Sampdoria e Palermo sono due squadre che viaggiano su binari paralleli. Se va bene ai blucerchiati, i rosanero stentano: e viceversa. A dirlo sono i numeri di questo primo scorcio di stagione.
La squadra di Giampaolo ha avuto un avvio sprint. Le due vittorie contro Empoli e Atalanta promettevano bene per la squadra di Giampaolo. Ma dopo il boom iniziale, ecco scoppiare la crisi. Le quattro sconfitte consecutive rimediate successivamente rischiano di minare la fiducia della Sampdoria che, per la prima volta in stagione, potrebbe scendere in campo con la paura di perdere.
Il contrario della squadra di De Zerbi, che sembra aver trovato finalmente la stabilità necessaria a lottare per la permanenza in A. Una stabilità mentale e di gioco oltre che nella guida tecnica, saldamente nelle mani di un allenatore giovane ma già capace di dare un suo imprinting tattico.
Il solo punto conquistato nelle prime tre giornate, per quanto strappato a San Siro davanti a un’Inter ancora lontana dalla migliore condizione, sembrava la classica premessa di una stagione complicata. L’attacco non girava e la torre di Babele delle mille lingue parlate dalla multinazionale allestita in estate dalla società di Zamparini sembrava un ostacolo difficilmente sormontabile.
E invece, grazie all’ottimo lavoro del “guardiolista” De Zerbi (subentrato a Ballardini subito dopo la seconda giornata), il Palermo ha trovato convinzione nei propri mezzi, attraverso la scrupolosa applicazione di un’idea di gioco corale che ha fruttato quattro punti nelle sfide salvezza contro Atalanta e Crotone, sufficienti a guardare con cauto ottimismo al prosieguo del campionato.
I due capitomboli interni contro Napoli e Juventus non hanno minimamente scalfito la bontà del lavoro del nuovo allenatore, che ha rinnegato parzialmente il suo 4-3-3 di fabbrica per sostituirlo con un più prudente 3-4-2-1, di cui hanno beneficiato Diamanti e soprattutto bomber Nestorovski.
Insomma, Samp e Palermo hanno cominciato il campionato in modi diversi, prima di due sterzate in simultanea che ne hanno ribaltato risultati e stati d’animo. Staremo a vedere se sarà più forte la voglia dei blucerchiati di imboccare un’altra strada o il desiderio di continuità degli isolani.
ROBERTO BORDI
4 commenti
Quante parole quanti moduli propinati quanti commenti tecnici tutta teoria poi se hai un briciolo di cervello ti rendi conto che se perdi 30 partite su 40 pur cambiando tecnici alla guida della squadra è SOLO perché siamo GRAMMI. Non puoi sempre sperare come l’anno scorso nel Carpi o nel Frosinone. Chiaro il concetto???
squadra spolpata di tutti i vendibili l´ultimo Lollo una vera pazzia visto che ora dirige la difesa granata con Castan in maniera più che sufficiente, società inetta, allenatore nel pallone con un curriculum quanto meno che preoccupante e l´unico giocatore con i piedi buoni è tenuto in casa a giocare alla play e cosa ancora più grave una marea di tifosi che proprio qui difendevano ad oltranza il mercato scellerato del viperetta addirittura uno che si incazzava se lo si chiamava così, in quale altra società si potrebbero fare le stesse cazzate in questo modo senza vedere nessun tipo di contestazioni… solo qui temo !
Non è questione di difendere a oltranza il mercato bensì di prendere atto della nostra attuale realtà!
Ma secondo te non piacerebbe a tutti ogni anno tenere i migliori e prendere dei campioni?
Purtroppo non si può, bisogna prima vendere per poi acquistare, cosa che fanno praticamente tutte le società, io quest’anno non dico che fossi soddisfatto ma quantomeno ho capito la politica societaria a differenza di 12 mesi fa quando seguivamo Samaras per poi ripiegare sulle riserve di Cesena e Verona…
Su un punto però sono d’accordo: cedere De Silvestri per riprendere Dodò è stata una belinata gigantesca ( a meno che non sia stato Lollo a chiedere di andar via ) e sentire che Castan è stato ceduto perchè “troppo difensore” ( cit. Osti ) lascia stupefatti…
I dubbi sul mercato erano concentrati sulla difesa. In effetti non siamo stai né bravi né fortunati e in poche giornate i dubbi si sono trasformati in realtà.
A mio parere ieri come oggi negli altri reparti siamo a posto (tolta una non del tutto comprensibile abbondanza di trequartisti, ma forse a gennaio Djuricic tornerà a Lisbona).
Vedendo gli altri organici delle medie squadre di serie A (formati da giocatori medi o scommesse straniere del tutto o quasi sconosciute) chi ha investito cifre importanti su giocatori di grande prospettiva come Praet, B. Fernandes o Schick?
Resta la critica sulla sproporzione degli investimenti (in effetti quasi del tutto nulli nel reparto difensivo).
Speriamo che a gennaio ci si metta una pezza.
Per gli altri giocatori è quasi meglio che siano discontinui nel girone di andata così magari eviteremo di essere “saccheggiati” già a gennaio da squadre più ricche di noi.
Comunque le squadre di Giampaolo faticano all’inizio… il gruppo sembra ancora solido… speriamo che arrivino i risultati a dare la tranquillità necessaria a proseguire il lavoro iniziato.