“Caro presidente, noi invalidi al 100% abbiamo già tante spese. E chi, come me, viene da Padova per vedere la Samp a Marassi, spende 150 euro a partita. Per non parlare dei soldi che servono per curarci. Ci venga incontro. È una questione di principio: i disabili hanno diritto a non pagare”. È l’appello di Michele M., un portatore di handicap che ha accettato di parlare con noi per raccontare la reazione che ha avuto nello scoprire che, da quest’anno, gli invalidi al 100% dovranno pagarsi l’abbonamento. Una svolta che non è andata giù a parecchi tifosi blucerchiati (non solo disabili).
Grazie per avere accettato la nostra richiesta. Parlaci di te, Michele.
“Sono un sampdoriano della provincia di Padova, 46 anni e invalido al 100%. Scendo a Genova a vedere la partita quando riesco, compatibilmente ai miei problemi di salute. Ho letto che la società ha deciso di cancellare gli abbonamenti gratuiti per gli invalidi al 100%. Qualcuno dice che per 20 euro non bisognerebbe far polemica. Ma la gente non si rende conto delle nostre problematiche”.
Quali sono?
“In primis le spese che dobbiamo sostenere per curarci. Io, per esempio, sono in cura presso un ospedale privato milanese, dove mi hanno salvato per miracolo. Se sono ancora vivo è grazie a loro e al medico della Sampdoria, Amedeo Baldari: è stato lui a consigliarmi di rivolgermi a questo centro. Amedeo è un gran signore. Poi ci sono le limitazioni di movimento. Io ho la ‘fortuna’ – per così dire – di riuscire ancora a camminare, anche se con grande fatica. Tanto per capirci, per accedere al settore a noi dedicato allo stadio Ferraris ci sono una decina di gradini da salire. Stringo i denti e li faccio a uno a uno. Sempre meglio che entrare in sedia a rotelle e prendere l’ascensore: vecchio, stretto, lento e talvolta non funzionante. Un disservizio che esiste da sempre”.
È vero quanto ha raccontato la settimana scorsa a Primocanale Domenico Arnuzzo?
“Verissimo. I servizi allo stadio per i disabili sono praticamente inesistenti. Non che negli altri stadi siano messi molto meglio, ma Marassi è un vero disastro. L’unica cosa positiva è che dal nostro settore la partita si vede benissimo. Anche se di recente i prezzi sono saliti parecchio”.
Di quanto?
“Fino all’anno scorso gli abbonamenti per gli invalidi al 100% erano gratuiti fino a esaurimento posti. Chi non si abbonava, era costretto a comprare il biglietto. Se fino a tre anni fa costava 10 euro, l’anno scorso la società è arrivata a chiedere 30 euro per i big match, derby compreso”.
E adesso?
“Vedremo a campionato iniziato, ma sono preoccupato. Di sicuro non farò l’abbonamento e come me – immagino – altri invalidi. E pensare che non siamo in tanti, 30 o 40 persone al massimo. Non capisco perché la società se la prenda con noi. Posso fare un appello a Ferrero?”.
Prego.
“Caro presidente, perché far pagare un abbonamento o un biglietto a chi è invalido al 100%? Noi invalidi dovremmo essere esentati dal pagare: è una questione di principio. Non paghiamo per entrare a teatro e nei musei. Non sarebbe giusto fare la stessa cosa per lo stadio? Ogni volta che vengo a vedere la Samp spendo circa 150 euro tra macchina e vitto. Non sono i 20 euro, mi creda”.
Giriamo questo appello a Massimo Ferrero. Presidente, è ancora in tempo per ripensarci.
3 commenti
Sarà perchè ad una certa età mi va di dire le cose che penso e comunque non voglio fare il bastian contrario e tantomeno difendere Ferrero, ma credo che in questo, come in altri casi similari, si debba richiedere lo status economico giustificativo (730 o altro) per il beneficiario dell’abbonamento gratuito. Non è giusta l’equazione disabile= benefici. Sarà perchè in passato ho conosciuto persone assai benestanti che viceversa usufruivano di servizi gratuiti da parte del Comune (tasse gratuite per figli universitari ) ma penso che bisognerebbe sempre fare chiarezza e non pura demagogia. Un disabile proprietario di diversi immobili (ne conosco uno che possiede più di venti appartamenti), un disabile professionista di alto livello (notaio, avvocato ecc..) dovrebbe sedersi in tribuna gratuitamente? La risposta, senza polemiche (e non sarebbe il caso) viene da sè.
Caro Roberto, un handicap è una sfortuna già grandissima. Non è questione di soldi ma un atto di solidarietà e un atto simbolico dovuto per ogni società. E come già scritto i servizi per dissabili allo stadio sono…..
Caro Osch, lungi da me fare polemiche, ci mancherebbe, ma vorrei chiosare con un “apparente” follia:
se Bill Gates fosse disabile avrebbe diritto a prestazioni gratuite? Un conto è la “pietas” per una condizione di sofferenza, un altro è il riconoscimento di una situazione economica “debordante” e quindi….. Ciao. Roberto.