Arriviamo ad affrontare il Palermo in serie positiva da quattro partite. Il mister regala ottimismo in sala stampa dichiarando che la squadra si sta allenando benissimo e che è pronto a far ruotare qualche giocatore.
Il sistema di gioco non cambia, cambiano gli interpreti: 4-3-1-2 con Viviano in porta, difesa a 4 con Bereszynsky terzino destro, Silvestre e Skrinar centrali, Regini terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Cigarini centrale davanti alla difesa al posto di Torreira. Nel ruolo di mezzala destra rientra Barreto; la novità è Djuricic nel ruolo di mezzala sinistra, premiato dopo le ultime prestazioni positive. Praet ritrona trequartista dietro agli attaccanti Quagliarella e Schick. Fuori Sala, Muriel, Linetty e Fernades, bocciato Pavlovic.
In fase di possesso, visto l’atteggiamento difensivo del Palermo che ha grande densità centrale e baricentro medio, fatichiamo a trovare le nostre giocate centrali, le nostre triangolazioni e le nostre verticalizzazioni.
Proviamo la consueta uscita con costruzione dal basso: i due centrali difensivi cercano di far uscire la punta centrale per trovare il nostro mediano libero di impostare. Cigarini però non offre il dinamismo e la qualità di Torreira per le vie centrali, zona che normalmente cerchiamo con particolare insistenza. Col Palermo sperimentiamo dunque l’ampiezza. Fatichiamo tuttavia con i movimenti delle mezzali e con la spinta dei terzini, contenuti dagli esterni offensivi del Palermo.
Spesso i centrali difensivi sono costretti a gestire il pallone per cercare di fare uscire la punta ed il trequartista e liberare quindi Cigarini, sbloccare le nostre vie centrali e sopratutto saltare una linea di pressione.
Utilizziamo poco i lanci lunghi (solo 9). Ci muoviamo con azioni corali e manovrate ma oggi difettiamo nella velocità del possesso e commettiamo tanti errori nei passaggi e nei controlli.
Per lunghi tratti lasciamo il possesso palla agli avversari, mentre il nostro si sviluppa maggiormente nella nostra metà campo.
Quando attacchiamo sugli esterni una delle due punte o il trequartista dovrebbero avere il compito di andare in aiuto al terzino e alla mezzala, in modo da cercare la superiorità numerica ed aprire e allungare la linea difensiva. Ma non riusciamo ad incidere: i numeri dicono che solo una volta abbiamo attaccato a destra e 7 volte a sinistra contro i 6 attacchi centrali.
I due attaccanti li troviamo sia stretti e vicini tra loro per combinazioni centrali ad alta velocità, dietro le spalle del mediano, sia larghi tra terzino e centrale per lavorare sui tagli in velocità. Ma il solo Quagliarella riesce ad incidere positivamente sul match.
In fase di non possesso cerchiamo come sempre la pressione già a partire dalla loro costruzione bassa, che viene spesso vanificata dai loro lanci lunghi, 28, e dai nostri tempi sbagliati nel pressing.
Gli attaccanti centrali lavorano sui difensori centrali, il trequartista gioca su uno dei due centrocampisti che si abbassa per giocare (spesso risulta essere Gazzi) mentre le mezzali rimangono a metà tra terzino ed esterno alto in modo da scivolare con i tempi giusti, sia nello sviluppo che nel cambio gioco.
Quando il Palermo gioca corto e uno dei suoi mediani si sposta sul lato palla, le uscite dovrebbero essere le seguenti: Praet scivola sul centrocampista vicino alla palla; la nostra mezzala in zona palla si alza sul terzino mentre la punta più vicina e Cigarini dovrebbero prendere l’altro mediano ed il trequartista. Lo scopo è creare una grande densità di uomini in zona palla per non lasciare spazio alle ripartenze e allo sviluppo di gioco del Palermo. Ma oggi siamo troppo lunghi e lenti negli scivolamenti: sbagliando i tempi vanifichiamo il pressing e il Palermo riesce ad esercitare una percentuale maggiore di possesso palla e creare diverse occasioni da goal.
Siamo lenti e poco aggressivi, come spesso è accaduto nel corso della stagione non riusciamo a tenere le linee strette e corte.
Nello sviluppo del gioco e del possesso le punte lavorano sui due centrali difensivi. Praet va sul mediano davanti dalla difesa quando le mezzali escono sui terzini. Cigarini a protezione della difesa gioca sul trequartista e la mezzala opposta stringe verso il centro cercando di coprire il cambio gioco che potrebbe metterci in difficoltà.
Il Palermo di mister Lopez con un piede in serie B risponde con un 4-2-3-1 molto propositivo: Posavec in porta. Difesa a 4: Rispoli terzino destro, Cionek e Aldelkovic centrali, Aleesami terzino sinistro. Centrocampo a 2 con Gazzi e Chocev, esterno di destra Sallai, esterno sinistra Balogh. Trequartista Henrique dietro la punta Nestorovsky.
La fase di possesso del Palermo è lineare con i classici movimenti del 4-2-3-1, con qualche variazione tattica per dare fastidio alla nostra linea difensiva.
Evidente la ricerca della superiorità numerica sugli esterni con la spinta dei terzini e con il movimento in ampiezza degli esterni offensivi: la variazione tattica è che spesso le punte esterne giocano dentro al campo per la fase di non possesso e ci rimangono anche per la fase di possesso per lasciare la fascia laterale alla spinta dei terzini, ma anche per prendere alle spalle le nostre mezzali e cercare superiorità numerica sugli esterni.
Lopez spesso cambia le fasce di competenza degli esterni, creando pochi riferimenti in avanti.
L’azione offensiva è accompagnata dal trequartista e da Chochev mentre Gazzi rimane a protezione della difesa. Henrique preferisce ricevere la palla, mentre Nestorovsky è bravo a lavorare anche in profondità.
Partecipano all’azione offensiva 6-7 giocatori, vogliono vincere per alimentare le scarse speranze di salvezza.
Rinunciano al possesso palla: ricercano la verticalizzazione e la profondità immediata, provando sovente anche dei cambio gioco.
Baricentro medio: cercano di non farci giocare e di non farci ripartire sia in transizione che con azioni manovrate dal loro possesso palla superiore.
In fase di non possesso Henrique gioca su Cigarini mentre gli esterni alti si occupano sia dei terzini sia di giocare stretti e corti centralmente per creare densità centrale contro il nostro sviluppo del gioco.
Quando vanno in pressione sulle mezzali, uno dei centrocampisti attacca la mezzala con palla mentre quella opposta gioca sul nostro trequartista.
La linea difficilmente si muove in fase di non possesso. I terzini, bravissimi in fase di spinta, aspettano di marcare il giocatore che gioca in ampiezza attendendo il raddoppio dell’esterno alto.
La fase di non possesso del Palermo è molto attenta e veloce negli scivolamenti: linee corte e strette e tanta concentrazione.
Come succede spesso nelle ultime partite partiamo con una super occasione sprecata…
Dopo un minuto e 40″ di possesso palla dei siciliani, al 4 minuto grande occasione con Cigarini aiutato dalla deviazione di Praet che su uno schema su punizione centrale serve il taglio di Quagliarella tra i due centrali della linea difensiva. Quagliarella salta il portiere ma incredibilmente tira fuori da due passi….
Il Palermo prende in mano la gara, noi siamo lenti e imprecisi nel possesso e al 15′ minuto rischiamo grosso con il grande movimento degli attaccanti esterni davanti alla nostra linea difensiva. Sallai serve Aleesami che crossa, liscio di Silvestre, Skrinar rinvia corto ed Henrique dentro l’area di rigore tira a colpo sicuro. Il pallone arriva a Balog che, perso da Silvestre, si trova solo davanti a Viviano: il suo tiro centra in pieno Emiliano…
L’iniziativa è dei siciliani. Noi non riusciamo a creare densità in zona palla per il poco dinamismo e per la lentezza degli interpreti. Siamo lenti anche neglii scivolamenti difensivi, sopratutto sul cambio gioco.
Anche in fase di possesso siamo lenti, con poche idee e sopratutto facciamo poco movimento senza palla: il possesso risulta essere spesso verticale, Djuricic e Praet non riescono ad incidere.
Il Palermo ci crea grande fastidio soprattutto a destra con Rispoli: sono ben 12 gli attacchi su quella fascia.
Al 30 minuto uno/due di Rispoli con l’attaccante esterno dentro il campo dietro alla nostra mezzala: movimento tra le linee, cross e Balogh anticipa Bereszinsky che forse lo sfiora. Svenimento, rigore molto dubbio e goal di Nestorovsky: 1-0
Il Palermo regala grande intensità: fatichiamo a reagire ed il primo tempo finisce così, Sampdoria irriconoscibile.
Il mister corre ai ripari già al 7′ minuto della ripresa, anche se mi sfugge il motivo per cui il cambio non venga effettuato a fine primo tempo negli spogliatoi. Esce Djuricic per Muriel dopo che il serbo ad inizio secondo tempo aveva cambiato posizione con Praet.
Al cambio, Schick si posiziona trequartista e Muriel davanti insieme a Quagliarella.
Ma il Palermo non molla e continua ad attaccare.
All’11’ minuto azione manovrata dei rosanero che riescono con due cross dei terzini ad impensierire la nostra difesa, prima crossa Rispoli poi Aleesami..
A causa dell’ampiezza, della nostra lentezza e della distanza sbagliata dagli avversari i rosanero riescono a tenere il possesso palla.
Al 14′ minuto esce Cigarini per Linetty che si posiziona mezzala sinistra mentre Praet si sposta mediano.
La prova di Cigarini fa riflettere su quanto Torreira sia forte ed indispensabile per questa squadra e questo sistema di gioco.
Dopo un’occasione per Silvestre su calcio d’angolo al 15′ minuto rischiamo grosso con Enrique che ruba palla a Praet, serve Rispoli che crossa rasoterra per Sallay che calcia. Il tiro ribattuto dalla nostra linea difensiva arriva a Nestorovsky che calcia su Viviano.
Al 31′ minuto della ripresa entra Diamanti per Sallay e si posiziona esterno a sinistra.
Non riusciamo ad incidere: commettiamo troppi errori nel possesso e siamo privi della consueta determinazione. Ma il Palermo che ha giocato a ritmi elevati inizia a mollare la presa.
Al 36′ minuto cross di Muriel per Quagliarella che regala un assist d’oro per l’inserimento in area di Schick ma il tiro viene parato dal portiere.
Al 38′ minuto entra Fernandes per Praet per un disperato tentativo con un 4231.
Il Palermo sostituisce Balogh per Embalo.
Al 39′ minuto cross di Quagliarella, Schick serve Muriel ma il colombiano in area di rigore non riesce a coordinarsi per calciare.
Ultimi minuti con il Palermo che allunga le linee e noi proviamo fino alla fine il pareggio. E dopo un tiro di Fernandes servito da Quagliarella arriva il goal dell’attaccante napoletano.
Al 45′ minuto Fernandes ruba palla ad Enrique e serve Muriel. Sul taglio il colombiano punta la porta, arriva in area e serve Quagliarella che segna l’ insperato pareggio!
Pareggio “rubato” all’ultimo al termine di una prestazione brutta, scialba e poco comprensibile.
Giampaolo per motivare la gara ed i suoi giocatori concede spazio ha chi ha giocato meno ma non viene ripagato.
Concordo con quanto detto da Viviano: in un campionato del genere, dove l’obiettivo era la salvezza e la conquista del decimo o del dodicesimo posto, con due o tre partite sbagliate per atteggiamento si rischia di far passare nel dimenticatoio un’annata in cui abbiamo espresso un buon calcio e lanciato diversi giovani.
Rischiamo di terminare la stagione dimostrando di avere grande motivazione con le squadre più blasonate e difettando con quelle posizionate sotto di noi in classifica.
3 commenti
A dirla tutta, non ho ancora capito se
Giampaolo e’ un genio oppure un carneade. Nel frattempo mi godola salvezza sperando nel fondo Arabo…
Saluti dalla Florida!
Gino perfetto come sempre!! Bravo Quagliarella a pareggiare ma il gol fallito che, poteva cambiare la partita mi ha ricordato quello di Correa dello scorso anno con l’inter.
Analisi come al solito perfetta e condivisibile quasi in toto!
In alcuni post dei giorni scorsi mi ero “lamentato” dell’utilizzo continuativo di Quagliarella, l’unico giocatore del reparto offensivo che non è mai soggetto nè a turn over nè a sostituzione, contro il Palermo sarebbe stato a mio parere interessante vedere il duo Muriel-Schick con Djuricic trequartista, ma ho l’impressione che il mister giudichi il colombiano e il boemo forse troppo simili e quindi un loro contemporaneo impiego col classico 4-3-1-2 sia per lui quasi una bestemmia…
Con la premessa che non sono ovviamente un tecnico ma solo un appassionato aggiungo inoltre che Schick secondo me nel ruolo del trequartista ci azzecca poco e niente…ciao!