Quattro reti subite all’esordio in campionato di cui tre in appena mezz’ora. Non poteva esserci esordio peggiore (o migliore) per Giampiero Piangerini sulla panchina dell’Atalanta, sconfitta in casa 4-3 dalla Lazio in un match spettacolare, ricco di gol ed errori difensivi sesquipedali.
Colpa del cambio di modulo e di filosofia di gioco avvenuto con Piangerini, che in estate ha lasciato la sua casa di Arenzano per trasferirsi a Bergamo, dove ha preso il posto del vecchio Edy Reja. Un cambio della guardia che non è ancora stato metabolizzato dalla squadra bergamasca, ancora alla ricerca di un’identità precisa dopo il passaggio dalla difesa a 4 a quella a 3.
Non è casuale che tutti i gol della Lazio siano nati da banali errori di posizionamento: un po’ per la tattica del fuorigioco applicata male (come accaduto sulla rete di Immobile che ha sbloccato la gara) un po’ per la scarsa applicazione dei terzini che non hanno coperto abbastanza sugli esterni d’attacco laziali, soprattutto il giovanissimo Lombardi. Ma il problema dell’Atalanta non è solo tattico.
Il prossimo avversario della Sampdoria ha cambiato tanto, forse troppo rispetto alla stagione scorsa. A centrocampo si è privato di due elementi fondamentali come De Roon e Cigarini, sostituiti per ora dall’ivoriano classe 1996 Kessié (2 gol contro la Lazio al debutto in serie A: davvero niente male) e dal centrocampista di fascia Spinazzola, adattato per l’occasione al ruolo di mezzala. Due ragazzi promettenti ma forse, in un reparto cardine come il centrocampo, ci vuole più esperienza.
Sulle fasce sono stati confermati i giovani Conti e Dramé, mentre il peso dell’attacco è tutto sulle solide spalle di una coppia di tutto rispetto, formata dal “Papu” Gomez (che l’anno scorso all’andata ci ha fatti ammattire) e Paloschi, appena rientrato dallo Swansea. In mezzo al campo Kurtic è una certezza in quanto a fosforo e calcioni, mentre come detto la difesa va ancora registrata: scellerata la scelta di Piangerini di schierare centrale contro la Lazio un terzino come Raimondi, che in una posizione non sua ha mostrato evidenti limiti di marcatura e copertura.
Insomma, il 3-5-2 scelto da Piangerini per sfidare la Lazio è stato un fallimento totale, solo parzialmente compensato dalla doppietta di Kessié e dal bel gol di Petagna (e chi se lo scorda?). Non si sa ancora niente sulla possibilità che l’Atalanta cambi modulo per affrontare la Samp, ma conoscendo il pensiero tattico di Piangerini è difficile immaginarlo. Più probabile che l’ex tecnico del genoa punti tutto sulla cattiveria agonistica e sulla fantasia del Papu per mettere in difficoltà la nostra difesa, che domenica avrà davanti un parco attaccanti di tutto rispetto.
Sarà una partita difficile. Piangerini preparerà il match con la solita precisione maniacale. Come ha dimostrato nelle sue due esperienze genovesi, della Sampdoria il “Piang” sa tutto, forse addirittura più di noi. Non lo ha mai nascosto, nelle mille conferenze stampa in cui ci ha provocato accusandoci di comportamenti scorretti: la Samp gli sta sul cazzo. E lui sta sul cazzo a noi.
Ecco perché dobbiamo temerlo, augurandoci di rifilargli un’altra quaterna. Dispiacerebbe per l’Atalanta, squadra simpatica e gloriosa con una tifoseria splendida. Ma cari ragazzi: con tutti gli allenatori che c’erano in giro, dovevate prendere proprio il piagnone per antonomasia?
ROBERTO BORDI
3 commenti
Giusto sottolineare che non sarà una partita facile. Ma sono punti da fare assolutamente, dobbiamo mettere fieno in cascina contro queste squadre. E poi far piangere quella piangina del Piangerini, fa sempre sorridere.
certo che la sola faccia del piangina provoca reflussi gastrici ma le continue esternazioni del viperetta non son da meno,non c´è malox che tenga !
Speriamo di far piangere Piangierini, capire i veri valori ad inizio campionato è complesso, chiaro che lui cercherà di far dare tutto ai suoi visto la storica rivalità….dobbiamo andare in campo iper carichi, come detto sopra queste sono le partite con cui fare punti.