Portieri in forma, luci e ombre in difesa e centrocampo promosso in blocco. Ma l’attacco (trequartisti compresi)? Il nostro è un bilancio in chiaroscuro. Ecco il perché.
Ricky Alvarez è lo stesso giocatore dell’anno scorso: tanto fumo e poco arrosto. Apprezzato da Giampaolo per il suo contributo tra le linee in entrambe le fasi, l’argentino è mancato come sempre nell’ultimo passaggio e in fase realizzativa: peccati gravissimi per ogni trequartista che si rispetti.
Epilogo scontato: Alvarez in panchina e dentro Bruno Fernandes, insieme a Praet l’acquisto più importante (e oneroso) dell’ultima finestra di mercato. Arrivato in estate subito dopo l’impegno olimpico con la sua Nazionale, il nuovo numero 10 blucerchiato ha impiegato un po’ di tempo per conquistare la fiducia di Giampaolo. Ma i due gol da subentrato contro Cagliari e Palermo, insieme alla traversa colpita contro il Bologna, hanno spazzato via tutti i dubbi sull’opportunità di inserirlo nell’11 titolare. Con lui in campo dal primo minuto la Samp non ha mai perso. Un motivo ci sarà…
E ce ne sarà un altro se Filip Djuricic, nelle prime 12 giornate di campionato, ha giocato appena 19 minuti. Il trequartista serbo è venuto alla Sampdoria per rilanciarsi dopo le ultime, opache stagioni. Ma probabilmente, prima di accettare la proposta della Sampdoria il suo procuratore doveva tenere conto della possibile concorrenza. Dopo Djuricic, a Genova sono arrivati Fernandes e Praet. Peccato. Peccato perché il ragazzo le qualità le ha. E forse, da gennaio, potrà esprimerle altrove.
Se Djuricic è poco più di un oggetto misterioso, il profilo di Patrik Schick è coperto da un sottile velo di incertezza. La prima domanda che si sono posti tutti è stata di natura tattica: attaccante o trequartista? Le sue caratteristiche farebbero propendere per la prima ipotesi, ma a inizio stagione Giampaolo lo ha schierato più volte dietro le punte. Contro la Juventus il ritorno nel suo vero ruolo, quello di punta centrale, impreziosito da un gol di pregevole fattura. La sensazione è che il ceco sia un talento purissimo. Ma bisogna dargli tempo: solo così potrà diventare un grandissimo giocatore.
Discorso diverso per Ante Budimir, lontano parente del centravanti ammirato l’anno scorso a Crotone. Eppure i suoi primi spezzoni con la maglia blucerchiata erano stati convincenti. Molti tifosi hanno ancora in mente il bel gol segnato al “Camp Nou” contro il Barcellona e la rete del 3-0 siglata contro il Bassano in Coppa Italia. Purtroppo l’attaccante croato non è più riuscito a ripetersi, sfruttando male le due partite giocate dal primo minuto contro Pescara e Juventus e sprecando alcune buone occasioni da gol quando è subentrato dalla panchina (Atalanta, Inter e Fiorentina).
Esattamente l’opposto di Luis Muriel. “Niente più errori, sarà un anno diverso”, aveva dichiarato ad agosto. A novembre possiamo dirlo: il colombiano è stato di parola. A gol bellissimi e giocate d’alta scuola ci aveva già abituato, ma rispetto all’ultimo anno e mezzo le due novità si chiamano continuità e gioco con la squadra. Merito di Giampaolo, che lo ha responsabilizzato mettendolo al centro del suo progetto e insegnandogli che ci si può realizzare individualmente solo nel collettivo. Tutti si sono accorti dell’esplosione di Muriel, compresi gli osservatori di mezza Europa. Ferrero ha già capito che aria tira: “Luis? Lo cedo solo per 35 milioni di euro”. Va bene: ma non a gennaio.
Agli occhi di Giampaolo, Fabio Quagliarella è un giocatore imprescindibile per la sua Sampdoria giovane e sbarazzina. È un discorso di esperienza, certamente, ma non solo: in questo momento il numero 83 è l’unico a dare determinare garanzie in termini di lavoro sporco, ripiegamento difensivo e sacrificio per i compagni. A un certo punto il suo accantonamento sembrava inevitabile. Dopo un ottimo inizio il “Quaglia” era calato di rendimento, mangiandosi qualche gol e mostrando una condizione fisica tutt’altro che brillante. Ma con il derby le cose sono cambiate: Fabio è tornato ai suoi livelli, dimostrando (almeno per ora) che il momento della pensione è ancora lontano.
ROBERTO BORDI
1 commento
A mio giudizio abbiamo una grande potenzialità offensiva. Fernandes e Praet sono forti, molto forti, e Djuricic non lo vedo scarso ma lo proverei ancora, magari in Coppa Italia, prima di farlo partire. Le punte di Muriel non dico niente è un Top, Schick ha grosse qualità mentre Budimir a mio giudizio ha un pò deluso, lo manderei a giocare in prestito per vedere se con la continuità esplode. Per ultimo ho tenuto Quagliarella. Lui è un grande ma ha perso un pò di lucidità negli ultimi 20 metri. Deve essere un punto di riferimento come è ma deve anche rifiatare. Giampaolo dovrebbe risparmiarlo ogni tanto e farlo riposare allo scopo di averlo più lucido e letale.