Chi non conosce Football Manager, il gioco di calcio manageriale per eccellenza? Si contano sulle dita di una mano i tifosi di calcio che non hanno mai provato l’esperienza da allenatore virtuale. Tutti noi, nel giocare a FM, diamo tutto per scontato. Ci troviamo davanti un database sterminato di giocatori e squadre e abbiamo a disposizione una miriade di funzioni per calarci nei panni di un vero manager, tra compravendite di calciatori, allenamenti e rapporti con la società.
E poi ci sono i valori tecnici dei giocatori, compresi irrimediabilmente tra 1 e 20. Ma chi li decide? Ecco la risposta: tanti piccoli eserciti di “volontari” che studiano sul campo i calciatori, delle prime squadre come dei settori giovanili. Tra di loro c’è anche il tifoso sampdoriano Riccardo Bassi.
“È uno sporco lavoro e qualcuno lo deve pur fare”, racconta Riccardo parafrasando la battuta di un famoso film di Sergio Leone. Ma come si fa a entrare nella squadra della Sports Interactive?
“Più semplice di quel che sembra. Premesso che ho sempre giocato a Football Manager, da due o tre anni uso il sito www.panoz.it che mette a disposizione gratuitamente tutta una serie di patch per il gioco: campionati, foto dei calciatori e così via. L’obiettivo è rendere il gioco sempre più realistico, trasformandolo in quello che è diventato per me e per molti altri: una religione laica”.
Un giorno, da semplice fruitore del gioco, Riccardo si è trasformato in collaboratore. “Su panoz.it, sito di riferimento della comunità italiana di FM, qualche tempo fa era uscito un annuncio per ricercatori e capisquadra. Ho risposto all’annuncio dando la disponibilità per seguire le squadre liguri: mi hanno preso”. Okay, ma per fare cosa? “Rilevare i valori tecnici dei giocatori”.
Sembra facile, ma non è così. Infatti, il lavoro da fare presenta molte altre sfaccettature. “Ogni calciatore, dalla prima squadra fino all’under-17, ha una scheda suddivisa in tre parti a seconda della tipologia di valori, che possono essere tecnici, mentali e fisici. Il mio compito è di creare o modellare i valori numerici per ognuna di queste qualità in base agli eventi dell’ultima stagione”.
Un esempio? “Se ne possono fare tanti e i più interessanti sono quelli che investono la sfera emozionale dell’atleta. Pensiamo al rapporto che si è ricucito tra Quagliarella e il Napoli: nella scheda di Fabio bisognerà aggiungere una “clausola” relativa all’amore che il Quaglia prova per la squadra della sua terra. Oppure, al contrario, alla rissa scatenata a Udine da Muriel con quell’esultanza provocatoria: dovremo integrare la sua scheda con questa nuova caratteristica”.
Il lavoro da svolgere non è tutto ex novo e si fa mediante un software. “Ogni collaboratore viene dotato di un mini-editor che consente di aggiornare i dati relativi a ciascun calciatore (carriera, contratto e curiosità aventi a che fare con la sfera professionale) e creare le schede di quei giocatori che non sono ancora presenti nel gioco, mediante un sistema di cartelle e sotto-cartelle”.
Riccardo si occuperà delle squadre liguri insieme a un ristretto team di colleghi. “Mi sono candidato per gestire le voci individuali e di squadra relative a Samp, Genoa, Spezia e Virtus Entella. Di fatto il lavoro è già iniziato e si prolungherà per tutta l’estate in vista della pubblicazione di Football Manager 2018, la cui uscita è prevista intorno al mese di novembre”.
I dati più difficili da reperire si dividono in due gruppi: le clausole contrattuali e le schede dei giocatori del vivaio. Come si fa ad avvicinarsi il più possibile alla realtà? “Allora, per quanto riguarda i contratti bisognerà interfacciarsi col magico mondo dei procuratori e dei direttori sportivi, sperando di avere più informazioni possibili: ma non sarà facile! Più semplice stilare i valori per i ragazzi; alcuni si conoscono perché già affacciatisi nel giro della prima squadra, per gli altri occorrerà sentire gli allenatori e/o basarsi sulle schede informative e i video sul web”.
A proposito di giovani, il meccanismo del gioco che porta alcuni ragazzi a esplodere come funziona? “Esistono degli algoritmi che permettono a certi giocatori di diventare fortissimi. Prendendo come esempio i giocatori della Primavera della Samp, in FM 2017 Krapikas, Tomic e Balde diventavano fortissimi. Ciò succedeva anche perché loro partivano da una base più alta”.
Infine la domanda delle domande: quanto si guadagna a fare un lavoro del genere? La risposta di Riccardo sorprende fino a un certo punto. “Non siamo professionisti del settore, ma semplici user con una grande passione per il calcio in tutte le sue sfumature. Ecco perché non è prevista una retribuzione in denaro, ma in natura. In pratica, ognuno di noi riceverà una copia del gioco”.
Che per un fan di Football Manager, è il regalo più bello di tutti. Una soddisfazione immensa, quasi come quella di portare la Sampdoria a vincere la Champions League con Eramo e Regini…
ROBERTO BORDI