Le parole di Spalletti si potrebbero liquidare con un sano “pensa al rigore e non menarla”. Se però vogliamo dare un significato all’uscita del tecnico romanista, legato da una sincera amicizia e ammirazione professionale nei confronti di Mister Giampaolo, possiamo pensarla diversamente.
Spalletti ha fatto i complimenti alla Sampdoria.
Nel primo tempo la sfida tattica fra i due allenatori è stata stravinta da Giampaolo, che ha annichilito il centrocampo giallorosso, composto da alcuni mostri sacri. I primi 45 minuti blucerchiati sono stati convincenti e hanno fatto emergere qualità e personalità.
Nella ripresa i valori si sono ribaltati. Dopo la lunga pausa Giampaolo è andato in tilt, ceffando tre cambi su tre e non riuscendo ad arginare minimamente un fenomeno che risponde al nome di Totti (che comunque ha pur sempre 40 anni).
Nicolini ipotizza che la situazione di gioco con Totti arretrato non sia stata preparata al meglio nel corso della settimana. Privilegiando magari lo studio di una Roma senza il numero 10 o al limite con Totti al centro dell’attacco.
Comunque sia è un dato di fatto che la nostra difesa sia risultata totalmente impreparata, facendosi infilare ripetutamente come tordi allo spiedo.
Non si contano le palle gol nella ripresa per la Roma: ad un certo punto si viaggiava al ritmo di una chiara occasione da rete ogni minuto/ minuto e mezzo.
Eravamo in bambola e le contromisure nel momento di maggiore difficoltà non sono arrivate.
Grazie ad un po’ di fortuna e soprattutto alle strepitose parate di Viviano in versione Mandrake stavamo portando a casa il pareggio.
Prima del fatale rigore al 93′ di cui si discute da ieri. Ebbene: il calcio di Skriniar ossia il contatto in area c’è stato. Dzeko si è lasciato cadere (a scoppio ritardato) come se fosse stato trafitto a sangue freddo da un pugnale. Ma è indubbio che il difensore slovacco abbia dato il pretesto all’arbitro per fischiare, quando poteva limitare l’irruenza. Questa è un segnale di inesperienza, d’altronde una rosa di giovani conta i suoi pregi e i suoi difetti.
A fine gara Spalletti, dopo parole al miele verso Giampaolo, ha parlato di “mancanza di un leader” in maglia blucerchiata, di un giocatore, figura carisamtica, che possa dare la scossa in campo e caricare i suoi quando la squadra è allo sbando.
Castan doveva esserlo in difesa, ma ha sbagliato il treno, secondo le parole del Viperetta.
Regini, il capitano, non è un leader, è a malapena un giocatore di calcio.
Chi dovrebbe esserlo per anzianità, carriera e stipendio è Fabio Quagliarella, che a dispetto delle due reti segnate in 3 partite, non è ancora mai risultato pienamente in partita.
Chiediamo di più a Fabio Quagliarella.
Leader forse non lo è mai stato. Ma ora, circondato da giovani di ottima qualità e belle speranze, Quaglia dovrà necessariamente diventarlo.
10 commenti
Leader? Ma quando corri dietro ad una palla non hai bisogno di leader ma di calciatori che abbiano un’organizzazione di gioco e un pochino di tecnica ovvio più c’è ne meglio è ma qui il discorso va scisso in quanto un conto è quel cornuto di arbitro che non aspettava altro che un pretesto x aiutare la Roma altro discorso la difesa che già zoppicante di suo più senza centrocampo non in grado nel secondo tempo di fare filtro e la frittata è fatta. Altro ché leader il campionato di serie A è già confezionato con chi deve vincere e con chi lottare sempre per sopravvivere il resto le tante parole non contano.
Mah, io il discorso del leader in campo l’ho sempre capito poco ( probabilmente è un mio limite…), perchè parto sempre dal presupposto che un calciatore in campo sta dando il 100% quindi non è che se il leader o presunto tale lo sprona e incoraggia il suo rendimento possa cambiare più di tanto, diverso per me è il discorso di un leader nello spogliatoio…
vergogna , parlare male di un giocatore della Samp , anzi di più , prenderlo proprio per il culo( sto parlando del capitano). e avete ancora il coraggio di parlare di Samp???????
Scusa Max, tu parleresti bene di Dodo’ e del suo impegno domenica ? O salveresti macheda solo perché ha indossato la nostra maglia ? Non mi sembra molto equilibrato il principio “se ha la nostra maglia, vietato esprimere la propria opinione”…..
Vabbè dai.. Regini è anche simpatico ma da qui a dire che abbia il profilo adatto per essere capitano ce ne passa…
Regini, ipercriticato da me quasi sempre, ha giocato tre ottime partite.Purtroppo quando un giocatore è etichettato come ravatto, non c’è più possibilità di redenzione.
Infatti la difesa è talmente solida che come ha incontrato una squadra più forte ne ha prese 3 boh come lo vedete il calcio io tifero’ sempre Samp ma se dietro siamo grammi non ho problemi a dirlo dopodiché non sopporto i tifosi innamorati dei giocatori li rispetto se escono con la maglia sudata i lavativi possono andare a cagare proprio perché indossano una maglia con colori meravigliosi.
Secondo me invece il leader è importante in una squadra come in qualsiasi team di lavoro. Domenica abbiamo perso per altre ragioni, forse soprattutto a causa dell’interruzione ma anche a causa del fatto che non siamo stati in grado di arginare Totti e per colpa di un rigore molto dubbio. Detto ciò Spalletti potrebbe avere ragione.. il leader nella samp manca da anni, non ricordo chi possa esser stato l’ultimo. Di questa squadra quello che più ci si avvicinava era De Silvestri, infatti temo sia stato avventato cederlo. Forse gli ultimi veri leader della samp sono stati Sergio Volpi e Francesco Flachi…
Io penso che il leader vero sia Viviano…. carisma e faccia tosta non gli mancano…. mi auguro lo diventi a pieno titolo
un leader in campo secondo me servirebbe eccome.gli ultimi che abbiamo avuto sono stati cassano e pazzini che con solo la loro presenza in campo intimorivano gli avversari perché erano i piu’ forti e i compagni meno dotati tecnicamente si galvanizzavano avendoli a fianco e rendevano a mille.basta citare dei paracarri che in quegli anni sembravano saette!!!!per esempio maggio,mannini,Ziegler,semioli(quando non era rotto…)delvecchio,Guberti,franceschini tanto per fare alcuni nomi.a roma con cassano negli ultimi 20 minuti avremmo alleggerito la pressione con la sua capacita’ di tenere palla,cercarsi i falli e inventare assist.quagliarella obiettivamente non ce la faceva piu’