“La prova di maturità per la società”, così il tifoso storico Tirotta ha definito il mercato che incombe. Pezzi pregiati ne abbiamo, per la gioia di Ferrero che ha il simbolo degli euro che già gli brilla sopra le pupille. Muriel è il pezzo forte: sul colombiano gli interessati dovranno passare dalla clausola rescissoria. Ma i 28 milioni attuali fissati attualmente dalla società non sono molti, commisurati alle prodezze assolute dell’attaccante doriano, potenzialmente uno dei più forti della nostra storia. Ferrero vuole alzare la clausola almeno a 35 milioni nei prossimi giorni, prolungando il contratto al campione Luis. Ma dovrà comunque resistere alle richieste di Napoli, Valencia e Chelsea, l’impresa non è delle più semplici.
Il Vipera ha dichiarato che dagli errori del passato si impara e la cessione a gennaio del nostro punto di riferimento offensivo (prima Gabbiadini e poi Eder) ha portato pecunia nelle casse doriane ma anche un indebolimento netto della rosa e ultimi mesi di campionato pieni di patemi.
Ferrero ha quindi tranquillizzato gli animi, ribadendo che non pianifica di vendere Muriel a gennaio. In estate si vedrà. Purtroppo siamo abituati ad una attendibilità alquanto relativa delle parole del presidente, quindi aspettiamo la prova dei fatti.
Sulla questione attacco c’è poco da scherzare. Quaglia si è ripreso dopo un inizio stentato, ma non possiamo pretendere che alla sua veneranda età sia costantemente decisivo.
Le riserve si sono confermate tali. Budimir (su cui è prevista una grottesca clausola di rescissione a 12 milioni) è sceso nelle gerarchie del Mister Giampaolo e a gennaio potrebbe accasarsi al Pescara o tornare in prestito al Crotone. Schick ha fatto vedere ottime cose, ma Giampaolo lo vede più trequartista che attaccante puro.
Il reparto offensivo, nel suo complesso, non dà assolute garanzie, un’eventuale cessione del giocatore più forte e decisivo sarebbe un errore con effetti pessimi per tutto il valore della rosa.
E’ pur vero che, tra i vari difetti di Ferrero, il presidente vanta un pregio indiscusso: vende a mani basse ma fa versare fino all’ultimo fottuto centesimo al malcapitato di turno che si trovi a fare affari con lui, la Vipera de Testaccio.
Ma i soldi sono un argomento, qui si parla invece di patrimonio tecnico e valore assoluto della rosa.
A gennaio la prova di maturità per Ferrero, con un’unica soluzione: MURIEL NON SI VENDE.
5 commenti
Non penso ch Ferrero voglia cederlo a gennaio ma sta clausa rescissoria che sembra di 28 milioni è pericolosa. Urge rinnovare il contratto e portare la clausa a 35 così saremo tutti più tranquilli.
Cedere Muriel o un altro pezzo pregiato a gennaio significherebbe non avere capito nulla!
La società in estate ha incassato oltre 40 milioni di euro, non credo abbia urgenze di denaro fresco, o almeno voglio sperare ciò, confido in Pradè…
Discorso diverso invece per il prossimo mercato estivo: qualora Muriel dovesse continuare ad avere questo rendimento la sua cessione sarebbe inevitabile e tutto sommato giusta…
Vivacchiare e fare plusvalenze tutto macina tutto arriva un giocatore lo vedi 2 minuti dopodiché ne arriva un’altro. Boh contenti voi io non troppo anche perché non avrai mai un gioco bello come adesso se cominci a fare cassa purtroppo la realtà è questa e non meravigliamoci se tanti tifosi non vanno più allo stadio e non parliamo di programmazione e sentire il guitto parlare di futuro perché così continua a prenderci per il culo ma anche qui va bene così pace!!
Non si riece a godere x qualche settimana che, puntualmente iniziano le voci su cessioni eccellenti.
Purtroppo siamo alle solite, se il Napoli e-o qualsiasia altra società dovessero offrire dai 22 ai 25 mln, state tranquilli che, il Pagliaccio, non ci pensarà un minuto a cedere Muriel,( altro che non si vende nemmeno x 40 mln.)L’unica speranza sarebbe che, nessuno possa offrire una cifra del genere, altrimenti possiamo già salutare Muriel, con sommo piacere del proprietario, che si riempe nuovamente le tasce…
la musica non cambia: il nano di corte apre quella boccaccia, e subito succede un casino.
Giornalisti scatenati, ridda di ipotesi, panico tra i tifosi, guerriglia dialettica tra aziendalisti e tifosi di calcio… e per finire gli inevitabili contraccolpi sulla morale della squadra e sugli equilibri dello spogliatoio.
Fatelo tacere, chi deve parlare dovrebbe essere il SOLO Pradé.