Il tifoso obiettivo è quello che sa riconoscere i meriti altrui. Ecco perché è impossibile non fare i complimenti al Sassuolo e soprattutto al tecnico Roberto De Zerbi. Per quanto la Samp fosse consapevole di affrontare una delle squadre meglio organizzate della Serie A, pochi si aspettavano di vedere una partita dove il gioco è stato condotto per larghi tratti dalla squadra emiliana. Avevamo presentato il match di ieri sera come la sfida tra due squadre d’assalto e descritto De Zerbi come un discepolo di Guardiola.
Poteva sembrare un’esagerazione, un modo per mettere le mani avanti in caso di sconfitta. Sconfitta non è stata, ma alla luce di quanto si è visto il pareggio sta più stretto agli ospiti che non alla squadra di Giampaolo. Gli emiliani hanno confermato la loro fama di squadra aggressiva, organizzata, abile nel raddoppio immediato e nel pressing sul portatore di palla. Palla a terra e gioco a due tocchi, sempre e comunque.
Solo una nota di demerito: le perdite di tempo e le simulazioni messe in atto per innervosire la Samp e interrompere le manovre blucerchiate. Mezzucci da calcio che fu e che non rendono onore a un allenatore dallo stile di giorno moderno ed “europeo”. Dal canto suo i blucerchiati hanno fatto il possibile. Ripartire in velocità era complicato, il pressing sfiancante degli ospiti ha impedito a Praet e compagni di accendere la luce. Una serata storta dove la Samp è stata brava a non prendere gol portando a casa un pareggio. Ora testa al Milan: per fare punti a San Siro servirà fare una gara perfetta.
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Hanno giocato meglio a tratti ma tolta l’occasione di Berardi, che tra l’altro era in fuorigioco, e quella di babacar lanciato verso audero dopo 5 minuti non hanno mai impensierito il nostro portiere.
La Samp invece ne ha avute diverse di occasioni per andare in vantaggio, quindi credo debbano essere più contenti loro di noi della mancata sconfitta