Regini, Pavlovic, Dodò. Una litania in ordine alfabetico inverso che tutti i tifosi della Sampdoria avranno recitato almeno una volta. Tre nazionalità diverse, un unico risultato: non proprio positivo.
Regini è il capitano della squadra. Nella sua carriera ha dato il meglio di sé nel ruolo di difensore centrale in una difesa a 4, prima di essere spostato sulla fascia sinistra per ragioni di necessità. Massimo impegno e dedizione incondizionata alla causa le sue qualità principali, compensate però da un piede poco educato e da una scarsa personalità che gli hanno attirato l’antipatia dei tifosi.
Insieme a Barreto e Schick, a Palermo Regini è stato il peggiore in campo. Per gran parte della partita il difensore blucerchiato è rimasto incastrato nella morsa costruita da Balogh e Rispoli, con quest’ultimo che ha avuto sistematicamente lo spazio di cui aveva bisogno per andare sul fondo e mettere il pallone in mezzo. Proprio da una copertura insufficiente di Regini su Rispoli è nato il traversone che ha portato al fallo di Bereszynski su Nestorovski e al rigore del vantaggio rosanero.
Negli ultimi 20 minuti Regini è stato bravo a riscattarsi, avanzando il suo raggio di azione e appoggiando la manovra dei compagni con un paio di accelerazioni palla al piede. Un finale di partita incoraggiante, ma insufficiente per inserire il suo nome nel quadro dei promossi.
Se Regini è limitato, si può dire la stessa cosa di Pavlovic. Arrivato in estate dal Frosinone con la fama del terzino tutto sovrapposizioni e cross con il contagiri, il difensore svizzero-bosniaco non ha fatto vedere nulla di tutto ciò. Certo, l’infortunio rimediato nel primo tempo della trasferta di Roma lo ha tenuto fuori per diversi mesi, impedendogli di esprimere gran parte del suo potenziale. Ma nelle partite che ha giocato (Empoli, Atalanta, 45 minuti contro la Roma, Atalanta al ritorno e Cagliari) ha sempre dato la sensazione di limitarsi al compitino: niente di più, niente di meno.
Azzardando un improbabile accostamento cinematografico, se Regini è il “Buono” e Pavlovic il “Brutto”, Dodò è tutto fuorché il “Cattivo”. Anzi, è proprio la cattiveria a mancargli, oltre a uno scarso nozionismo tattico che ha instillato in tutti i sampdoriani il proverbiale germe del dubbio: Dodò è un difensore, un centrocampista o un esterno d’attacco? Secondo Giampaolo è un terzino.
“Il ragazzo sarà la mia scommessa: se la vincerò la vincerò io, se la perderò la perderà lui”, disse a settembre il mister nel tentativo finora fallito di toccare le corde dell’orgoglio del brasiliano. Che contro il Cagliari, a onor del vero, ha disputato un ottimo secondo tempo, forse il migliore di sempre in maglia blucerchiata dai tempi della trasferta di Roma dell’anno scorso. Tuttavia Dodò rimane una ruota di scorta: un innesto da piazzare in medias res quando le cose si mettono male.
Regini, Pavlovic e Dodò vivono una sorta di stallo messicano. Nessuno di loro ha il coraggio di sbloccare la situazione, aspettando che sia qualcun altro a fare la prima mossa. Ma fino a che uno dei tre non premerà il grilletto, tutto rimarrà uguale. E a rimetterci sarà soprattutto la Samp.
ROBERTO BORDI
8 commenti
Regini ha sempre fatto ridere infatti e’ criticato da tutti Dodo’ il secondo mistero dopo le piramidi perche’ avevamo gia’ visto l’anno scorso cosa ha combinato e qui la cosa puzza assai Pavlovic dove ha giocato?? Frosinone e basta ci sara’ un motivo no? E’ da questa estate che tutti andiamo dicendo che siamo scoperti sulle fasce quindi scoprire ora a fine febbraio che siamo carenti mi sembra una barzelletta pur rispettando lo scrivente dell’articolo che stimo per i suoi articoli che condivido spesso poi e’ ovvio anche tra Sampdoriani si possono avere vedute diverse e’ questo il bello della vita e della democrazia.
Ciao Luigi, siccome mi sento chiamato in causa ti rispondo volentieri e senza rancore. Siamo in democrazia e ogni critica è ben accetta. Capisco la tua puntualizzazione. Sappiamo tutti di non poter contare su di un terzino affidabile. Ho voluto dedicare un articolo alla questione per il semplice fatto che in gradinata continua a essere un argomento di strettissima attualità. Chi dice che Regini è il meno peggio, chi critica il mister perché non dà spazio a Pavlovic e così via. Mi sembrava il caso di fare il punto della situazione, tutto qui. Tra l’altro non mi sono limitato a criticare i protagonisti dell’articolo. Ho cercato di rimarcarne pregi e difetti proprio per fare un’analisi che fosse il più possibile obiettiva e documentata. A presto. RB
Posso solo dire che condivido totalmente LUIGI
osceni tutt’e 3.
Il fenicottero Regini ha il vantaggio di poter essere al contempo riserva di uno stopper e di un terzino sinistro.
Pavlovic potrebbe essere riserva solo del terzino sinistro, quindi mantenendo Regini può partire tranquillamente.
Dodó può partire subito senza lasciare saudade, il problema é trovare chi se lo prenda.
É forse la maggior bulinata raffa dalla gestione Ferrero sinora.
“bulinata raffa” = “belinata fatta”
regini capitano e’ una bestemmia calcistica.oltretutto anche se sembra una battuta ma non lo e’ affatto ha una voce stridula che fa sorridere quando c’e’ da andare ad abbaiare contro l’arbitro per protestare.non mette soggezione ad una mosca………Pavlovic purtroppo ha deluso e dodo’ secondo me sarebbe un grandissimo esterno in un centrocampo a 5 sgravato quasi totalmente dai compiti difensivi.sulla tecnica non si discute ma in difesa tatticamente e’ una catastrofe
Caro omonimo condivido in pieno su Dodo e qui la grande responsabilità oltre che della società è stata del professore Giampaolo che al riguardo parlava di scommessa ma probabilmente era sotto effetto alcool
Io su Regini sto facendo una crociata. Non mi spiego come possa giocare anche solo in serie B ma sto perdendo forze aiutatemi. Scusate ma Dell’Orco del Sassuolo pensierino per prossimo anno?