La vicenda stadio non si sblocca, ma non è ipotesi remota che possa avere nel futuro alcuni sviluppi interessanti.
Una cosa è certa, in questo modo non si può andare avanti.
Se lo pseudo-prato si presenta come un campo di patate inguardabile, un campo che fa cacare, come ha detto con savoìr faire Giampaolo, il resto dello stadio è il regno assoluto della fatiscenza e dell’obsolescenza. Forse è per questo motivo che i genoani lo ritengono il proprio tempio.
La Sampdoria, come è noto, ha fatto un’offerta per acquistare il Ferraris e ammodernarlo.
Si parla di una cifra vicina ai dieci milioni di euro. Bucci ha detto che per stabilire il prezzo si dovrà fare un’asta, ma stiamo parlando di un rudere, una sorta di Colosseo senza valore storico.
L’offerta della Samp è probabilmente ancora bassa, è però l’unica possibilità per il Comune di cavare qualcosa da una struttura in putrefazione, uno scatolone vuoto.
L’operazione è dubbia anche per la Sampdoria: sarebbe come acquistare un’auto del ’93 e pensare di metterla a posto, forse con un eccesso di ottimismo.
Ma evidentemente a Corte Lambruschini hanno fatti i loro conti e valutano l’acquisto del Ferraris come l’unica soluzione possibile in una città dormiente che non permette di costruire una stadio ex novo, sempre fedele al motto scolpito sulla pietra: “A Genova non si costruisce un cazzo mai”, questa è la regola.
Se la situazione stadio evolvesse, il lato indiscutibilmente positivo della vicenda sarebbe che i bibini si troverebbero ad essere ospiti di quella che con una psicosi generalizzata considerano la loro unica casa, incuranti del tempo che passa, della muffa e degli scricchiolii delle mura.
Forse vogliono essere sepolti dentro lo stadio crollato e chiuderla trionfalmente come accade nel finale della Casa di Usher del magistrale Edgar Allan Poe.
Intanto, se riusciamo nella difficoltosa operazione di acquistare lo stadio, Preziosi dovrà pagare salato l’affitto, saranno questi per lui i veri Salati Preziosi. Altrimenti può alzare le vele e portare la squadra a giocare dove gli pare.
Un sogno ad occhi aperti, la realtà intanto vede un sindaco che per non inimicarsi una parte delle due fazioni mette già le mani avanti.
Bucci auspica una soluzione condivisa tra Samp e genoa per l’acquisto dello stadio Ferraris, sulla base di un prezzo ancora da fissare, di certo superiore alla cifra proposta da Ferrero. “Il “Ferraris” è in vendita, ora spetta a entrambe le società farsi avanti. Per ora abbiamo avuto l’offerta solo dal presidente doriano Ferrero. – ha dichiarato Bucci alla Repubblica, per poi aggiungere: “Mi piacerebbe che fossero le due squadre cittadine, quindi anche il Genoa, ad acquistare il Ferraris. Non è detto che lo diamo via per dieci milioni, c’è un iter di legge da seguire è necessaria una gara”.
Quindi siamo alle solite: si respira la classica aria genovese di ritrosia generale quando c’è da favorire una squadra a dispetto dell’altra.
Ritrosia ancor maggiore quando le decisioni riguardano la Sampdoria, ricordiamoci il calvario patito dai Garrones per costruire il nuovo stadio.
La probabilità maggiore è che il genoa non muova foglia, con Preziosi che tira a campare e non è certo desideroso a investire sullo stadio.
E così il vetusto e ammuffito rudere Ferraris, giusto tempio di una squadra in decomposizione, rischia di restare sul groppone del Comune che rifiutando l’offerta doriana non ricaverà un centesimo, vista la puntualità con cui Prez paga gli affitti.
Ma messo alle strette non è detto che il sindaco non possa vacillare. E a quel punto, finalmente, i genoani che non pagano l’affitto se ne andranno a giocare nella parrocchia di Castelletto.
7 commenti
Marassi nostro in affitto ai bibini mai, tu lo compri, lo rimetti a posto e loro ogni Domenica (pardon, Sabato) te lo distruggono
Tanto per essere chiari come non avevo dubbi che alla Samp con i Garrone lo stadio nuovo non lo avrebbero mai fatto costruire sono altrettanto certo che solo alla Samp il Ferraris non lo venderanno mai o ci stanno anche le merde o se lo tiene il comune a marcire. Abbiamo un’amministrazione vergognosa e una parte di giornalisti silenti e pecore.
Concordo totalmente coi due precedenti interventi
Concordo con i primi tre interventi.
“L’operazione è dubbia anche per la Sampdoria: sarebbe come acquistare un’auto del ’93 e pensare di metterla a posto, forse con un eccesso di ottimismo.”
Ecco io la penso proprio così…o lo demolisci e ricostruisci da zero (con problemi logistici anche perchè in zona a rischio esondazione) o sennò sarà sempre uno stadio tapullato e basta.
sará anche un rudere, il che é veramente inaccettabile perché é stato inaugurato meno di 30 anni fa’, ovvero un’inezia se pensiamo all’Arena di Verona per esempio.., ma é pur sempre il più bello stadio digitali, dove tutti -giocatori, tecnici, giornalisti e tifosi- affermano unanimemente che “é un’emozione diversa” giocare e vedere una partita di calcio.
stadio d’Italia