Un mercato italiano magrissimo, anzi, ridotto all’osso. Le ore febbrili e febbricitanti di ieri non hanno portato a una mazza. Come al solito era tragicomico l’impegno smisurato di Sportitalia, che anche ieri sera campava su voci, echi, sussurri di mercato senza conferme: il preambolo serale di Criscitiello aveva aizzato gli animi: “Abbiamo aspettato due mesi per arrivare a queste ultime tre ore di mercato. Ora succederà di tutto, ma veramente di tutto!”
Non è successo un cazzo. Persino il rigiro vorticoso di punte tra Juve, Roma e Genoa è saltato. Il contratto da nababbo di Borriello è stato l’impedimento maggiore e ciascuno è restato dov’era.
E’ arrivato soltanto Kakà al Milan, e con lui il minestrone riscaldato è servito. Come dicono i tifosi rossoneri: “Coraggio, fra dieci anni avremo anche Cristiano Ronaldo”.
La Samp, con i pochi spiccioli messi a disposizione dal patriarca Garrone, doveva assestare un paio di colpi nelle ultime ore. Ma non c’era grande aspettativa tra i tifosi: i doriani sono ormai abituati agli acquisti da mercato all’ingrosso, da carta punti al Discount. Le ore 23 stavano inesorabilmente arrivando e il tabellino della Samp era sempre fermo alla voce acquisti: Bjarnason e Petagna. Stop.
Non ci saremmo stupiti se avessimo iniziato il campionato senza esterno sinistro di ruolo, per non “aggravare” il bilancio.
Nella stagione 2008-2009 era accaduto ben di peggio: si iniziò il campionato senza una punta titolare da affiancare a Cassano: giocò Del Vecchio, punta atipica, e fu uno spettacolo indecoroso. A gennaio si stava scendendo placidamente in B e Garrone Senior dovette mettere mano al portafogli. Comprò Pazzini (e arrivammo in finale di Coppa Italia).
Quest’anno, in confronto, le cose sono andate un po’ meglio. A pochi istanti dalle 23 di ieri arriva la notizia che la Samp ottiene in prestito dalla Reggina l’esterno sinistro Barillà: 25 anni, una carriera in serie cadetta, ma pur sempre un esterno sinistro di ruolo. Per lui una grandissima occasione (forse l’occasione della vita, dal momento che non se lo cagava più nessuno da anni, dopo il suo promettente esordio in A con la maglia amaranto, sotto la guida di Mazzarri).
Per noi un piccolo rinforzo, che comunque, associato a Bjarnason, migliora un reparto di centrocampo per il resto assolutamente affidabile.
La squadra è così completata. La tecnica non è di casa, è vero. Molti giocatori blucerchiati non sanno nemmeno cosa sia.
Ma la furia agonistica, quella sì, è dalla nostra: ancora una volta siamo nelle mani (che possono essere “piuma”, ma soprattutto possono essere “ferro”) di Delio Rossi.
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Che pianto questo mercato…