Il racconto del grande tifoso Roberto C.
E’ permesso, dottor Freud?” – “Prego, entri pure. Veramente è in ritardo. L’aspettavo da tempo per la sua confessione.” – “E’ che avevo ancora dei dubbi e non ero del tutto sicuro. Ora però va tutto bene e sono pronto.”
– “Bene, allora si stenda sul divano e si apra pure.”
– “Veramente non ho problemi particolari nella mia vita, direi che tutto va abbastanza bene. Anzi, ho smentito quanti mi dicevano che il tempo dopo il ritiro in pensione sarebbe stato irto di difficoltà, soprattutto psicologiche. E Le devo dire che, viceversa, non sono mai stato così bene come dal primo giorno in cui ho lasciato definitivamente il mondo del lavoro. Potrei scrivere un libro in merito, un manuale su come affrontare questo momento tanto ingiustamente paventato.”
“Ma allora quali sono le sue preoccupazioni?”
– “Vede, dottore, fin da ragazzo ho avuto la passione per il calcio, sentimento che ho travasato nell’amore per una squadra della mia città. Si chiama Sampdoria e nel tempo in cui vivo ha avuto momenti che l’hanno portata ai vertici di tutta Europa. Sono stati anni fantastici, forse irripetibili, qualcosa di memorabile. Ma siccome io ne ricordo molti altri di “belle” sofferenze allora mi chiedo : perché si ama una squadra?” A me piace credere che avvenga tutto come in un immaginario transfert dell’inconscio nel quale non si conosce la natura di questo sentimento quasi fosse di origine divina. Un po’ come nella bellissima favola di Apuleio(da “Le Metamorfosi”) “Amore e Psiche” dove la freccia dell’ardore una volta che ha colpito lascia una traccia indelebile. Ecco perché l’affetto per la Samp, per me, è qualcosa di magico che si sviluppa in diagrammi mentali, vorrei dire, di pura trascendenza terrena, quasi il senso di esso non fosse determinato nel risultato della squadra ma nella pura essenza di sé. Come fosse un’entità astratta e pur viva nel mio cuore dalla quale nascono sensazioni difficilmente traducibili con parole. Una compagna di vita “intoccabile” e “inscalfibile” da qualsivoglia personaggio del mondo che vorrebbe rappresentarla. Per questo motivo considero coloro che ne testimoniano in qualche modo la presenza, per azioni temporanee, come figure passeggere che terminano la loro valenza nel momento dell’abbandono. Presidenti e giocatori contano nella circostanza in cui difendono la causa poi inevitabilmente svaniscono lasciando libera la visione dell’icona splendente(ma un’eccezione voglio farla per Mantovani e Flachi, Lei non li conosce ma sapesse quanto sono amati dai miei fratelli blucerchiati!). Io non accetto il “male” inferto, se pur sportivamente, alla mia squadra e per questo, a volte, mi trincero nel mio esasperato manicheismo per il quale ritengo la fuga come il male minore e la strada meno dolorosa da percorrere. Questo grande amore, inevitabilmente e per varie circostanze, mi porta all’esaltazione o alla disperazione(sempre in quest’ambito, ovviamente). Non ci sono vie di mezzo. Adesso, per esempio, sono venuto fin qui nel Suo studio per avere un aiuto riguardo una questione che non riesco a spiegarmi. Cerco di chiarirmi semplicemente perché so che Lei non è avezzo a certi temi. La caratteristica della mia squadra è sempre stata quella di essere “femmina”e se qualcuno può contestare questo termine io dico che così è stata qualificata da tanti giornalisti e osservatori. Che poi il termine sia pertinente è un’altra questione. Di fatto, comunque, ha sempre avuto un comportamento deciso e forte giocando tra le mura amiche e un po’ remissivo lontana da Genova. Pensi che un anno (1961) fu imbattuta a Marassi (poi Le spiego…) ma andò così male in trasferta (perse ad Udine addirittura per 7-1) che compromise del tutto la possibilità di vincere lo scudetto.”
-“Sì ma venga al dunque perché tra poco scadranno i cinquanta minuti”
– “Anche Lei fiscale, dottore?”
“Va bene, facciamo un’ora”
– “Quest’anno sta avvenendo una cosa analoga ed io non ho più voglia di soffrire e soprattutto non concepisco il fatto che ci siano diverse visioni di giudizio in merito. Ho sentito dire che la società e addirittura alcune frange di tifosi non sono d’accordo sull’eventualità di conquistare un posto in Europa per il prossimo anno. Ma allora a che serve impegnarsi tanto! Perché per me una delle cose più importanti è proprio quella della “visibilità” nazionale, essere riconosciuti, apprezzati, avere una forte considerazione. Ma se queste non sono, di fatto, le aspirazioni, allora che bisogna fare? Tanto più che se dovessimo riuscire nell’impresa poi sicuramente ne pagheremmo le conseguenze l’anno prossimo, sia in Coppa che in Campionato”
– “ E’ questo il punto importante. Lei deve scrollarsi di dosso queste ambizioni. Non sono realizzabili e quindi si rassegni. Vedrà che starà meglio. In fondo mi ha sempre detto che una volta, ai suoi tempi, il grido della gradinata era sempre “Serie A, Serie A!” E tanto vi bastava. Ecco, pensi a questo. La sua squadra è salva, tutto il resto è inutile accademia!”
– “Grazie, Dottor Freud, mi ha tolto un grosso peso dallo stomaco. E d’ora in avanti andrà tutto bene quello che verrà”
– “Certo, perché, come diceva il Buddha, sono i desideri a portare l’eterna insoddisfazione. O anche come affermava Oscar Wilde “La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha!”
– “E per la parcella, dottore?”
– “Guardi la esento dal pagamento. In fondo ho sempre avuto simpatia per quella bellissima maglia. Ogni volta che la vedo mi riempie di gioia!”
– “L’ho sempre detto, caro Sigmund, lei è un genio!”
20 commenti
Bravo Roberto è da mesi che lo scrivo siamo la Samp non Napoli Roma Juve ecc e le nozze con i fichi secchi non si possono fare. Senza soldi vuoi comprare la villa? Non siamo da eiuropa a parte l’era mantovani perché se qualcuno di noi ha la memoria breve neanche con i Garrone ci siamo coperti di gloria anzi….quindi va bene ottavo nono posto di più non si può fare.
Allora facciamo cosi’:dall’anno prossimo come obiettivo facciamo una squadra per arrivare decimi.la coppa italia buttiamola via al primo turno perché disturba il campionato…..cosi’ poi nel girone di ritorno possiamo allegramente sbragare ed assistere a quelle belle partite anonime che tanto entusiamano noi tifosi…….ma per favore dai siamo seri.per una volta ogni tanto che possiamo giocarci qualcosa fino a fine stagione e avere begli stimoli ad andare allo stadio che facciamo????ci caghiamo sotto a pensare che poi l’anno prossimo bla bla bla…..io voglio andare in europa senza se e senza ma poi vada come vada e chi se ne frega.non dobbiamo certo vincerla purtroppo.arriviamo ai gironi e poi quello che viene viene.se nel calcio o nello sport in generale come nella vita non ci sono sogni o ambizioni allora e ‘ inutile partecipare.e’ la fine del principio stesso di competizione e non ha piu’ senso nulla.
Cristiano sono d’accordo con te sulla coppa Italia sull’Europa per uscire quasi subito a me non interessa però è giusto avere opinioni diverse ed io le rispetto però la lega preferisce squadre che vadano avanti perché altrimenti perdi posti nelle competizioni europee e se possono aiutare lo fanno con chi dà più sicurezze su questo però ripeto potrebbe anche essere giusta la tua idea e non la mia chissà….
Cristiano72 le tue sono parole sante…dato che ormai siamo salvi allora perdiamole tutte 5 a 0, derby compreso…ma per favore…
Sono d’accordo con Cristiano 72 e invito tutti a leggere il comunicato degli UTC, d’accordo anche con loro, pensiamo anche ai tifosi delle squadre più piccole, non solo in serie A ma anche in B e in C, cosa dovrebbero fare, spararsi? Eppure ci sono stadi di squadre piccole sempre con pubblico, mi vengono in mente ad esempio Pisa e Vicenza, il tifo è così, bello per questo, non si può essere senza speranza altrimenti finisce tutto
Se posso chiosare quanto ho scritto e spiegarmi meglio voglio dire che personalmente, come tifoso, sono sempre stato ambiziosissimo e spesso anche un pò…lunare! Ad esempio fino a qualche domenica fa pensavo (o desideravo?) che si potesse ambire persino ad un posto in Champions. Io penso (come diceva Boskov) ma se riusciamo a battere prima il Milan, poi la Juventus e quindi la Roma in trasferta vuol dire che possiamo essere competitivi. La brusca realtà è stata quella di constatare che la stessa squadra è stata in gradi di perdere a Benevento(!!!), Crotone, Udine, Bologna, in casa col Sassuolo. Con maggior coerenza “sportiva” una squadra di questo livello dovrebbe avere almeno 55 punti. Fate i conti. Ecco da dove nasce la rabbia. Pensate un pò che ogni anno, quando inizia il campionato, io penso idealmente sempre allo scudetto. E’ pura fantasia, lo so, ma anch’io ho sempre creduto che senza ambizioni la vita non abbia senso. Ma quando si sbatte la faccia contro un muro allora bisogna ragionare. E comunque se, al nostro livello, partecipare alla Coppa può voler dire rischiare seriamente la retrocessione allora non ci sto. Paradossalmente se la nostra cifra, sempre, è quella dell’ottavo, nono posto, cioè il “limbo”, allora dico che erano più “sugosi” i campionati dei miei tempi quando ci salvavamo alla penultima giornata e gridavamo “felici” Serie A, Serie A!! Quello era il nostro scudetto! E Fuffo Bernardini il nostro profeta con relativo Presidente Avvocato di “campagna” Mario Colantuoni. Ma forse questi sono i malinconici ragionamenti di chi ricorda l’amata gioventù. Ad maiora!
Bah…secondo me non bisogna abbassarsi l’asticella da soli. Senza far tanti discorsi teorici, un solo esempio, attuale:
ATALANTA…
e non aggiungo altro
Ma mi spiegate perché se si fa la coppa bisogna per forza retrocedere o rischiare la retrocessione?!?!?!
L’Atalanta che ha fatto la coppa a testa altissima nn mi sembra stia rischiando anzi…capace pure che ci passi avanti…diciamo la verità a questa società nn interessa avere chissà quali obbiettivi se nn quelli delle plusvalenze e il mantenimento della categoria.
Ho letto che martedì la dirigenza era a Roma per guardare da vicino i giocatori dello saltar…ora parliamoci chiaro secondo voi questi che prendono fior di milioni che tutti gli anni fanno le coppe possano venire alla Samp?
Io nn ci credo
Mah, Fernando veniva dallo Shacktar quando lo prendemmo. Alzare o abbassare l asticella non spetta a noi. Trovo ovvio che, con risultati così altalenanti, l umore dei tifosi non sia uniforme ma vada di pari passo con quello che fanno la squadra e la società.
Cerchiamo di andare in europa league e di farla decentemente, se significhera’ salvarsi il prossimo anno all ultima giornata vorra’ dire che faremo quel campionato sugoso che alcuni rimpiangono
Voglio sgombrare il campo da ogni equivoco. E’ chiaro che sarei felicissimo se la Samp partecipasse alla League. Se non altro per la visibilità nazionale ed europea, sperando, ovviamente, che non si risolva come l’ultima volta. Ed è chiaro che il discorso sul campionato “sugoso” era una sorta di provocazione ma bisogna considerare che la nostra storia è divisa da una linea netta di demarcazione. Prima non avevamo mai conosciuto l’ebbrezza della prima posizione finale, delle coppe italiane ed europee, le finali ecc…..ed eravamo felici di…niente! Chi ci ha “rovinati” (si fa per dire, e per fortuna) è stato Paolo Mantovani che con la sua “politica” ed i successi sopravvenuti ha effettuato sui tifosi una sorta di “mutazione genetica” , un cambiamento antropologico che ancora ci caratterizza nell’Inconscio (per tornare a Freud) se pur razionalmente comprendiamo che le cose sono,ahimè, cambiate rispetto ai tempi gloriosi. Siamo stati GRANDI e ancora vorremmo esserlo. E’ questo il guaio. Però diciamolo, pur negli inciampi continui ed incomprensibili in trasferta, vedere la Samp al settimo posto è comunque un bel vedere. Chi l’avrebbe immaginato?
Cortesemente leggere comunicato Ultras e pensare…..
L ho letto e lo condivido in toto. Per praticarlo però bisogna essere dentro a quella che viene definita non a caso ” mentalità ultras”, della quale, gli UTC, sono fra i rappresentanti migliori, in Italia e non solo ( vedansi la coerenza nelle battaglie per la tessera del tifoso,e in quella per le autorizzazioni all ingresso degli striscioni allo stadio, tra le altre) La tifoseria però non e’ composta da soli Ultras, Andrea, ma da tutta una comunità di persone diversamente tifose, che non condividono quella mentalità, ma non hanno meno dignità di ” tifo” o competenza di critica. E’ una forma di democrazia , e mi auguro duri a lungo.
Letto adesso il comunicato, nulla di particolarmente originale, solito concentrato di retorica già ampiamente risaputo, chi si ritiene poi “superiore” agli altri tifosi credo siano proprio gli UTC e compagnia…
Anche il sottoscritto ha letto il comunicato e personalmente lo trovo troppo supponente ognuno ha le sue idee io guardo i fatti e purtroppo dopo l’era mantovani in Europa siamo sempre usciti al primo turno o quasi e per me significa fare figure del Belino dopodiché ognuno gode a modo suo.
Comunicato o meno penso che tutti noi seguiremmo e ameremmo la sampdoria anche in lega pro ma se vincessimo la champions penso non farebbe schifo a nessuno, di che parliamo?
Ma infatti!
Quello che non capirò mai è perchè se io critico, a torto o a ragione ( e in maniera comunque razionale, gli isterismi non piacciono neppure a me! ) amerei meno di chi invece non lo fa mai e si “limita” a fare il tifoso, chi lo stabilisce?
Mah…
Dopo la sconfitta con l’Inter non siamo neanche più bipolari
Cerchiamo di fare una analisi dopo la VERGOGNOSA prestazione:
ANNO 2018: sesti per molti mesi stiamo crollando a metà del girone di ritorno e ripeto vergognosamente
ANNO 2017: decimi. Dopo le vittorie di Milano sognavamo poi a metà del girone di ritorno il crollo
ANNO 2016: Montella allenatore crollo a metà del girone di ritorno ci salviamo solo xVIVIANO
ANNO 2015: Mihalovic ottimo campionato settima ma, dopo la vittoria di Roma l’allenatore parlava di Champion e poi il crollo a metà del girone di ritorno superati anche dai bibini.
Minimo comun denominatore non arriviamo alla fine. Di chi è la colpa? Per me della società in quanto i giocatori sondano con i loro procuratori il mercato, sanno che sono di passaggio e pensano ad altro. Questo anno poi ci sono pure i mondiali, perchè farsi male. Voi direte ma le altre squadre? appunto! probabilmente le società sono presenti i modo diverso stimolando i giocatori in altro modo, ad esempio se non andiamo in europa NON VENDO Nessuno etc. etc e vale anche per gli allenatori che poi vanno al Milan e li cacciano via quasi subito.
L’importante è cantare e applaudire questi “signori” dopo una prestazione vergognosa. Che schifo è come se mio figlio mi dovesse portare una pagella con tutti 4 o 5 ed io lo premio. Questi sono i nuovi tifosi della Samp? Poveri noi….