È dunque finita: Carlos Carbonero lascia la Sampdoria. A un anno esatto dalla sua ultima partita in blucerchiato, la società ha annunciato la risoluzione anticipata del contratto con il forte centrocampista colombiano che torna così, in maniera definitiva, al Fénix di Montevideo.
365 giorni. Un anno di attesa, di speranze mai sopite per i tifosi della Sampdoria, che hanno aspettato di rivedere sul campo un giocatore che aveva lasciato la sua impronta sul derby di andata della scorsa stagione, vinto 3-2 grazie anche alla prestazione di grande sostanza del colombiano.
Poi il calvario, dovuto al grave infortunio al menisco rimediato a Bogliasco all’inizio del 2016 durante una banale sessione di allenamento; quindi l’operazione di meniscectomia eseguita a Barcellona da un’équipe di specialisti per farlo tornare a disposizione nel più breve tempo possibile.
Passano i mesi ma di Carbonero non c’è traccia. La riabilitazione prosegue ma l’ex centrocampista di Roma e Cesena sparisce dai radar. “Ci vuole un po’ di pazienza, tornerà ad aprile, massimo a maggio”. Intanto la Samp entra in una spirale di risultati negativi, ma si salva.
Con la nuova stagione circolano voci contrastanti sul futuro in blucerchiato di Carbonero, che per qualche giorno sparisce addirittura dal sito ufficiale della Samp. Mister Giampaolo, appena arrivato al posto di Montella, lo conferma in squadra e predica ottimismo sul suo pieno recupero.
I mesi scorrono impietosi come i grani di un rosario, ma da Bogliasco non arrivano buone notizie. “Ancora lavoro a parte per Carbonero”, la frase più gettonata dei comunicati ufficiali della società, fino alla triste e inevitabile chiusura definitiva della storia tra il colombiano e la Sampdoria.
Giusto così. Anche nel caso di una sua totale guarigione, nel foltissimo centrocampo blucerchiato non ci sarebbe mai stato spazio per Carbonero. Che la società, armata di sano realismo e disprezzando la retorica dei buoni sentimenti, ha lasciato andare via con realismo e lungimiranza.
Rimane comunque un pizzico di rammarico per quel maledetto infortunio al menisco che ha impedito a Carbonero di dimostrare tutto il suo valore con la maglia della Sampdoria. Nella memoria del colombiano, e in quella dei tifosi blucerchiati, rimarrà impresso per sempre il ricordo del pallone strappato ad Ansaldi e della corsa a perdifiato sulla fascia destra, con tanto di triangolazione con Cassano, che nel meraviglioso derby del 5 gennaio 2016 portò al gol di Eder.
ROBERTO BORDI