Nota della redazione: l’articolo, sempre attuale, è stato scritto prima dell’assurda tragedia di ieri che ha colpito ancora una volta la nostra Città. La redazione di Sampgeneration ha preferito restare in silenzio, per rispetto delle vittime e in attesa che si faccia maggiore chiarezza su un fatto di incredibile drammaticità, fuori dal tempo e di gravità abnorme per un Paese che si usa definire civile ed evoluto. Una vergogna incredibile.
TONELLI.
Agli ordini, mister. Dopo lo sfogo di Giampaolo nella conferenza post Viterbese, finalmente la dirigenza della Samp si appresta a regalare al mister quei due/tre colpi di cui la squadra ha bisogno per confermare quantomeno il decimo posto dell’anno scorso. Dopo le visite mediche a cui è stato sottoposto Ekdal, ieri sera la radio Rmc Sport ha rivelato che Lorenzo Tonelli è a un passo dal vestire la maglia blucerchiata. La Samp avrebbe battuto il Cagliari nella caccia al forte difensore del Napoli, che arriverebbe a Genova con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Inutile dire che l’innesto di Tonelli, classe 1990 e con un buon pacchetto di presenze in Serie A, sarebbe importante: con lui la Samp avrebbe tre difensori centrali di qualità oltre al giovane ma non ancora del tutto affidabile Alex Ferrari. Senza contare che Tonelli ha già lavorato con Giampaolo a Empoli, dunque il suo inserimento negli schemi del mister sarebbe immediato. Usiamo il condizionale perché in questa pazza estate abbiamo imparato che fino a visite mediche, firma e comunicato ufficiale tutto può succedere. E infatti la Samp continua a monitorare il difensore albanese Berat Djimsiti, classe 1993, di proprietà dell’Atalanta e reduce da una discreta stagione con la maglia del Benevento. Nel frattempo, Osti&Sabatini continuano a guardarsi intorno per l’attaccante che ancora manca alla rosa. Non ci sono grandi novità, ma radiomercato continua a parlare con una certa insistenza di Dimitri Oberlin (Basilea). Per età e caratteristiche tecnico-tattiche, sarebbe forse il migliore acquisto possibile.
1 commento
Un momento di stacco è necessario anche considerando che il “nostro” mondo non è un’isola. Stamattina guardando dalle finestra due donne che parlavano ho pensato ovviamente che il tema del discorso fosse quello del Ponte Morandi. Ma ho riflettuto che, dopo ave letto l’articolo “esauriente” di Sergio Rizzo su Repubblica del 15 agosto, tutto ciò che dice la gente “comune” sia il solito impasto di “banalità e ritualità” perchè appunto manca la conoscenza specifica. Preferisco non entrare nel merito poichè, come diceva il grande filosofo Ludwig Wittgenstein, “di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”.
Tra le righe posso dire personalmente che venerdì, di ritorno dalla montagna, ho percorso il famigerato ponte e il giorno del disastro l’ho evitato, più o meno a quell’ora, perchè mia moglie si è ricordata di un altro impegno in centro città. Così va la vita.