Arriva il commento del mitico e storico tifoso blucerchiato Roberto C. La batosta col Torino è occasione di riflessione per una stagione che rischia di vedere galleggiare ancora una volta i nostri colori a metà classifica.
Nel fiume carsico di aspre critiche e feroci accuse che si è abbattuto come un ciclone sull’ultima prestazione della Sampdoria a Marassi, terminata con una sconfitta umiliante, urticante e ignominiosa contro una squadra da anni, pur con la sua fama di complesso coriaceo e spesso ostico ai nostri colori, quasi sempre galleggiante nel medio mare della tranquillità, mi ha colpito molto nello spirito l’espressione di un abituale follower di questo blog.
Dice infatti Modernist359 alla fine della sua disamina “Comunque sono stanco, molto stanco di vedere questa squadra riprendere la piega dello scorso anno (in anticipo però) e un po’ di pausa mi farà bene….” Parole amare che fanno molto riflettere e rappresentano benissimo la sensazione che colpisce il tifoso “pensante” da tempo costretto a subire continui contraccolpi negativi a momenti che parevano rappresentare finalmente una dimensione definitiva, il raggiungimento di una status di squadra dalla collocazione permanente tra le sfere medio-alte del calcio italiano.
E’ un risveglio molto acre e bruciante quello che ci è stato servito in quei momenti in cui ancora una volta si è palesata l’amara verità che non è possibile cullare sogni e propositi per una storia che si solidifichi in una sorta di realtà di “forza” duratura e costante. Se vivessimo nel tempo in cui l’idealismo fosse il lucente faro che guida tutte le azioni dell’uomo (e quindi il “mondo di utopia”) allora penso che i giocatori, per puro paradosso e provocazione ideologica, non dovrebbero nemmeno scendere in campo per la paura di perdere e maggiormente di uscire umiliati e dare così un grande dispiacere a quei tifosi “puri” che sperano di vedere la propria squadra muoversi con un allure fantastico, un “idea” che li segue costantemente nella vita quotidiana e che fa loro apprezzare un dibattito, una trasmissione, una partita fra altre squadre, con la consapevolezza di fare parte di una nobiltà calcistica, con pieno titolo e il giusto riconoscimento.
Così, purtroppo, con questo violento manrovescio a quattro dita, quasi una manita, abbiamo perso autorevolezza e prestigio, il segno di una condizione cui aspiravamo, il non poter essere la cosiddetta “rivelazione” del campionato, quello stato effervescente che elettrizza e mantiene costantemente in una condizione di forza per la quale l’avversario di turno sarà sempre costretto a pensare la partita come un impegno gravissimo, uno scoglio quasi insormontabile.
Non lo si crederà ma forse è il troppo amore per la Samp che fa dire quelle parole “apparentemente” di rinuncia “un po’ di pausa mi farà bene”. Come dire che la presenza del troppo dispiacere può annientare. Ci consoleremo allora con le parole del grande filosofo Friedrich Nietzsche “Ciò che non mi uccide, mi rende più forte”.
5 commenti
vorrei far presente che quando si criticava la società per il mercato si veniva aspramente ripresi come pessimisti o peggio ancora disfattisti per alcuni addirittura bisognava essere soddisfatti e si congratulavano con sabatini per un calcio mercato ( per il momento quasi inutile e costoso ) ottimo e centrato, credo che sia tutto palese ormai abbiamo un allenatore complicato, ostinato, monotematico e prevedibile senza il coraggio di cambiare e provare giocatori che alla fine vedendosi marcire in panchina poco a poco si spengono.l´unica cosa che è presa con serietà è vendere il più velocemente possibile il vendibile,non c´è nessuna volontà nessun programma se non quello delle plus valenze le smentite europee di osti dopo i proclami di gpaolo sono solo sfumature di una realtà in cui per molti è difficile sognare !
come sempre un saluto a mio hermano sempre a torsio e forza samp sempre e comunque
Ciao hermano, concordo in pieno. Aggiungo, se la B vuol dire via la banda bassotti e quelle merde dei garrons, ben venga. Dopo tutto le trasferte erano da cinema!!
Grazie per aver citato una mia frase che identifica probabilmente lo stato d’animo e il morale interiore di molti tifosi per le recenti vicende della nostra beneamata squadra.
Sinceramente penso che la squadra non sia cosi scarsa, certo che se compri Jankto poi fai giocare Barreto in modo costante ben la società centra poco, se fai giocare Sala fuori ruolo e non provi uno che hai comprato e fatto venire dal Brasile a Genova beh parliamone.
Poi non siamo da prime sei e questo penso sia chiaro, cerchiamo di dare un senso alla stagione o si corre il rischio di scivolare molto in basso!!
Quello che mia preoccupa di più è la mancanza di stimoli. Lo scorso anno abbiamo fatto un grande campionato fino a due mesi dalla fine, poi eravamo vergognosamente assenti. Quest’anno siamo partiti bene con la novità della difesa ad alto livello. Ricordate GP mai avuto un centrale come Tonelli, Andersen è imprescindibile. Io aggiungerei anche Colley ottimo giocatore. Poi nella partita di Milano dove onsetamente con un pò più di decisione nostra e di attenzione da parte del Var si poteva e si doveva vincere è tutto crollato ci hanno mollato mentalmente, giocatori, allenatore e dirigenti. Ora tutti dicono che alll’ europa non avevano mai pensato. Non è vero ricordiamo le dichiarazioni da Sabatini a GP, ai giocatori. Se si dovesse malauguratamente sbagliare il derby potrebbe subire un contraccolpo notevole. Sintesi l’allenatore e i dirigenti non hanno le palle pensano solo alle plusvalenze in un ambiente che consente loro di farlo.