha acquistato la Viola, come riferisce “Post” su Internet, “tutto sommato rapidamente per una cifra stimata tra i 160 e i 170 milioni di euro, il valore dato ai giocatori della squadra, alle strutture societarie e al marchio Fiorentina.” I “nostri” yankees, invece, hanno inquinato le acque coinvolgendo (o forse sono stati coinvolti, non lo so) un grande personaggio come Vialli che per la sua parte ha dato l’impressione di essere elemento passivo e non influente. In questo mare acido e melmoso ha danzato senza remore il rospo, “gratuito” detentore della Samp. Alla fine i “fasulli” sono tornati alle loro pratiche abituali in riva all’Hudson e sulle macerie blucerchiate sono rimasti i tifosi che peraltro non hanno alcuna voce in capitolo. In questo confuso tourbillon si sono anche fatti notare, direttamente e indirettamente, personaggi di primo piano della Genova che conta, i quali hanno preferito tornare momentaneamente e inconcludentemente alla ribalta o manifestarsi tramite allusivi tweet che sembravano venire dalla stanza dei bottoni ma alla fine si sono rivelati solamente come semplicissime boutades. L’unica cosa che avrebbero dovuto fare, a mio avviso, sarebbe stata quella di tentare di unire le proprie forze e rilevare la Samp, loro sì, ad un prezzo che il romano non avrebbe potuto rifiutare. E probabilmente, come si dice da più parti, la somma da versare sarebbe stata di…zero euro! O forse no, chi lo può sapere tra noi poveri mortali? Di certo di fronte ad una richiesta di…ritorno da parte di G. non credo che F avrebbe fatto tanto il galletto. E comunque questa, o similare, sarebbe stata (e sarebbe ancora) la soluzione ottimale, un po’ come avviene a Bergamo. La Samp ai genovesi ai quali, ne sono certo, alcun tifoso, dopo lo scampato pericolo sul campo di gioco e in società, si sognerebbe di chiedere la luna. Il presidente, per di più amico e “monumento”, ci sarebbe già. Si potrebbe vivere in pace conoscendo i nostri limiti un po’ come avveniva ai tempi di…Cristin, Salvi e C. quando mai i tifosi si sono permessi di contestare la società. Quella era la realtà, prendere o lasciare. Poi è arrivato Lui che, in questo senso, ha messo subito in chiaro la sua posizione e quella dei tifosi. Patti chiari ecc… E i risultati che conosciamo. Dunque, per finire, genovesi, liguri e affini, già noti nelle vicende blucerchiate, se ci siete, se amate la Samp veramente e non solo a parole, fatevi sotto! Poi se arriverà un americano “vero” o uno sceicco potrete anche passare la mano. Altrimenti lasciate perdere commenti non richiesti. E comunque chiunque arriverà, se arriverà, sarà benvoluto e amato già di per sé, soprattutto se avrà e manterrà sempre la “physique du role”. Ciò è molto importante in particolar modo per tutti gli amanti blucerchiati che, in passato, erano abituati a questo aspetto professionale e di comportamento. E che non si possa mai dire in futuro (GUAI !!! ), a proposito del famoso detto di “certi” romani (sempre loro…) “aridatece er puzzone!”
• P.S. Non sono così ingenuo (la Samp ai genovesi) come può sembrare. Conosco le difficoltà di cui sono irte certe situazioni e la non facilità di poter cambiare le cose. Potrà andarsene F. solo perché qualcuno lo invita a farlo? Non scherziamo. Forse questo fatto ha le stesse probabilità che M e G rilevino insieme la Samp. Zero, o zero virgola qualcosa.
• P.S. 2 Questo articolo passa alla voce “commenti” perché in contrasto con la linea editoriale del blog.
Sono commosso. Sottoscrivo ogni singola parola. E mi fa paicere che qualcuno confermi che esiste un piano di character bashing ben preciso sotto il nome di “linea editoriale”.
E mi domando: cui prodest?
Credo che a questo punto della stagione si debba fare una sorta di screening sulla situazione complessiva della Sampdoria, sia dal punto di vista tecnico che societario. Per quanto riguarda specificatamente ciò che attiene alle vicende del “campo”, come mio costume, non voglio entrare nei particolari di cui non mi ritengo grande esperto. Però ad un certo punto mi sembrava che la situazione fosse cambiata notevolmente già guardando la classifica che qualche tempo prima rifletteva un’immagine alquanto impietosa. Quella posizione solitaria all’ultimo gradino rendeva un effetto visivo direi quasi spietato, senza speranza, creando un senso di tristezza ed abbandono. Sarebbe bastata un’ulteriore sconfitta per determinare un baratro decisamente incolmabile. Anche perché sarebbe venuta meno l’impalcatura psicologica, la consapevolezza di avere ancora la possibilità di combattere. Ma improvvisamente le cose sono tornate drammatiche. L’incredibile sconfitta di Cagliari e i punti che di conseguenza, anche per l’entusiasmo acquisito, avremmo potuto conquistare con il Parma ed invece abbiamo perso, ci hanno riportato in una situazione disgraziata e con prospettive di calendario non certo favorevoli. Anche l’arrivo in panchina di Ranieri sembrava una mossa assai azzeccata. Ora non si sa più cosa dire in proposito. Nebbia assoluta. Non resta che attendere le prossime partite sperando che non siano la mannaia definitiva. Per quel che riguarda i fatti della società e quindi specificatamente ciò che concerne le vicende legate al presidente, penso si debba tenere un atteggiamento di bassa tensione, anche perché non saranno certamente le proteste dei tifosi a spostare l’asse sulla cessione della società. Come ha fatto giustamente notare Semarco su queste colonne “bisogna solo sperare che qualcuno gli dia i soldi che vuole e ce lo dimenticheremo presto….i tipi come lui non se ne vanno certo per una contestazione….guardate l’altra sponda, sono anni che contestano eppure….”. Lo stesso Cassano, in un’intervista a tutta pagina (nazionale) su Repubblica (mercoledì 20 novembre 2019), afferma “Non capisco perchè i tifosi di colpo dopo sei anni abbiano preso a contestarlo. E’ vero che quest’anno la squadra stenta, ma i risultati sono sempre stati ottimi. Lui ha chiesto 95-100 milioni per vendere la Samp, sono gli altri che volevano comprare che non si sono mai avvicinati a quella cifra”. Ora, poiché c’è libertà di pensiero, si può essere d’accordo o meno su queste affermazioni, però a me pare non siano infondate. Anzi. La mia opinione, lo dico chiaramente, è che la Samp, poiché non può disporre, al momento, di grandi capitali alla guida della società, si deve collocare su una linea mediana che la possa mantenere in posizioni tranquille di classifica e, come dice l’ex idolo della Sud, mi sembra che negli ultimi tempi di questa presidenza ciò sia avvenuto. Lo dico esclusivamente per quanto riguarda i risultati sportivi e quelli di bilancio, al netto dell’impietoso giudizio etico che grava sul personaggio. Cosa è successo in quest’ultimo anno? Perché gli avvenimenti hanno preso questa piega così angosciosa? Io resto fermamente convinto, e mi faccio carico di questa asserzione, che tutto sia dipeso dall’atteggiamento ambiguo, subdolo, poco trasparente dei fasulli compratori “americani” i quali hanno tenuto in piedi per mesi una trattativa che, così come l’avevano impostata, non aveva possibilità alcuna di successo considerando, appunto, il profondo gap tra richiesta e offerta. Il prezzo, per quanto possa essere assurdo e fuori mercato, lo fa il venditore pur se questi è la persona meno raccomandabile che si possa immaginare. I miliardari made in U.S.A sono stati, viceversa, dei tapini, sedicenti compratori pusillanimi che hanno giocato per mesi a spulciare conti e setacciare bilanci societari tirando la corda in lungo e in largo pur sapendo che non ci sarebbe stato incontro tra chi chiede 100 e chi offre 40/50. (Apro una parentesi. Come è possibile che la Roma valga UN MILIARDO di euro e la Samp solo 50 milioni? Se qualcuno me lo spiega gliene sarò grato. Chiusa parentesi) E così facendo hanno scompaginato una realtà che bene o male andava avanti da anni con risultati che, come detto, non erano del tutto disprezzabili. Distinguendosi in negativo rispetto ad un loro connazionale (Rocco Commisso) che ha acquistato la Viola, come riferisce “Post” su Internet, “tutto sommato rapidamente per una cifra stimata tra i 160 e i 170 milioni di euro, il valore dato ai giocatori della squadra, alle strutture societarie e al marchio Fiorentina.” I “nostri” yankees, invece, hanno inquinato le acque coinvolgendo (o forse sono stati coinvolti, non lo so) un grande personaggio come Vialli che per la sua parte ha dato l’impressione di essere elemento passivo e non influente. In questo mare acido e melmoso ha danzato senza remore il rospo, “gratuito” detentore della Samp. Alla fine i “fasulli” sono tornati alle loro pratiche abituali in riva all’Hudson e sulle macerie blucerchiate sono rimasti i tifosi che peraltro non hanno alcuna voce in capitolo. In questo confuso tourbillon si sono anche fatti notare, direttamente e indirettamente, personaggi di primo piano della Genova che conta, i quali hanno preferito tornare momentaneamente e inconcludentemente alla ribalta o manifestarsi tramite allusivi tweet che sembravano venire dalla stanza dei bottoni ma alla fine si sono rivelati solamente come semplicissime boutades. L’unica cosa che avrebbero dovuto fare, a mio avviso, sarebbe stata quella di tentare di unire le proprie forze e rilevare la Samp, loro sì, ad un prezzo che il romano non avrebbe potuto rifiutare. E probabilmente, come si dice da più parti, la somma da versare sarebbe stata di…zero euro! O forse no, chi lo può sapere tra noi poveri mortali? Di certo di fronte ad una richiesta di…ritorno da parte di G. non credo che F avrebbe fatto tanto il galletto. E comunque questa, o similare, sarebbe stata (e sarebbe ancora) la soluzione ottimale, un po’ come avviene a Bergamo. La Samp ai genovesi ai quali, ne sono certo, alcun tifoso, dopo lo scampato pericolo sul campo di gioco e in società, si sognerebbe di chiedere la luna. Il presidente, per di più amico e “monumento”, ci sarebbe già. Si potrebbe vivere in pace conoscendo i nostri limiti un po’ come avveniva ai tempi di…Cristin, Salvi e C. quando mai i tifosi si sono permessi di contestare la società. Quella era la realtà, prendere o lasciare. Poi è arrivato Lui che, in questo senso, ha messo subito in chiaro la sua posizione e quella dei tifosi. Patti chiari ecc… E i risultati che conosciamo. Dunque, per finire, genovesi, liguri e affini, già noti nelle vicende blucerchiate, se ci siete, se amate la Samp veramente e non solo a parole, fatevi sotto! Poi se arriverà un americano “vero” o uno sceicco potrete anche passare la mano. Altrimenti lasciate perdere commenti non richiesti. E comunque chiunque arriverà, se arriverà, sarà benvoluto e amato già di per sé, soprattutto se avrà e manterrà sempre la “physique du role”. Ciò è molto importante in particolar modo per tutti gli amanti blucerchiati che, in passato, erano abituati a questo aspetto professionale e di comportamento. E che non si possa mai dire in futuro (GUAI !!! ), a proposito del famoso detto di “certi” romani (sempre loro…) “aridatece er puzzone!”
• P.S. Non sono così ingenuo (la Samp ai genovesi) come può sembrare. Conosco le difficoltà di cui sono irte certe situazioni e la non facilità di poter cambiare le cose. Potrà andarsene F. solo perché qualcuno lo invita a farlo? Non scherziamo. Forse questo fatto ha le stesse probabilità che M e G rilevino insieme la Samp. Zero, o zero virgola qualcosa.
• P.S. 2 Questo articolo passa alla voce “commenti” perché in contrasto con la linea editoriale del blog.
C’ è stato un refuso da parte mia. Per quanto riguarda Ranieri ho ancora fiducia nel suo operato.
Lancio un sondaggio come faceva pitta quando litigavamo su giampaolo:a prescindere dalle opinioni sul suo operato e sul suo personaggio ( per me negative in toto) qualcuno ritiene che gridare ferrero vaffancuol o ferrero uomo di merda per novanta minuti serva a farlo andare via?Per me si incrementa esclusivamente il suo ego malato cosi’ facendo
Non serve a farlo andare via. Anzi gli da l’alibi psicologico per comportarsi ancora piu’ da stronxo: “tanto mi contestano lo stesso”.
Per farlo andare via serve che arrivi qualcuno che mette sul piatto i soldi.
O i sani vecchi metodi ultras
Le due diligence del gruppo Dinan hanno studiato a fondo i conti della samp dopo di che hanno fatto la cosa più ragionevole ossia portare via il belino , qualcuno di voi evidentemente ancora nutre fiducia nella zecca bancarottiera uno che ha fatto solo danni e mastrussi ovunque è passato lasciando cenere e debiti , che ancora ci sia qualcuno che gli dia fiducia mi sembra veramente incredibile , occasione persa per noi , per il grande Vialli e per tutta la città di genova . Le parole di Cassano lasciano il tempo che trovano in quanto lui non ragiona con i piedi ma con la sua testa . Nessuno pretende ne la champions ne un Florentino però neanche una latrina umana qualcuno crede che la contestazione sia inutile , siamo un paese di pecore solo a mugugnare nei bar poi a la ora dei fatti 0 – di 0 e questo vale per tutto tanto per il sociale,economia,politica e sport non contestiamo e non facciamo mai un caxxo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti ! detto ciò DERATTIZZIAMO LA CITTÀ DALLE MERDE BICOLORE poi qualche santo sarà !
Io quello che davvero non riesco a capire, ma probabilmente è un problema mio, perchè il possibile passaggio di proprietà, poi sfumato, abbia potuto incidere in maniera così negativa sui calciatori…
Potrei comprendere se fossero emerse evidenti difficoltà economiche della società, su tutti il pagamento degli stipendi, allora sì che un calciatore potrebbe risentirne a livello psicologico ma…quale problema potrebbe mai essere stato il passare da mf a due magnati americani con una persona di indiscusso valore morale come Presidente?
Avete sentito cos’ha dichiarato due giorni fa Lippi?
” Gianluca Vialli è una di quelle persone che nella vita ogni cosa che farà la farà bene!”
Ora, non è che se lo dice Lippi dev’essere per forza vero, però…
E comunque la trattativa è definitivamente saltata oltre due mesi fa, se era quella che creava tanto disturbo ormai a quest’ora avremmo dovuto già essere in zona Europa League…
Davvero, io non capisco…
Credo che per raggiungere il più completo chiarimento sulla figura di F si debba operare con una precisa dicotomia e quindi analizzare l’uomo (si fa per dire) e il presidente. Per la prima scelta credo non esista persona sensata (a partire dal sottoscritto) che possa valutare e considerare anche una sola sua positività. E’ sotto gli occhi di tutto il paese la cafonaggine che ha contraddistinti la sua figura fin dal primo apparire sulla scena che necessariamente per lui è diventata mediatica. Quello che era nel suo intento. Potremmo dilungarci a lungo con gli aggettivi più squalificativi ma a che servirebbe? Passiamo alla seconda opzione. Di fatto la società Sampdoria ha navigato per circa quattro anni in mari più che tranquilli e la squadra ha realizzato la non semplice impresa di classificarsi a fine campionato nella parte sinistra della classifica. E questi sono dati di fatto. Avrà avuto una fortuna sfacciata nel scegliersi i collaboratori giusti e quindi negli allenatori scelti e conseguentemente nei giocatori acquistati? Lascio a chi legge il giudizio. E allora non mi pare che Cassano abbia torto. Poi è arrivato l’anno “horribilis” e qui bisogna necessariamente trovarne la causa. A mio parere, se precedentemente le cose sono sempre andate bene vuol dire che è successo qualcosa che ha in qualche modo interrotto l’andamento positivo. E qui bisogna trovare una soluzione nell’analisi del busillis. Ed è inutile continuare la solfa contro l’uomo F, offese, contumelie e vari attributi. Siamo tutti daccordo e non come diceva Totò (ne “La banda degli onesti”) ” ah, siete daccordo!” ( Intanto un pò d’ironia non fa male.)Personalmente ho dato la mia versione e ne sono convinto. Qualcuno può esporre i motivi per i quali quest’anno tutto è andato in vacca? Resto convinto che senza l’intervento degli americani avremmo continuato su quella falsariga. Ma questi tomi, di fatto e tra le altre cose, hanno cavato da F il peggio, del peggio, del peggio. Ed eccoci qui. Poi ci sono quelli famosi che sapevano tutto. Su questi stendiamo un velo pietoso. Punto. A questo punto sarebbe bene remare tutti dalla stessa parte e poi tirare le somme a fine campionato. Un momento, questa frase l’ho sempre sentita, negli ultimi quindici anni, dall’altra parte della città….Bisognerà trovare qualche rimedio più efficace.
Ciao Roberto, per avere un annus horribilis come questo servono piu’ elementi:
1) La questione societaria da te perfettamente sviscerata.
2) L’addio di un allenatore che ci metteva le pezze, trasformava anche modesti giocatori in campioni e adattava ruoli trasformando trequartisti modesti in registi fantastici (Torreira), belinoni biondi in difensori (Andersen).
3) Una notevola dose di sfiga (prima partite dell’anno difficilissime, pali, rigori sbgliati…) nell’unico anno in cui manca il Frosinone di turno.
4) Cattiva scelta dell’allenatore visto le disponibilita’ di spesa e la situazione del mercato.
Quale sia l’elemento piu’ influente lo lascio giudicare a voi.
Direi uno, tre e quattro in ugual misura, il due totalmente ininfluente, un maestro di tiritera, pardon tiki taka, sopravvalutato che si crede l’ odioso gasperini ma appena si e’ tolto da una comoda realta’ da decimo posto ha immediatamente fallito
La cosa buffa e’ che c’e’ gente che non e’ in grado di compilare una dichiarazione dei redditi (si chiama ancora 740 in Italia?) ma che si prende la briga di commentare una revisione contabile. Senza la beneamata minima conoscenza di come si svolgono trattative di un certo tipo, ne’ della legislazione relativa.
Caro Roberto, io la faccio molto più semplice: mentre gli anni scorsi le campagne acquisti risultavano azzeccate nella quasi totalità, a questo giro nella quasi totalità è stata sbagliata, visto che dei nuovi acquisti mi pare che il solo Depaoli abbia lasciato intravvedere di poterci stare in questa sgangherata SAMPDORIA…
Perchè è accaduto ciò?
Possiamo fare due ipotesi, una semplicistica ossia che…PUO’ CAPITARE!
Non essendo una società che può permettersi di acquistare giocatori dal valore indiscusso dobbiamo “scommettere”, e mentre gli anni scorsi le scommesse sono state quasi tutte vinte ( inutile che io faccia l’elenco ) stavolta, almeno per il momento, sono state praticamente tutte sbagliate, il calcio non è una scienza esatta ma assolutamente imprevedibile nello sviluppo degli eventi che avvengono in campo e fuori da esso, ed è per questo che non mi sento, SOTTO QUESTO ASPETTO, di sparare contro la società perchè, mi ripeto, fa parte del gioco ceffare degli acquisti…persino la Juventus, che da anni domina nel nostro calcio, sta andando avanti in pratica con la vecchia guardia, dei nuovi roboanti arrivi praticamente tutti, per un motivo o per l’altro, stanno deludendo, vogliamo per questo quindi sostenere che alla Juve siano degli inetti e degli incapaci?
Oppure potrebbe esserci un’ipotesi più complessa, magari il tourbillon di dirigenti, via Pecini dentro Sabatini e viceversa, ha creato, frenato o magari del tutto modificato certe idee di mercato…
Riguardo alla tua convinzione che gli americani abbiano condizionato…se mi dici che lo hanno fatto a livello societario ti posso venire dietro, visto che so per certo che alcuni dirigenti erano convinti che la cessione andasse in porto può essere che questo pensiero li abbia indotti a trascurare la campagna acquisti, diciamo a spendere il meno possibile, non so…
Se però mi dici che abbiano influenzato i calciatori allora qui, davvero, non riesco a comprendere, sebbene la testa dei calciatori sia alquanto particolare non capirei come tale eventualità avrebbe potuto fiaccare le prestazioni dei nostri eroi che anzi, al contrario, a mio parere ovviamente, avrebbe dovuto fungere da incredibile stimolo…un caro saluto
Caro El Cabezon sono perfettamente daccordo con te e chiunque sostenga questa tesi. I giocatori non possono essere stati influenzati da fattori che a loro non devono interessare se sono regolarmente pagati. Penso però che l’infinita trattativa (credo un fatto unico in questo campo) abbia scombinato quell’andamento, specie nel mercato, che fino ad allora aveva portato buoni acquisti ed altrettanti risultati.