Riprende il campionato dopo l’eliminazione “beffa” in coppa Italia subita contro il Milan di Gattuso. Andiamo a Firenze ad affrontare la Fiorentina di Pioli rinforzata dall’arrivo del nostro ex Luis Muriel.
Squadra senza Barreto e Linetty e con l’acciaccato Berezsinski che va in panchina insieme al nuovo acquisto Gabbiadini.
Modulo 4-3-1-2: Audero in porta, difesa a 4 con Sala terzino destro, Tonelli e Andersen centrali, Murru terzino sinistro, centrocampo a 3 con Ekdal centrale davanti alla difesa, Praet mezzala destra e Jankto mezzala sinistra. Ramirez trequartista, Caprari e Quagliarella attaccanti.
In fase di possesso assistiamo ad un primo tempo non all’altezza delle ultime prestazioni.
Possesso sterile, lento, con molti errori di trasmissione e nel primo controllo, un atteggiamento non sicuramente dovuto solo alla grande aggressività della Fiorentina.
Proviamo a fare la partita con il nostro credo, con idee e principi di gioco propositivi, con gioco offensivo. Ma manca l’intensità e la velocità nel palleggio che viene lasciato per tutti i tre quarti del primo tempo ad una Fiorentina in palla e più precisa.
Proviamo a partire da dietro gia’ dalla rimessa dal fondo, abbassando molto i due centrali a fondo campo, allargando ed alzando i terzini. Sulla linea dell’area troviamo Praet e Jankto, Ekdal si alza centrale dietro Ramirez. Ma la Fiorentina spesso ci costringe al rilancio, verso appunto il nostro play e trequartista.
Il possesso non è fluido, proviamo con la soluzione di allargare le mezzali lato palla, con palla al terzino, per poi svilluppare centralmente con Ramirez. Ma la Fiorentina chiude bene le nostre linee di passaggio.
Nel primo tempo sviluppiamo il gioco più centralmente cercando le combinazioni con Ramirez e con le punte. Poi, complice l’espulsione viola, cerchiamo molto anche l’esterno (41 attacchi laterali contro i 19 centrali).
Nel primo tempo sull’aggressione viola ricerchiamo talvolta il lancio lungo pur privilegiando sempre il passaggio corto e le azioni manovrate, marchio di fabbrica del mister Giampaolo.
Le mezzali lavorano in ampiezza allargandosi molto con palla al terzino per permettere una scelta da parte del centrocampista centrale e del terzino viola che se si alza alto sulla nostra mezzala lascia uno spazio libero di essere occupato dall’inserimento di un attaccante o trequartista. Quando attacchiamo sugli esterni Ramirez va in aiuto al terzino e alla mezzala, che si apre sull’esterno, in modo da cercare superiorità numerica.
Le mezzali lavorano anche in profondità, cercando di farsi trovare in fase di costruzione alle spalle dei centrocampisti della Fiorentina: proviamo a prenderli alla schiena per saltare la linea di centrocampo e per trovare i giocatori a sostegno sul controllo della verticale sugli attaccanti.
I due attaccanti li troviamo anche stretti e vicini tra loro per combinazioni centrali.
In fase di non possesso proviamo a prendere già dal basso la Fiorentina che prova a partire da dietro occupando il campo in maniera molto larga e profonda, allungandoci le linee ed eludendo la nostra pressione che difficilmente prova ad effettuare un possesso orizzontale, si affida spesso alla verticale con un lancio lungo per ricercare le punte o gli esterni offensivi.
Proviamo a fare grande pressione, tenendo un baricentro alto nella loro metà campo ma spesso non siamo stretti e corti abbastanza per riuscire a chiudere le linee di passaggio velocemente e recuperare palla.
Manca la corsa “giusta” degli attaccanti e delle mezzali e il nostro pressing alto viene spesso eluso dalla Fiorentina.
Gli attaccanti centrali si alzano sui difensori centrali e si allungano sui terzini quando manca la copertura delle mezzali.
Le mezzali giocano a metà tra il centrocampista centrale e la mezzala viola per attaccare il terzino che si trova alto e largo per dare ampiezza. Mentre Ramirez gioca sul play che si abbassa per fare gioco, Ekdal lavora sulla mezzala appena la nostra mezzala di parte attacca il terzino, mentre la mezzala opposta lato palla scivola centralmente.
Il terzino non riesce ad alzarsi aggressivo sulla punta perché gioca spesso incontro e dentro il campo.
La Fiorentina ci costringe ad allungare le linee, non riusciamo a rimanere corti e stretti per provare a creare la consueta densità per recuperare subito palla.
Se la punta attacca il terzino, la punta opposta scivola sul centrale difensivo dalla parte della palla. Il trequartista attacca il play, la mezzala lato palla prende il il giocatore “dentro” il campo, il terzino si occupa del giocatore che rimane largo, Ekdal copre centralmente l’uscita eventuale della mezzala e la mezzala opposta lato palla lavora sull’inserimento del centrocampista opposto.
La Fiorentina risponde con un 4-3-3 con Lafont in porta; difesa a 4 con Milenkovic terzino destro, Pezzella e Hugo centrali e Biraghi terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Fernandes davanti alla difesa, Gerson mezzala destra e Veretout mezzala sinistra. Attaccante a destra Chiesa, centrale Simeone e a sinistra Muriel.
Lo scontro diretto per l’Europa League Pioli lo prepara molto bene a livello tattico. A questo ci aggiungiamo l’aggressività e la determinazione dei viola davanti al proprio pubblico.
Possesso palla per tutto il primo tempo a favore, sviluppato nella propria metà campo. Ci fanno correre da un lato all’altro del campo per poi colpirci con verticalizzazioni sia sugli attaccanti esterni che sui terzini in spinta.
Il loro gioco è propositivo anche se rivolto ad attaccare in verticale giustamente per sfruttare le loro bocche da fuoco: sono veloci e bravi nell’uno contro uno.
Giocano già partendo da dietro, allargando ed alzando molto le mezzali ed i terzini, punte esterne vertici alti di un rombo composto come elemento dal play che si sposta dal lato palla pronto a verticalizzare subito in avanti.
Adottano anche la soluzione del cambio gioco sul lato opposto dove a raccogliere il pallone ci sono sia il terzino che la mezzala per ricercare la superiorità numerica.
Portano molti giocatori in fase offensiva, accettando l’uno contro uno nella linea difensiva, grazie al grande dinamismo generale della squadra per scappare indietro una volta perso palla.
La fase di non possesso della Fiorentina è di grande aggressività ed ottima organizzazione.
Attaccanti esterni pronti ad uscire sui nostri terzini, la mezzala di parte segue il movimento della nostra mezzala, mentre il play si alza aggressivo su Ekdal e la mezzala opposta lo copre centralmente.
Simeone prende il centrale in zona palla e cerca di non concedere il cambio campo mentre Muriel si abbassa sulla nostra mezzala opposta ad oscurare le linee di passaggio.
Ci prendono molto alti, già nella nostra costruzione dal basso su rimessa dal fondo, alzano 4 giocatori davanti alla nostra area.
Le punte esterne si allargano a metà tra i nostri centrocampisti al limite dell’area ed i terzini. Centrali troviamo Veretout e Simeone, poi rimane un uno contro uno a tutto campo e ci costringono spesso a calciare.
Aggressivi senza palla, riescono a difendersi molto bene con delle linee strette e molto corte.
I primi 15 minuti sono di marca viola. Perdiamo molti palloni a centrocampo nello sviluppo offensivo prestando il fianco a tre ripartenze micidiali della viola che spreca calciando fuori e mancando l’appuntamento con il goal.
La più pericolosa arriva con Chiesa che scappa, Murru ingenuo nel coprire palla e Andersen che sbaglia ad entrare a contrasto. Arrivato sul fondo Chiesa sbaglia il compagno a cui cedere l’assist, prova con Simeone su cui un attento Sala chiude in diagonale: libero sul dischetto c’era Muriel solo…
Dopo 3 occasioni viola rispondiamo al 28′ minuto con un rinvio di Audero su sui “spizza” centrale Ekdal che serve Ramirez, che allunga a Caprari. L’attaccante doriano salta Pezzella e serve nella sovrapposizione Ramirez che mette un assist stupendo sul palo opposto a Quagliarella che arriva in ritardo di un soffio all’appuntamento con il goal.
Al 33′ minuto su una nostra risalita Ramirez perde palla ingenuamente, Muriel punta la linea messa in maniera sbagliata, troppo centrale con Sala alto in zona palla. Muriel velocissimo scappa all’intervento di Ramirez in recupero che frana su un Tonelli, in scivolata il colombiano anticipa con un tocco sottomisura sul palo opposto l’intervento di Andersen ed Audero…
Gran goal e 1-0!
Al 38′ minuto l’ennessimo fallaccio di Fernandes viene punito con un rosso, viola che in 10 si posiziona con un 4-4-1 con Muriel e Chiesa larghi.
Al 41′ minuto, sugli sviluppi di un corner, abbiamo l’occasione di pareggiare con Jankto che calcia fuori da buona posizione dopo una ribattuta in area.
Un minuto dopo il capolavoro di Ramirez che segna con una punizione alla Sinisa il pareggio blucerchiato, sicuramente non meritato.
Alla ripresa il mister è costretto subito al cambio di Ramirez con Saponara, già ammonito Gaston aveva rischiato più volte il rosso. A parte il goal i tre davanti oggi faticano molto ad entrare in partita.
La Fiorentina toglie Simeone spostando Muriel unica punta ed entra Dabo che si posiziona centrale insieme a Veretout, largo a destra Chiesa e largo a sinistra Gerson.
Iniziamo più propositivi ma sempre molto imprecisi nel possesso e sbagliamo spesso scelta negli ultimi metri: ben 31 le palle perse e solo 14 le recuperate.
La squadra di Giampaolo alza e allarga molto terzini e mezzali, attacchiamo con molti giocatori, provando ad allargare le linee difensive da 4 della Fiorentina che difende in maniera attenta e riparte in contropiede.
Prendiamo in mano il possesso, ma solo per 30 minuti. Nell’ultimo quarto di gara la Fiorentina lo riprende in mano anche in 10 uomini.
Al 62′ minuto in una ripartenza Caprari decide di tirare ma sulla destra si trovava libero Saponara al limite dell’area in posizione centrale: errore da matita rossa.
Esce al 69 minuto Caprari ed entra Defrel.
Da un nostro possibile vantaggio arriva il vantaggio viola. Chiesa dal limite dell’area difensiva serve in verticale Muriel, che mette in luce l’importanza del primo controllo nel calcio: controllo di tacco a saltare Andersen che sbaglia anticipo con Murru, ingenuo, palla da un lato e lui gira dal lato opposto e si invola verso la porta. Tonelli va in diagonale, ma a metà tra il colombiano e Chiesa che attacca lo spazio velocissimo. Male Sala che non riesce a recuperare, decide di allargarsi su Chiesa in prossimità dell’area lasciando lo spazio libero per calciare a Muriel….
2-1, errore difensivo evidente ma grandissima prodezza del colombiano che da ex ci punisce con una doppietta.
Al 73′ minuto entra Gabbiadini per Jankto per un 4-2-3-1 molto offensivo con Defrel largo a sinistra, Saponara dietro a Quagliarella e Gabbiadini a destra. Praet e Ekdal centrali di centrocampo.
Al 76′ minuto Pioli corre ai ripari, 5-3-1 con Laurini al posto di Muriel, Chiesa punta centrale e Laurini largo a destra.
Tre minuti dopo viene punito: dagli sviluppi di un cross di Sala, Tonelli raccoglie la respinta e verticalizza per Saponara che di prima serve l’inserimento di Praet, Hugo tocca di mano.
Rigore solare ed il nostro intramontabile capitano segna il 2-2!!
Qualcuno si potrebbe accontentare se in una giornata storta ottieni il 2-2 a Firenze. Alla Fiorentina va bene il pareggio per come è incanalata la partita, ma 5 minuti dopo accade l’incredibile.
Verticalizzazione di Gabbiadini centrale per Quagliarella in mezzo a Milenkovic e Pezzella, ci aveva già provato due volte ad effettuare questa giocata, splendido primo controllo di Fabio verso l’interno dell’area tra i due difensori che vengono saltati e sbagliano la posizione e il tentativo di anticipo. Il nostro bomber con il primo controllo entra in area e segna in diagonale!
Stupendo, 3-2 per noi!!!
Pioli cambia di nuovo, fuori un difensore, Hugo, dentro Mirallas e 4-4-1
Ed al 94′ minuto arriva la beffa per noi: giusto il pareggio ma beffa per il minuto in cui è avvenuto.
Da una punizione, che da centrocampo Veretout è furbo a spostare alla trequarti di campo, parte un filtrante per Chiesa, prova a chiudere il nostro immenso capitano che commette però l’errore di farlo crossare, Ekdal colpisce male di testa impennando il pallone sul secondo palo dove Pezzella indisturbato segna il pareggio finale.
Arriva un pareggio a Firenze con una diretta concorrente. Partita da archiviare perché non giocata con i nostri soliti gioco ed intensità.
Da premiare l’atteggiamento determinato di molti, capaci a ribaltare una partita in cui eravamo sotto fino al 79′ minuto.
Adesso per le nostre ambizioni e per alzare la nostra asticella arriva in casa un avversario che a noi ha sempre creato fastidio, ma da battere per continuare la nostra corsa.
Ottimo l’ingresso di Gabbiadini per spirito e giocate.
7 commenti
Bentrovato Carlo. Una domanda sul, diciamo, dualismo tra Ramirez e Saponara. Saponara è il classico jolly o ci sono situazioni dove è assolutamente da preferire all`uruguaiano dal primo minuto?
ciao
io credo che il mister come parecchi suoi colleghi,sostengono che la competizione può far migliorare e dare di piu..
Ramirez quest anno sta facendo meglio con la concorrenza di saponara,giocatore per la quale personalmente stravedo ma che sta faticando ad entrare nella giusta condizione.
Grazie Carlo. Anch io la vedo così. Mesi fa non credevo che Ramirez potesse ritrovare la via giusta. La concorrenza gli fa certamente bene. Spero però che Saponara non ci risenta. Sarrebbe un vero peccato perdere un giocatore cosi (come successo a Firenze). Pensi che con GP ci sia una possiblità di vederli insieme in campo?
Ciao Carlo bentornato.
Molto utile per me che non ho potuto vedere la partita. Quando faremo la pizzata vi dirò perché.
Ps: il correttore automatico voleva farmi scrivere “piazzata”, iniziamo bene iniziamo!
😀
Cosa ne dite del passaggio, anche se breve, di GP al 4-2-3-1? Che ci consentirebbe in futuro interessanti variazioni di modulo e potrebbe in alcuni casi far giocare insieme Ramirez e Saponara.
Personalmente favorevolissimo ma non sono un tecnico