Decima per fatturato ma sesta per soldi trasferiti ai procuratori. Nel 2016 la Sampdoria ha speso quasi 10 milioni di euro in commissioni agli agenti dei propri calciatori. Una cifra di tutto rispetto che colloca la società blucerchiata dietro alle grandi del campionato (ma davanti alla Roma!).
È quanto si legge nel rapporto della Figc sui compensi dei procuratori sportivi dell’anno scorso. Un report che la Federazione ha dovuto rendere pubblico in base all’art. 8 del “Regolamento per i servizi del procuratore sportivo”, che comporta una serie di obblighi relativi alla trasparenza.
Secondo quanto si legge sul sito calcioefinanza.it, la Samp ha speso esattamente 9.869.513,00 euro, piazzandosi al sesto posto di questa speciale classifica dietro a Juve, Inter, Napoli, Fiorentina e Torino e subito davanti alla Roma (8.755.500,00). Se il Genoa ha “limitato i danni” avendo pagato ai procuratori appena 5 miliardi delle vecchie lire, la Lazio si colloca addirittura all’ultimo posto di questa speciale classifica: il presidente “Lotirchio” ha versato ai procuratori solo 723.232,00 euro.
Complessivamente, nel 2016 le 20 società di serie A hanno speso 193,3 milioni di euro in commissioni per gli agenti dei calciatori. Una cifra in netto aumento rispetto al 2015, quando nei primi nove mesi dell’anno si era raggiunto il picco di 84 milioni di euro, oggi più che raddoppiato.
Per quanto riguarda la Samp, il sesto posto in questa graduatoria sorprende fino a un certo punto. Ferrero è tra i presidenti più attivi sul mercato e nelle ultime due stagioni ha rivoluzionato la squadra con una lista piuttosto lunga di acquisti e cessioni. Senza contare che l’estate scorsa la Samp ha perfezionato cinque acquisti a titolo definitivo (Cigarini, Linetty, Praet, Budimir e Schick), oltre a tre giocatori – Fabio Quagliarella, Emiliano Viviano e Jacopo Sala – di cui è stato riscattato il cartellino per 10 milioni di euro di spesa complessiva (più le commissioni agli agenti).
Insomma, per il tipo di mercato che la Sampdoria ci ha abituato a fare dall’avvento di Ferrero, era naturale diventare “terra bruciata” per i procuratori. Che a Bogliasco fanno sempre buoni affari…
ROBERTO BORDI