Il pensiero di Karl Marx era scientifico e si basava su di una massima entrata nell’immaginario collettivo: “La storia tende a ripetersi, la prima volta come tragedia e la seconda come farsa”.
“Farsa” è il termine giusto per descrivere quanto succede quasi sempre ai giocatori della Sampdoria che accettano la corte delle grandi squadre. Partono baldanzosi, con in mano un contratto più ricco, convinti di giocarsi le proprie carte in piazze sulla carta più ambiziose.
A questi giocatori basta lasciare l’aria ligure perché si spezzi l’incantesimo. Gli attaccanti diventano improvvisamente dei brocchi incapaci di segnare a porta vuota, mentre difensori e centrocampisti finiscono per marcire in panchina. Nel migliore dei casi tirano a campare, con prestazioni scialbe che fanno fare “mea culpa” a chi ha sborsato per loro un bel gruzzolo di milioni.
Un destino che, prendendo come lasso temporale di riferimento gli ultimi 10 anni, ha accomunato giocatori più o meno forti, ma tutti decisi a lasciare la Sampdoria per fare il proverbiale salto di qualità: pensiamo a Diana, Pisano, Ziegler, Koman, Pazzini, Poli, Eder, Okaka.
E poi ci sono loro: Lorenzo De Silvestri e Manolo Gabbiadini. Il primo, voluto a Torino dal sergente di ferro Mihajlovic, è la riserva di Zappacosta, mentre il secondo è in preda a una crisi di nervi sotto al Vesuvio. In queste ore radiomercato ha rimbalzato la notizia di un loro possibile ritorno in blucerchiato nel prossimo mercato di gennaio, magari con la formula del prestito.
Una prospettiva alla quale bisogna opporre un secco no almeno per due motivi.
Il primo: mai come quest’anno la Sampdoria ha un progetto tecnico chiaro. L’allenatore sta valorizzando molto bene la rosa a sua disposizione, composta da tanti giocatori giovani e bravi. L’arrivo di uno tra Lollo e Manolo rischierebbe di snaturare la squadra e mettere in ombra chi sta facendo così bene e chi, pazientemente, sta ancora aspettando una chance per mettersi in mostra.
Motivo numero due: la Sampdoria non è un ospedale da campo. Non è la Croce Rossa, non è la Caritas né un lazzaretto dove curare convalescenti e malati di ogni tipo. Men che meno chi, nel recente passato, ha deciso di lasciare Bogliasco per dare sfogo alle proprie manie di grandezza. E che adesso può anche starsene dov’è, accettando un destino che si è costruito con le proprie mani.
ROBERTO BORDI
11 commenti
Ottimo articolo condivido tutto quello che è stato scritto non c’è altro da aggiungere.
Condivido in toto anche io per tutti i giocatori nominati: avevano la possibilità di restare a Genova, in Liguria, dove in dialetto si dice: “si queta”; hanno invece voluto “volare” verso altri lidi infischiandosene dei tifosi ed ora hanno le ali tarpate, peggio per loro.
Si va avanti anche senza di loro a meno di colpi di scena clamorosi da parte della società…..
Concordo su tutto a parte su Lollo che mi pare sia stato ceduto dalla Società per un tozzo di pane e che non sia stato lui a voler prendere il volo per la piazza del Torino.
Sono d’accordo in parte con Roberto Bordi, che saluto. Non capisco come si possa parlare di “progetto tecnico” e poi ripudiare in questo modo Gabbiadini. Preferiamo Budimir? Il progetto tecnico vogliamo farlo con lui? Magari tornasse Manolo!
Un ritorno di Gabbiadini, se venisse a completare il reaparto di attacco, lo gradirei, visto che Quaglia ha degli innegabili limiti anagrafici (sta dando il 110% in questo momento, lo so, ma non possiamo sapere quante stagioni gli siano rimaste nelle gambe). Purtroppo sappiamo tutti che Gabbiadini rappresenterebbe invece un’alternativa dovesse partire Muriel a gennaio.
Lollo non l’avrei mai ceduto, soprattutto perché è un uomo squadra. Ma se dobbiamo pensare a un terzino, cerchiamo un sinistro che ci faccia dimenticare per sempre Dodo.
E’ un post di “pancia” che da tifoso posso comprendere, ma condividere solo in parte…
E’ inutile girarci attorno, la SAMPDORIA degli ultimi anni non può rappresentare il punto d’arrivo per giocatori e allenatori e quindi è inevitabile che di fronte a offerte più allettanti economicamente provenienti da piazze più ambiziose essi il più delle volte preferiscano andarsene, sono professionisti non dobbiamo dimenticarcelo!
In merito ai due citati personalmente li riaccoglierei a braccia aperte, soprattutto Lollo il cui arrivo non credo proprio che destabilizzerebbe lo spogliatoio anzi…
Nell’elenco dei giocatori che hanno puntato i piedi per lasciarci non ho ben capito che c’azzecchi Koman…
Ti quoto in tutto…anche in Koman che anche io non ho ben capito cosa centrasse!!!
Non penso che Lollo destabilizzerebbe lo spogliatoio, dato che è andato via a pochi giorni dall’inizio del campionato e in partenza faceva parte del progetto tecnico.
Anche io concordo con lo spirito ma non con la lettera:
De Silvestri per Sala 100% SI
Gabbiadini per uno tra Budimir e Schick o anche Alvarez 100% SI (tenuto conto che Gabbiadini é uno da fascia e non centrale, quindi dovrebbe essere una valutazione anche tattica e non solo tecnica)
Naturalmente né l’una, né l’altra cosa sono prioritarie, visto che prima dobbiamo investire in un centrale ed uno a sinistra, visto che il miracolo-dodó non é alle viste
Concordo pienamente con El Cabe e con Luca. Diciamocelo: a destra siamo scoperti come a sinistra. Lollo vero uomo in campo e fuori. IL Gabbia con Muriel come lo vedete?
Per me potrebbero coesistere alla grandissima!
Anche io son d’accordo con quanto scritto da El Cabezon. Lollo tutta la vita.