Ci sono alcune società di calcio che si rivolgono a una finanziaria off-shore per avere delle fidejussioni a garanzia delle proprie spese, siano esse per il mercato o per l’iscrizione al campionato. Secondo qualcuno, abbastanza per additare la Sampdoria come una società in crisi economica.
È questa la trama dell’ultima inchiesta su calcio e finanza pubblicata sul settimanale “L’Espresso” e realizzata dall’esperto giornalista Vittorio Malagutti che però, almeno nel caso della Sampdoria, rischia di aver preso il classico buco nell’acqua. Nel suo interessante articolo Malagutti ignora un fatto importante: la Gable, ovvero la finanziaria a cui la società blucerchiata si è rivolta in estate, è iscritta nel registro delle società regolarmente certificate dalla Figc tra quelle a cui è possibile richiedere una fidejussione, cioè una garanzia di copertura economica di una spesa da sostenere.
Qualche mese fa, la Sampdoria e la Gable hanno sottoscritto una fidejussione da 12 milioni di euro che la società blucerchiata ha messo subito a bilancio nel rispetto del principio di trasparenza.
Ora, lo “scandalo” è venuto fuori non tanto per i risvolti poco etici della vicenda (la Gable, come tante altre società quotate in borsa, ha la propria sede in Liechtenstein), ma per lo stato di crisi in cui versa questa finanziaria, che rischia di non avere più liquidità per garantire la Sampdoria, il Bari e tutte le società di Lega Pro che si sono appoggiate ad essa per iscriversi al campionato.
Ma i tifosi blucerchiati possono dormire sonni tranquilli. Infatti, i 12 milioni di euro “coperti” dalla Gable corrispondono agli introiti netti che la società ha ricavato dalla sessione di mercato estiva. Dunque, anche se la Gable dovesse fallire, non ci sarebbero problemi a reperire i fondi.
Dell’articolo pubblicato sull’Espresso, stimolante per i dubbi che solleva sulla sostenibilità finanziaria a medio-lungo termine delle società di Lega Pro (che sappiamo essere costantemente sull’orlo del fallimento) contestiamo in particolare un fatto: non avere studiato abbastanza bene le carte della Sampdoria, che parlano di un costante e progressivo percorso di rientro dai debiti finalizzato al raggiungimento del pareggio tra entrate e uscite già nel prossimo esercizio di bilancio.
Colpisce l’occhio che a corredo dell’articolo sia pubblicata una foto di Linetty in maglia blucerchiata. Come a voler associare all’inchiesta il nome di una squadra importante, tanto per avere più visualizzazioni possibili, secondo la logica sempre più diffusa (e nociva) del click-biting.
ROBERTO BORDI