Mihajlovic è stato scornato in campo, al pari della sua squadra. Entrato sul campo di Marassi, Sinisa non è stato accolto dall’entusiasmo delle folle. Indifferenza e alcuni fischi sono piovuti al suo ingresso.
Le ultime settimane di sofferenza della stagione 2014-15 e il suo presunto accordo con altre società quando ancora occupava la panchina doriana gli sono costati l’avversione di una parte della tifoseria. A poco sono valse le parole di commiato del serbo, quando decise di lasciare la Sampdoria:
“In questi due anni – disse Mihajlovic – ho dato tutto ciò che potevo per migliorare la Samp e migliorarmi. Voglio abbracciare idealmente tutti i tifosi. Tornerò nel “mio” stadio e non sarò mai un avversario, perché Genova resterà sempre un po’ casa mia. In bocca a lupo, arrivederci a tutti e sempre forza Samp!”.
Concetti che ha ripetuto anche ieri:
“Fa sempre piacere tornare a Genova e a Marassi. Questa è casa mia anche se qualcuno non la pensa così. Io ho la coscienza pulita, come ho detto tante volte, a me non piace avere debiti. Sono andato via perché volevo andare ad allenare una squadra più forte. Mi spiace quanto è successo negli ultimi mesi del campionato perché si diceva che non avevo più testa. L’ho detto anche al presidente a marzo che sarei andato via, ma non avevo parlato con nessuna squadra. Non ho mai tradito e non lo farò mai”.
Abbiamo sempre elogiato Mihajlovic per la sua correttezza e onestà intellettuale. Quindi perché non credere anche a queste parole?
Sinisa alla Samp ha dato molto sia da giocatore che da tecnico (ci ha salvato e ci ha condotto in Europa, anche se attraverso carte bollate). Quando poi ritenne di aver dato il massimo, decise di lasciare la squadra, per il bene suo ma anche probabilmente della Samp (che avrebbe mantenuto un tecnico in quel momento senza ambizioni).
Quasi tutti abbiamo gufato contro di lui, da tifosi, durante le sue prime uscite col Milan. Ma ora il tempo è passato e Sinisa dovrebbe restare comunque nell’Empireo dei personaggi importanti e gloriosi della storia blucerchiata.
In un mondo privo di bandiere, popolato di mercenari anche disgustosi come quello del calcio, Mihajlovic ha sempre manifestato attaccamento ai nostri colori.
Giampaolo è più forte del serbo, in sintesi ci abbiamo guadagnato.
Inoltre ieri l’attuale tecnico del Toro ha rivelato di essere stato proprio lui, a giugno, a consigliare Giampaolo a Ferrero. Un episodio che resta da verificare ma che se fosse confermato varrebbe un ringraziamento particolare a Mihajlovic.
Dopo la scornata di ieri, ribadiamo il nostro affetto verso il mister, che ieri è anche sceso in campo accompagnato da una leggenda del calibro di Attilio Lombardo. Come tanti altri grandi della storia, Sinisa merita di restare nella Hall of Fame blucerchiata.
6 commenti
anche se non e’ mai stato un campione di simpatia(ma la simpatia non fa punti…..)io lo ringraziero’ sempre per quello che ha fatto per noi sia come giocatore che come allenatore
Che Sinisa abbia deciso con largo anticipo di cercare una squadra più forte nel calcio di oggi è legittimo, ma che negli ultimi due mesi abbia pensato solo a quello e non alla finale del nostro ottimo campionato non è accettabile. Facciamo un passo indietro l’ultima stagione del grande Sinisa con la Samp da giocatore, se ricordate, si ferm ò grossomodo amarzo quando si vociferava di un suo sicuro passaggio alla Lazio. Le ultime partite le giocò da giocatore come le ha giocate da allenatore. Boskov o quell’antipatico di Erikson non lo avrebbero mai fatto!!!!!!
Concordo con Silverfox un vero professionista avrebbe dato tutto sino alla fine questo signore ha tirato i remi in barca 2 mesi prima pensando a come avrebbe fatto giocare la sua nuova squadra e questo non è accettabile perché lo stipendio lo ha preso sino al termine quindi pollice verso il basso
Simpatia a parte che giampaolo come allenatore sia piu’forte del serbo mi sembra una barzelletta
Un bravo allenatore diventa grande quando ha giocatori tecnici e disposti al sacrificio in campo e Giampaolo ha entrambe le cose in più è bravo di suo perché la Samp sta giocando un bel calcio e sino a prova contraria superiore a quello del serbo quindi..
Ah beh vediamo adesso se fa la stessa cosa il prossimo anno visto che al Torino sta facendo bene….invece no perché si è reso conto di essere un allenatore mediocre è che è solo grazie alla Samp che non è stato dimenticato,sia come giocatore che come allenatore ma la gratitudine non fa parte del suo essere!!!!