Dopo la splendida vittoria sulla Roma arriva il doppio turno casalingo in casa con Torino e Verona.
Affrontiamo il Torino del nuovo corso di Mazzarri dopo l’esonero di Sinisa.
Vigilia agitata con il solito Mazzarri che nell’era dei video e delle piattaforme TV manda una spia sulle alture di Bogliasco.
Il nostro maestro di calcio lo liquida dichiarando che ha sbagliato il giorno della spiata!!
4-3-1-2 con Viviano in porta, difesa a 4 con Bereszynski terzino destro, Silvestre e Ferrari centrali e Murru terzino sinistro. Fuori ancora Strinic, centrocampo a 3 con Torreira centrale davanti alla difesa, Barreto mezzala destra e Linetty mezzala sinistra. Ramirez trequartista dietro gli attaccanti Quagliarella e Zapata.
Mazzarri abbandona il suo classico 3-5-2 per un 4-2-3-1 che in non possesso diventa un 4-1-4-1 con delle marcature a uomo e tutti a difendere in 10 dietro la linea della palla per poi ripartire in contropiede creando due linee molto strette e corte tra loro. In risposta mister Giampaolo ricerca con maggior insistenza il gioco in ampiezza con i terzini per aprire le due linee molto strette granata e provare a trovare lo spazio con le punte che attaccano tra i terzini ed i centrali della difesa a 4 avversaria o l’inserimento centrale del trequartista Ramirez anche se marcato a uomo da Rincon.
Ne esce una gara molto combattuta, fisica, spezzettata, il tempo effettivo è di 45 minuti contro i 48 di Sampdoria/Fiorentina ed i 56 minuti di Napoli/Sampdoria. Per vedere una bella partita a calcio bisogna essere in due a proporlo…
Il Torino difende molto bene: baricentro basso, sono corti e stretti e non riusciamo a svilluppare il nostro proverbiale possesso palla veloce con gioco propositivo.
Poche volte proviamo il lancio lungo a trovare la punta proprio perche’ il Torino si abbassa velocemente con tanti uomini e sulle seconde palle risulta essere spesso vincente.
Le mezzali lavorano sia in profondità con gli inserimenti centrali sia allargandosi quando il terzino è in possesso palla: quando la mezzala si allarga il trequartista cerca di farsi trovare centralmente davanti a lui per sfruttare il buco tra l’esterno alto del Torino che esce sul nostro terzino ed il terzino che prende la mezzala.
Le mezzali cercano posizione tra le loro linee di attacco e centrocampo.
I terzini provano ad attaccare molto, lavorano in ampiezza cercando di farsi trovare molto larghi in fase di possesso. Ma non riusciamo a sfondare, perdiamo spesso l’uno contro uno per la fisicita’ del Torino.
Nella costruzione dal basso, visto l’atteggiamento difensivo degli avversari, ci riesce spesso l’uscita da dietro con i due centrali difensivi che si aprono mentre i terzini si alzano. Ma non riusciamo a trovare il nostro mediano Torreira libero di impostare per la marcatura a uomo di Baselli. Anche quando riusciamo ad avviare correttamente un’azione, il Torino riesce spesso di chiuderci le linee di passaggio nello sviluppo.
Per uscire dalla loro pressione offensiva non proviamo a fare la rotazione dei centrocampisti, perché il Torino marca tutti i nostri riferimenti.
Spesso i centrali difensivi sono costretti a portare il pallone per cercare il varco giusto in grado di sbloccare le nostre vie centrali e sopratutto di saltare una linea di pressione.
I due attaccanti li troviamo sia stretti e vicini tra loro per combinazioni centrali ad alta velocità, dietro le spalle del mediano, sia larghi tra terzino e centrale per lavorare sui tagli in velocità.
In fase di non possesso la linea cerca di stare piu’ alta possibile per cercare di tenerli lontani dalla nostra porta e per metterli in fuorigioco. Ma oggi patiamo gli strappi sulle palle lunghe di Niang, molto veloce e fisico, che spesso lavora dietro la schiena di Ferrari.
Proviamo la pressione già a partire dalla loro costruzione bassa.
Ramirez rimane a metà tra i due centrocampisti centrali, pronto ad uscire sul centrocampista in lato palla. Le due punte si allargano sui difensori centrali mentre le mezzali giocano a metà tra i centrocampisti centrali ed i terzini, tutti pronti a muoversi velocemente e scivolare giocando stretti e corti per chiudere il gioco del Torino.
Ma il Torino muove palla in maniera molto orizzontale e lavora molto sul cambio gioco, sopratutto da sinistra verso destra per cercare Iago Falque contro Murru che patisce inevitabilmente l’uno contro uno e arriva spesso in ritardo a chiudere sullo scivolamento.
Anche le mezzali oggi sono spesso in ritardo e non certo per la qualita’ del palleggio del Torino, che sceglie di proposito un centrocampo fisico ed un trequartista ed un attaccante esterno che sono dei centrocampisti.
Le uscite sul gioco corto avvengono con il nostro trequartista sul centrocampista centrale in zona palla, la nostra mezzala vicino alla palla si alza sul terzino. Mentre la punta piu’ vicina attacca il difensore centrale, l’altra punta si abbassa sull’altro difensore ma in diagonale per coprire la linea di passaggio anche sul mediano opposto che viene contrastato dalla nostra mezzala opposta.
Lo scopo è creare una grande densità di uomini in zona palla e non lasciare spazio di costruzione agli avversari costringendoli al lancio lungo. I granata dispongono di molta fisicità e spesso riescono ad eludere il nostro pressing, riuscendo a non farci accorciare la squadra e costringendoci a scappare.
Gli scivolamenti nel primo tempo sono spesso fatti con tempi sbagliati e il Torino trova spazio sopratutto sulla destra cercando l’inserimento centrale di trequartista, punta ed esterno opposto.
Quando le mezzali escono sui terzini, Torreira va a protezione della difesa, gioca sul trequartista mentre la mezzala opposta stringe verso il centro cercando di coprire il cambio gioco che potrebbe metterci in difficoltà.
Il Torino di mister Mazzarri scende in campo con un 4-2-3-1: Sirigu in porta, difesa a 4 con De Silvestri terzino destro, Burdisso e Nkoulou centrali, Molinaro terzino sinistro. Centrocampo a 2 con Acquah e Rincon, esterno di destra Iago Falque ed esterno sinistra Obi. Trequartista Baselli adattato al ruolo per marcare a uomo Torreira dietro la punta Niang.
La fase di possesso del Torino è lineare con i movimenti del 4-2-3-1.
Ricerca della superiorità numerica sugli esterni con la spinta dei terzini in costante sovrapposizione e con il movimento in ampiezza degli esterni offensivi. La variazione tattica è che spesso le punte esterne, sopratutto Obi a sinistra, giocano dentro il campo per la fase di non possesso e ci rimangono per la fase di possesso per lasciare la fascia laterale alla spinta dei terzini e per prendere le spalle delle nostre mezzali e cercare superiorità numerica sugli esterni.
L’azione offensiva è accompagnata da uno dei due centrocampisti centrali, soprattutto Acquah. Baselli lavora dietro la punta e quando la palla è sugli esterni si inserisce sfruttando le sue capacità nell’inserimento centrale.
Niang ricerca costantemente il movimento in profondità.
Partecipano all’azione offensiva 7-8 giocatori.
La ricerca del possesso palla non è molto forte ma si vede che l’hanno preparata muovendo palla da dietro in maniera orizzontale e bassa per poi provare la profondità dopo un cambio gioco molto spesso ricercato sopratutto da sinistra verso destra.
Baricentro medio/basso, cercano di non farci giocare e di ripartire in contropiede. Il loro possesso, inferiore al nostro, per ben il 58% è sviluppato maggiormente nella loro metà campo.
Rare volte partono da dietro, abbassano molto i difensori centrali per allungare la nostra squadra e poter lavorare il nostro pressing in uno spazio piu’ ampio. E in effetti trovano sempre i due terzini bassi per far girare bene la palla, quindi con un cambio gioco normalmente dal centrale opposto al terzino a cui arriva il pallone riescono ad eludere la nostra pressione.
Si abbassano i due centrocampisti centrali, mentre rimane alto a destra Iago Falque e Niang centrale.
ll Torino ricerca sopratutto la profondità ed il gioco sulla destra con Iago Falque, bravo sia a rientrare che a puntare sull’esterno per poi entrare centralmente con inserimenti centrali di Baselli e Obi. Provano a cercare uno sviluppo con un centrocampista ed il terzino di parte per cercare la superiorità numerica sugli esterni, sviluppando poi l’attacco dello spazio sopra la linea dei nostri centrocampisti.
In non possesso il Torino si posiziona con un 4-1-4-1 con Rincon davanti alla difesa, Iago Falque esterno a destra, Acquah e Baselli centrali e Obi esterno a sinistra. La loro fase difensiva è molto efficace, attenta e veloce negli scivolamenti: linee corte e strette, e sopratutto si posizionano molto bassi ad aspettare di ripartire, compatti e molto fisici, ne portano dieci dietro la linea della palla.
Lavorano su qualche riferimento a uomo: Baselli a uomo su Torreira, Obi molto stretto su Barreto, Acquah su Linetty e Rincon su Ramirez.
Quando vengono a prenderci alti nel nostro possesso gli esterni alti escono sui terzini, i centrocampisti centrali di parte escono sulla mezzala se gioca dentro. Se gioca larga esce il terzino e il centrocampista centrale dà copertura sul nostro trequartista. Mentre l’esterno opposto stringe molto il campo centralmente, Niang lavora sul centrale difensivo di parte.
Gli esterni alti si occupano sia dei terzini sia di giocare stretti e corti centralmente per creare densità centrale contro il nostro sviluppo del gioco.
L’esterno offensivo attacca il terzino quando ha la copertura del suo terzino sul movimento in ampiezza della nostra mezzala.
I terzini aspettano di marcare il giocatore che gioca in ampiezza attendendondo il raddoppio dell’esterno alto.
Per giocare bene servono due squadre.
Il Torino risulta essere molto concentrato, determinato e molto fisico con una grande fase difensiva ma disposto in campo per non far giocare e sviluppare il nostro gioco. Ne viene fuori una partita molto fisica, spesso interrotta da falli o da una lotta serrata a centrocampo con molto contrasti dove rispondiamo colpo su colpo per la felicità di mister Giampaolo.
Partita sporca come ha detto il mister e come ci capiterà sicuramente di giocare al derby contro il Genoa.
Possiamo tranquillamente dire che il Sassuolo di due anni fa, l’Empoli prima di Sarri e poi di Giampaolo, e la Sampdoria dello scorso anno e di quest’anno hanno come prerogative principali la ricerca della qualità del gioco, nonostante interpreti anche qualitativamente inferiori per esempio a quelli del Torino che ha un organico sicuramente da zona UEFA.
In virtù di questo atteggiamento molto difensivo e di grande fisicità del Torino paghiamo la cattiva giornata delle nostre mezzali, del trequartista e di Zapata, soffocati dalla loro corsa, dai raddoppi difensivi e sopratutto dalla limitatissima metratura di campo che ci concedono tra le linee per sviluppare il nostro gioco.
Paradossalmente la squadra più pericolosa e che arriva maggiormente a tirare verso la nostra porta è proprio il Torino con qualche ripartenza micidiale.
All’8 minuto doppio buco centrale su una palla laterale da sinistra verso il centro dove il pallone arriva a Iago Falque che si accentra e tira di sinistro fuori.
Un minuto dopo arriva il nostro vantaggio con una punizione di Torreira da fuori, su uno schema con due nostri uomini in barriera ad allungare la barriera degli avversari e pronti ad abbassarsi sul tiro. Sirigu rimane sorpreso..
1-0!
Il Torino aumenta la pressione in avanti e pareggia al 24′ minuto: cambio gioco da sinistra verso destra per Iago molto largo, arrivano in ritardo sia Murru che Linetty, palla dietro per Acquah che tira, Ferrari devia il pallone che entra per l’1-1!
Al 27′ minuto gran lancio lungo di Iago Falque sul taglio centrale di Niang tra Silvestre e Ferrari. Niang scappa via veloce, Viviano controlla bene parando in uscita.
Due minuti dopo cross da destra di Iago Falque rasoterra per il colpo di tacco di Niang, Vivano para.
Fatichiamo a controllare le ripartenze veloci del Torino, micidiali per potenza fisica.
Al 36′ minuto esce Obi ed entra un esterno difensivo a sinistra: Ansaldi.
Finisce un primo tempo equilibrato e molto combattuto con tanti colpi proibiti.
Inizia il secondo tempo sullo spartito del primo.
Non riusciamo a sviluppare il nostro consueto gioco con palla avanti palla indietro e ricerca dello spazio. Il Torino è molto attento e molto stretto tra le linee.
Proviamo ad attaccare più sugli esterni per muoverli dal centro.
Al 50′ minuto grandissima azione individuale di Ramirez che si allarga a destra e salta in velocità Molinaro e serve dal dischetto un assist al bacio per Zapata che calcia al volo invece di controllare. Il tiro finisce fuori, forse un pò troppa precipitazione nel voler calciare.
Al 57 minuto esce Zapata per Kownacki.
Al 59 minuto tiro da fuori di Rincon da un’azione di contropiede, para Viviano.
Al 72 minuto escono sia Niang per Belotti che Ramirez per Caprari. Forse era da tenere in campo il nostro trequartista che dopo un primo tempo deludente nel secondo stava entrando in partita. Ma forse il mister ha pensato che essendo ammonito in una gara con molti contatti rischiava il rosso.
Acquah viene giustamente espulso un minuto dopo per l’ennesimo fallaccio a centrocampo, ma il Torino regge, corre e lotta in ogni metro di campo.
Al 75′ minuto escono Rincon per Valdifiori e Verre per Barreto.
All’83’ minuto rischiamo molto: su un fallo non fischiato su Torreira il Torino recupera palla e lancia in profondità centrale per Belotti che si invola ma viene chiuso ottimamente dall’intervento in prodigioso recupero in velocità di Murru e di Bereszinsky. Espulso Mazzarri per proteste, chiedeva fallo e rosso…
Rischiamo ancora all’84’ minuto: fallo a centrocampo, palla in movimento ma Valdifiori batte subito lanciando lungo lo scatto di Belotti dietro la schiena di Ferrari. Il tiro dell’attaccante granata finisce fuori…
Finisce qui una partita durissima, tesa, combattuta, con un pareggio che tiene lontano da noi il Torino dall’ultimo posto UEFA.
Ora abbiamo un turno casalingo con il Verona da non sbagliare per continuare a sognare.
Saranno da vedere le scelte di mister Giampaolo, visto che Strinic ha trovato un accordo per l’anno prossimo con il Milan. Continuerà con lui oppure è il momento giusto per continuare a lavorare su un investimento della società come Murru?