Zenga non ha parlato di sua sponte. E’ stato intervistato dal Seculo, giusto per seminare ancora un po’ di zizzania, per fare notizia ma più che altro per fare polemica.
Le verità presunte scomode di Zenga sono quelle che aveva capito anche un bambino di tre anni: Ci siamo salvati grazie a Viviano? Lo sappiamo tutti. La stagione di Montella è stata fallimentare? Non è la novità di oggi.
Di Walter si ha una bella opinione dal punto di vista umano, almeno su queste pagine: Zenga è onesto, ha sempre dichiarato la sua sampdorianità (dopo l’Inter), questo è indiscutibile. Se farà la sua comparsa allo stadio di Marassi, da queste mani pioveranno applausi sonori.
Però sulle vicende doriane non si può fare del “revisionismo storico”, pratica quasi sempre infausta: a Zenga va dato il merito di aver fatto i punti che ci hanno permesso di conquistare la salvezza, ma è altresì vero che riuscire a retrocedere con questa squadra (ossia arrivare fra le ultime 3, nemmeno tra le ultime 4) era un ‘impresa che forse nemmeno il fenomeno Cavasin sarebbe riuscito a compiere.
Giunti a questo punto bisogna precisare una cosa: siamo tutti tifosi della Samp, tutti abbiamo a cuore le sorti e la fortuna dei nostri amati colori.
E ora che Vincenzo Montella (per altro non un nome a caso, ma un esponente primario del globo blucerchiato) è stato confermato sulla panchina doriana dobbiamo essere per forza dalla sua parte. Non si accettano, pertanto, polemiche gratuite contro di lui. Un nome storico della Sud come Tirotta ha dato il giudizio tranciante su Montella: “è scarso”. E allora come si spiega il quarto posto con la Fiorentina, la finale di coppa Italia, la semifinale di Europa League, l’interesse della Nazionale?
E’ giusto dare la seconda possibilità a Montella, col mercato fatto da lui. E tutti dobbiamo remare dalla sua parte. Poi se fallirà nuovamente, se abbozzerà sorrisi dopo eventuali figuracce della squadra, saremo i primi a chiederne la testa.
Zenga resta una persona a cui va il nostro affetto da tifosi, però non può rompere le palle e giustificare lo 0-4 contro i contadini del Vojvodina, la gastrointerite, i mali di panza e la squadra sconclusionata arrivata all’inverno del nostro clamoroso scontento.
Certo, qualcosa di positivo ha fatto anche Walterone: se punti sempre su Muriel titolare qualche gol lo farà, nonostante il grosso ventre di birra e di platani fritti.
Però, Cristo, mettiamo la parola fine a questa stagione di merda e riapriamo finalmente un nuovo capitolo.
Don’t look back in anger, diceva Liam, e guardiamo al futuro!
5 commenti
Ok, ma se lo intervistano cosa deve dire? Lui é stato cacciato perché la Samp giocava di merda e siamo usciti dalla. coppa uefa contro una squadra di dilettanti. però aveva lanciato dei giovani. con il seno di poi (si che é sempre facile parlare dopo), abbiamo continuato a giocare di merda, abbiamo continuato a perdere partite in modo ignobile e i giovani sono spariti dalla circolazione. Beh io tutti i torti a Walterone nn li do,belin gli abbiamo rotto il caxxo anche perché si tingeva la barba! Mi dispiace, ma come tifoseria ci siamo insoluti da morire….
Zenga è parte integrante del fallimento totale della Samp di quest’anno. Punto. Il resto sono tutte chiacchiere.
Capisco che si voglia togliere qualche sassolino dalla scarpa, umanamente è comprensibile, però come scrive giustamente Fulvio nella stagione disgraziata che abbiamo disputato c’è anche il suo zampino quindi eviterei dichiarazioni trionfalistiche o paragoni con colleghi che pur avendo una quindicina d’anni di meno possono già vantare una carriera migliore della sua, eviterei poi la favoletta della media punti migliore e bla bla bla, Carpi, Bologna ( giusto nell’ultimo quarto d’ora e perchè avevamo l’uomo in più ) e Verona le abbiamo battute perchè in quel momento erano più allo sbando di noi…
Zenga andava esonerato dopo la partita di Torino e quello 0-4. Lì avrebbe avuto un senso: esonerarlo dopo la partita con la Fiorentina, persa male, per carità, ma contro una squadra che ci era nettamente superiore, è stato demagogico. Con questo non difendo il suo operato, era l’uomo sbagliato nel posto e nel momento sbagliato, ha fallito fin dall’inizio, ma credo che a modo suo sia l’ennesima vittima del sistema Ferrero-Romei.
forse siamo stati un po’ ingenerosi con lui ma quello 0-4 di torino non puo’ non pesare come un macigno sul giudizio finale!