Mastico e sputo bile con un retrogusto di merda da ieri sera alle 23 circa, minuto più, minuto meno. Spaparanzato sul divano con le cicce al vento mi stavo godendo gli ultimi minuti di calciomercato live su SportItalia (emittente completamente inutile) rischiando di addormentarmi ad ogni parola (a suo dire, preludio ad un vero e proprio scoop) pronunziata dall’emblematico Pedullà, ad ogni pensiero privo di soggetto e predicato verbale elaborato dal giunonico agente Fifa Zavaglia ed ai soliloqui autoincensatori del conduttore, di cui non so e non voglio sapere il nome.
I picchi più alti della diretta, quelli capaci di darmi quel non plus ultra necessario a risvegliarmi dal torpore, sono stati l’annuncio da parte del sopracitato Pedullà del passaggio di Donadel dal Napoli al Verona (annuncio partorito dopo una finta telefonata fiume, annuncio più sofferto delle doglie di una gestante), notizia peraltro data con l’enfasi di chi sta annunziando l’elezione di un nuovo Papa – immaginatevi la scena…
C’è QUEST’UOMO attaccato ad un motorola Star-tac che finge per mezz’ora di parlare al telefono, e poi ALL’IMPROVVISO, con incedere pesante e voce greve, fissa la telecamera e con sguardo tra il languido ed il sordido, dice una sola parola… DONADEL. E poi il silenzio, e poi si rimette a fingere di telefonare… poi ritorna... nel frattempo io, come penso altre migliaia di spettatori, mi sveglio dalla noia e penso “ma…cosa cazzo voleva dire… che sarà, un messaggio in codice…” e per forza di cose accendo i sensi e mi metto a fissare lo schermo… e riecco il nostro eroe, solita scena, sguardo languido, voce greve: “DONADELALVERONASTANNODEPOSITANDOILCONTRATTOOOH!!” e poi si accascia, esausto, sulla sediola ikea che gli era stata affibbiata.
In tutto questo bailamme, come non notare lo sguardo luciferino e la calza di spugna di Franco Zavaglia seduto come se fosse sulla tazza del cesso di casa, incapace di produrre frasi più lunghe di ” Ce l’avevo detto io a Lotito che serve una punta” o ” fossi stato io la Juventus avrei preso A un altro centroccampista”, salvo riacquistare brio e verve, e giuro che ho visto spuntare anche una lacrimuccia dai suoi occhi stanchi, nel raccontare con orgoglio di quando, anni fa, si rese protagonista ben prima di Matteo Preziosi (contratto di Milito last minute) del famigerato “lancio del contratto in chiusura”. Lancio del contratto che permise al suo pupillo FELICE EVACUO di indossare la maglia dell’Avellino.
Passate questi momenti di alta televisione, tutto sembrava volgere alla naturale conclusione, quando ecco di nuovo lui… Pedullone si alza, solita scena, sguardo in camera, rivoli di sudore sulla fronte, vocione potente… e dice la seguente frase: “BARILLA’ SAMPDORIA! BARILLA’ SAMPDORIA!!!” e poi, al solito , si riaccascia esausto.
Ora, c’è una storia bislacca dietro l’ingaggio di Barillà. Pare che Osti fosse al ristorante dell’Ata Hotel, affamato e provato… accanto a lui, non visto, sedeva Angiolo Latronico, affarista calabrese nonchè procuratore de facto del calciatore reggino Barillà. Latronico, con fare da grande opportunista, sfruttando il fatto che il suo completo Oviesse fosse molto simile alla divisa dei camerieri del ristorante, si è avvicinato al ds blucerchiato e con grande classe ha posto la domanda che poi ha generato il tutto… “Buonasera signore, è affamato? Abbiamo una pasta eccezionale questa sera… ricetta calabrese… ovviamente per lei il meglio, PASTA BARILLA‘”.
Osti, provato dalla stanchezza, non ha fatto caso a chi si trovasse di fronte, ha annuito stancamente all’offerta e Latronico ha cosi colto la palla al balzo… ha tirato fuori da sotto la giacca un prestampato del contratto del suo assistito e con grazia estrema ha chiesto “Mi scusi…. ma lei è il direttore sportivo Osti? Della Sampdoria?“. Osti ha annuito e Latronico ha continuato “Me lo farebbe un autografo? sa, è per mio figlio… ci tiene tanto a voi del pallone… ecco, bravo una firma qui e qui”. E fu così che Osti mise il suo sigillo con la mente, come già detto obnubilata dallo stress e dalla stanchezza, ed in quel momento Barillà da Reggio Calabria diveniva un giocatore blucerchiato.
Soprassediamo per il momento sul mercato last minute del Genoa perchè obiettivamente non ci ho ancora capito un cazzo. Questo piazzato li, quell’altro la per la metà di quello piu due palloni, una bandierina del calcio d’angolo in cambio di un portiere, insomma io non ci ho capito un cazzo, e penso neppure Mr. Broggeddo.