Mancano più di due mesi all’inizio ufficiale della finestra di mercato estiva, ma già fioccano le prime voci – e i primi nomi – sulla Sampdoria che verrà. Al momento le piste battute sono tante, ma gli indizi disseminati qua e là convergono con decisione su due profili in particolare, entrambi stranieri: l’esterno d’attacco del Metz Ismaîla Sarr e la punta centrale del Danubio Joaquín Ardaiz.
Nomi che dicono poco a chi non ha l’abbonamento a Fox Sports, ma ben presenti allo scouting della Sampdoria, diretto come sappiamo dal fuoriclasse della dirigenza blucerchiata Riccardo Pecini.
Ismaîla Sarr è un esterno d’attacco senegalese classe 1998. Cresciuto in patria nel Génération Foot di Dakar, nel 2016 viene notato dagli osservatori del Metz che decidono di portarlo in Francia. Neanche il tempo di ambientarsi nella piccola città della Lorena che ad agosto viene subito buttato nella mischia, durante il match casalingo giocato e vinto per 3-2 contro il Lille del portoghese Éder.
Da quel momento Sarr è diventato una pedina quasi insostituibile del 4-2-1-3 di mister Hinschberger. Infatti, le caratteristiche fisiche e tecniche del giovane senegalese ben si prestano al modulo di gioco del Metz, dove ha giocato tutto l’anno come esterno d’attacco destro o sinistro.
Scordatevi la classica aletta tutta tecnica e niente fisico. Con i suoi 185 cm per 70 kg di peso, Sarr è un numero 7 atipico che non ha paura dei contrasti e al tempo stesso adora puntare l’uomo da fermo per poi andargli via in velocità allungandosi improvvisamente il pallone, che scaglia poi in mezzo all’area di rigore con traversoni secchi e precisi. Il suo modo di giocare cambia a seconda della fascia in cui viene schierato. Se messo a destra, tende ad andare sul fondo per tentare il cross; mentre a sinistra, prova ad accentrarsi con il suo piede preferito per cercare subito la conclusione.
Alla sua prima stagione da titolare nella Ligue 1 francese, Sarr ha totalizzato fino a oggi 28 presenze condite da 3 gol e 5 assist che hanno schizzato il valore del suo cartellino a 1,5 milioni di euro (fonte Transfermarkt). Resta un interrogativo di fondo: trattandosi di un esterno d’attacco puro, come farebbe Giampaolo ad adattarlo al suo gioco che, come sappiamo, predilige le vie centrali?
Passiamo ora all’altro profilo esaminato negli ultimi tempi dagli osservatori blucerchiati. Nato l’11 gennaio 1999, Joaquín Ardaiz è considerato una delle grande promesse del calcio uruguaiano.
Nato a Salto come il suo idolo Luis Suarez, dopo alcuni anni di settore giovanile nel 2016 Ardaiz è entrato nella rosa della prima squadra del Danubio, uno dei più importanti club calcistici di Montevideo, con cui ha realizzato complessivamente 4 gol in 28 presenze, di cui 7 giocando dal primo minuto. Nella prima metà del 2017 Ardaiz si è ritagliato uno spazio sempre più importante in squadra, ma a fronte del maggiore impiego non è ancora riuscito a trovare la via della rete.
Ma quali sono le sue caratteristiche? Ardaiz è il classico centravanti di sfondamento che fa dell’area di rigore la sua casa e del contrasto fisico la sua ragione di vita. Abilissimo nel gioco aereo, la sua specialità è il gioco spalle alla porta, con il quale difende bene la palla e fa salire la squadra. Doti che lo fanno assomigliare a Diego Costa, anche se Ardaiz ricorda pure un certo Filippo Inzaghi nella capacità di partire sul filo del fuorigioco dopo essersi liberato della marcatura.
Mancino di piede, usa il destro soltanto per salire sul tram. Un aspetto sul quale può e deve migliorare, mentre dal punto di vista caratteriale è già pronto per i grandi palcoscenici. Classica mentalità sudamericana, fa della grinta e della cattiveria agonistica i suoi tratti distintivi. Doti che valgono anche quando si tratta di sfruttare le poche occasioni da gol che gli capitano sui piedi.
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Come dichiarato qualche mese fa dal presidente del Danubio Boris Igelka, il giocatore vale almeno 5 milioni di dollari. Nel frattempo, però, il suo cartellino è stato acquistato dallo stesso fondo d’investimento inglese che è appena diventato proprietario del Tanque Sisley, altro club uruguaiano di Primera División, di cui lo stesso Ardaiz vestirà la maglia a partire dal prossimo mese di giugno.
Insomma, se la Sampdoria lo vorrà acquistare dovrà fare i conti con il Sisley e non col Danubio. Sempre che la società blucerchiata sia veramente interessata a questo ragazzo che, al momento, per quanto talentuoso, sembra una promessa e nulla più. A quel punto, per dare man forte all’attacco blucerchiato, tanto varrebbe fare all-in sull’argentino Driussi, che gioca titolare nel River Plate da più di un anno e per questo motivo appare già pronto per un ruolo da protagonista in serie A.
ROBERTO BORDI
3 commenti
mah, io continuo a sostenere che sia una bulinata comprare i sudamericani.
Molto meglio i ragazzi dell’est che trova Pecini: poca spesa e tanta resa
Trovo sia una belinata ogni hanno cambiarne una marea quindi non parliamo di programmazione e obiettivi
Da come sono stati descritti tatticamente due giocatori che non c’entrano nulla con noi, a meno che Giampaolo l’anno prossimo improvvisamente non voglia cambiare modulo…