Lo scudetto si avvicina per Ranieri e Co, ma la strada è ancora lunga. Le prossime 5 partite in calendario non sono agevoli, anche se i 7 punti di vantaggio sui 15 disponibili da qui alla fine della Premier consentono ai tifosi dei Foxes di sognare un traguardo ormai alla portata.
Fra le analogie con l’incredibile cavalcata contemporanea del Leicester si ricorre spesso all’esempio dello scudetto del Verona, o del clamoroso trionfo agli Europei ’92 della Danimarca, o infine della vittoria della Grecia nel 2004 .
Alcuni, evidentemente fuori luogo, azzardano un paragone con la Sampdoria che trionfò nel 1990-91. Ma come ha puntualizzato anche Pagliuca, quella Sampdoria era stata costruita tassello dopo tassello dalla propria dirigenza, disponeva di eccellenze tra i giocatori nazionali e già da tempo si era avvicinata ai piani alti di classifica: da qualche stagione ormai era tra le squadre più forti del campionato.
Non è stato certo un boom repentino, quello blucerchiato. Piuttosto una marcia trionfale pianificata dalla Santità di Paolo Mantovani.
Ed è proprio quest’ultimo nome regale a differenziare nettamente la storia della Samp da quella (ci auguriamo vittoriosa) del Leicester.
Se la Sampdoria vantava come presidente una figura di altissimo livello che ha costruito, insieme ai tifosi, un’indimenticabile Isola Felice, popolata di alti valori tecnici, umani ed etici legati allo sport, a capo del Leicester abbiamo il solito thailandese miliardario dal nome impronunciabile: Vichai Srivaddhanaprabha, con soldi che gli escono dalle orecchie sia per le sue finanze che per i diritti televisivi della Premier.
Un noto tòpos letterario delle favole di ogni tempo è quello del batrace (un essere che ricorda da vicino Thohir) che arriva a trasformarsi in principe. La favola del ricco miliardario, invece, non si era ancora sentita.
Srivaddhanaprabha ha il potere di sparare nel mucchio del mercato, alla ricerca di rinforzi. Non solo può permettersi di regalare birra a tutto lo stadio, come ha fatto il giorno del suo compleanno, una scelta da applausi. Ma anche quella di investire soldi pesanti sui giocatori.
Esempi: 14 milioni di euro spesi dal Leicester per la coppia Inler- Benalouane, due elementi non propriamente di primo pelo. 11 milioni per la punta centrale Okazaki, vicino alla trentina, giusto per citare alcuni esempi degli ultimi acquisti del Leicester nell’ultima stagione.
Insomma, nulla a che vedere con la magnificenza della Sampdoria e la classe indiscussa di uomini di calcio sapienti come Mantovani e Borea che costruirono una squadra gloriosa con abilità da tessitori e pazienza certosina.
Detto questo, al miliardario Srivaddhanaprabha auguriamo la vittoria. Ma la favola della SampdOro aveva ben altra poesia!
1 commento
E come non essere d’accordo?
A me fa piacere per Ranieri, persona seria e perbene e bravo allenatore, qui da noi spesso spernacchiato perchè non fa lo sbruffone e non regala titoli ai giornali, ma di favola il Leicester non credo abbia moltissimo sia per i motivi citati nel thread ma soprattutto perchè se, come sembra, andrà a vincere la Premier evidentemente ha dei valori tecnici di assoluto livello!
E’ impossibile vincere un campionato per…caso, può capitare forse per la Champions che è una manifestazione molto più legata agli episodi ma un torneo di 38 partite proprio no!
Evidentemente questo Leicester è stato incredibilmente e clamorosamente snobbato dagli avversari e sottovalutato dalla critica se si sta creando tutto questo clamore attorno alle Foxes…