Un’ambiziosa squadra di Prima Divisione Lega Pro (l’ex C1), che nelle ultime stagioni ha spesso sfiorato la promozione in Serie B: questo è il Benevento che affronterà stasera la Samp a Marassi, dopo aver eliminato Pontedera e Virtus Lanciano.
Non è una prima assoluta per la Samp: sempre in Coppa Italia, il 19 agosto 2006, i blucerchiati sconfissero i giallorossi in Campania, vincendo 2-0 con le reti di Bonazzoli e Quagliarella negli ultimi cinque minuti. Fu la classica prestazione stile Novellino: squadra attenta e caparbia, poco spettacolare, ma capace di emergere alla distanza e raggiungere l’obiettivo senza problemi. Nel Benevento di allora (militante in C2) giocavano l’indimenticato Carmelo Imbriani (scomparso recentemente per un male incurabile, un ex blucerchiato degli anni ’90 (l’ex primavera Vagnati) e un conterraneo di Karembeu (il neocaledoniano Vincent Taua): quell’anno, gli “stregoni” sfiorarono la promozione, ma furono eliminati nei playoff dal Sansovino.
Il Benevento di oggi appare come una squadra in salute e con un’organizzazione societaria molto ben strutturata: merito della gestione della famiglia Vigorito, alla guida della società dal 2006, che ha riavvicinato la squadra alla città, puntando molto soprattutto sul settore giovanile (la Berretti vinse addirittura il titolo nazionale di categoria nel 2009). Lo stadio di Benevento, già “Santa Colomba”, è intitolato a Ciro Vigorito, amministratore delegato della società scomparso improvvisamente nel 2010.
Fondata nel 1929 (e rifondata altre tre volte, l’ultima nel 2005), la società ha disputato ben 48 campionati di Serie C, accarezzando più volte il sogno della Serie B. Negli ultimi anni, infatti, ha partecipato 4 volte ai playoff (di cui tre consecutive tra il 2008 e il 2011), ma Crotone (2 volte), Varese e Juve Stabia le hanno sbarrato la strada.
La squadra odierna è allenata da Guido Carboni, fratello maggiore dell’indimenticato Amedeo: alcuni lo ricorderanno alla guida del Genoa (affiancato dall’anziano Magni, in quanto sprovvisto di patentino) nella breve stagione di Nube che Corre. Subentrò a Bolchi nelle prime giornate di un campionato in cui i rossoblu dovevano fare sfracelli (con acquisti come Zanoncelli, Stroppa e Lorieri): rischiarono miseramente di sfracellarsi e, a febbraio, dopo un’imbarazzante sconfitta interna col Chievo e la zona retrocessione ad un passo, la società decise di esonerare il giovane tecnico per affidarsi ai taumaturghi Onofri e Scoglio. Carboni allenerà successivamente diverse squadre di B, ma senza ottenere molte soddisfazioni. Nella scorsa stagione, è subentrato a gennaio alla guida degli stregoni, riuscendo a risollevarli da un momento difficile, ma senza raggiungere i playoff.
Quanto alla squadra, i nomi più noti sono quelli di Michele Anaclerio (terzino sinistro di Bari e Piacenza nello scorso decennio), del dominicano Vinicio Espinal (ex Atalanta e Portogruaro, condannato l’anno scorso per aver messo a ferro e fuoco un ufficio immigrazione (http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/serieb/articoli/85618/espinal-distrugge-un-ufficio-immigrati.shtml), del centrocampista Marco Mancosu (esterno prodotto dalle giovanili del Cagliari) e del paraguaiano Montiel (centrocampista di Udinese e Reggina con trascorsi in Romania e Messico). L’attacco è formato da alcune vecchie conoscenze delle serie minori: Cristian Altinier, esperta punta di origini mantovane, protagonista della brevissima cavalcata del Portogruaro in B; l’umbro Alessio Campagnacci, proveniente da un’esperienza agrodolce con la Reggina; infine, Felice Evacuo, ex Lazio e Florentia Viola, ricordato qui per essere stato uno dei trascinatori della squadra che raggiunse i playoff per tre volte consecutive, nonché per aver realizzato una cinquina in occasione di un match di Coppa Italia 2010 contro i veneti dell’Este.