Errori di mercato a cui si sommano una serie preoccupante di errori arbitrali. Se poi aggiungiamo l’integralismo talebano di Giampaolo ecco che il risultato è un campionato poco gratificante per la Sampdoria, con pochi alti e numerosi bassi. La coppa Italia è stata buttata nel cesso, checché ne dica Romei, sempre piuttosto fastidioso e poco credibile nelle interviste che rilascia. Ma il conto dei numerosi errori arbitrali a danno della Samp non può essere dimenticato.
Questo il commento di Renzo Parodi, che analizza approfonditamente su Repubblica il momento blucerchiato.
“La Sampdoria a Bergamo è stata “ammazzata” dall’ennesimo errore arbitrale – scrive Parodi nel suo editoriale.
“Rizzoli ha visto un rigore del folletto Torreira che il fallo l’aveva subito dal “bue” Petagna, volato via come un fuscello, lui che pesa novanta chili. Dopo la topica di Di Bello a Napoli – aggiunge il giornalista “la designazione di Rizzoli mi era sembrata un gesto di resipiscenza da parte del Sistema; alla prova dei fatti si è rivelata l’ennesima mazzata. La sequenza di errori arbitrali clamorosi (con Roma, Milan, Napoli, Atalanta) la dice lunga, purtroppo, sulla considerazione il rispetto dei quali gode la società blucerchiata nei sacri palazzi del potere”.
Il giudizio va poi alla prova in campo dei blucerchiati:
“Al netto della stilettata di Rizzoli – scrive il noto giornalista – “la Sampdoria anche a Bergamo ha confermato tutti i sui limiti strutturali. Il gioco impostato da Giampaolo non paga più e non mette gli attaccanti – e i compagni tutti – nelle condizioni ideali per segnare. I marcatori difatti sono appena cinque: Muriel, Quagliarella, Schick, Barreto, Fernandes…. Giampaolo conosce un solo modello di calcio, il suo, impostato sul ferreo 4-3-1-2. Variazioni tattiche o espedienti vari non sono contemplati. Gli avversari quindi ora sanno come affrontare la Sampdoria. E come invischiarne il gioco. Il paradosso – aggiunge Parodi – è che con la ricchezza di giocatori offensivi, e di classe, che ha a disposizione, l’allenatore potrebbe, anzi dovrebbe cambiare spartito. Un 4-2-3-1 garantirebbe maggiore imprevedibilità e migliore copertura sugli esterni…
E quelle sette riserve schierate a Roma? E’ la terza volta che accade, dopo la qualificazione regalata all’Inter da Mihajlovic e da Montella al Milan. Alla società la Coppa Italia non interessa più? La Sampdoria l’ha vinta quattro volte”.
Infine, il commento sulle mosse estive della dirigenza e sul caso Cassano:
“Le colpe della dirigenza in sede di mercato sono ancora più gravi – evidenzia il giornalista di Repubblica. “I quattro rifinitori – acquistati, si presume, in vista di corpose plusvalenze – hanno costretto Giampaolo a trasformarne due (Djuricic e Praet) in centrocampisti, con i risultati che vediamo. La difesa, sguarnita dagli addii di Castan e De Silvestri, è rimasta inchiodata all’amletico dubbio sull’esterno di sinistra. Falliti gli esperimenti Dodo e Pavlovic il buonsenso suggerisce di liberarsi di entrambi, a costo di pagare pegno all’Inter, accollandosi Santon. E accentrando Regini come alternativa al tandem Skriniar-Silvestre. Davanti Muriel è tornato Muriel e altro che clausola da 35 milioni. Schick è bravo ma acerbo, Quagliarella si affida al mestiere e con il rispetto dovuto altri due anni di contratto sono un omaggio eccessivo.
Antonio Cassano – conclude Renzo Parodi – “sta per liberarsi dalla Sampdoria e percepirà fino all’ultimo dei 750 mila euro netti dell’ingaggio (quasi il doppio per la società).
La Sampdoria mettendolo fuori rosa l’ha trattato come un appestato e ai miei occhi è l’aspetto peggiore. Antonio avrebbe dato il sangue per la causa e sarebbe stato la chioccia ideale per i tanti talentuosi giovani in organico. Quanti assist avrebbe sfornato a Schick, Muriel & C il generoso talento di Bari? Che in materia di pallone è un vero maestro, anche come talent scout, se n’è accorto persino Giampaolo. In questa storia l’unico vero signore è stato lui, irreprensibile in ogni sua mossa nei sei mesi trascorsi al bando. Ferrero e Romei dovrebbero chiedere scusa a lui e ai tifosi della Sampdoria ai quali hanno negato il piacere del suo calcio”.
3 commenti
Condivido poco delle valutazioni diRenzo Parodi. Innanzi tutto Cassano. Se si voleva puntare su di lui non si doveva confermare Quagliarella. Non c’era nessun altro ruolo idoneo x Antonio. Confermando Quagliarella ed acquistando una serie di giovani di valore in particolar modo in prospettiva si doveva puntare su di loro.
Djuricic e Praet secondo Onofri ma anche evidentemente Giampaolo sono due mezze ali ed effettivamente vedendoli in campo nessuno dei due ha lo stigma del trequartista. I giovani della Samp sarenno in futuro venduti con forti plusvalenze quindi la campagna estiva non è errata. L’unica cosa sicura e su questo credo saremo tutti d’accordo è che la società non ha la minima idea di un progetto. Non parlo ovviamente in grande stile ma prendendo esempio da squadre per me minori come Chievo, Sassuolo (a parte Scuinzi) Udinese etc. vedo nella Samp solo confusione e pochissima ambizione. I giocatori a mio avviso, sanno già che la loro permanenza è datata massimo 2/3 anni se va bene.
Quando hai quattro trequartisti e un solo terzino sinistro, vendendo mezza difesa titolare a poche ore dalla fine del mercato, quando i tuoi attaccanti non sono in grado di segnare e ghettizzi uno dei migliori assistman del campionato, certamente c’è qualcosa che non va in questa squadra. Costruita male e, ahime, con un allenatore capace di esprire gioco solo in condizioni ottimali e non riesce a capire che questa squadra non può sostenere un 4-3-1-2, vuol dire che te la sei cercata. Punto.
con cassano penso che avrebbe segnato anche budimir!!!!!!!