Si avvicina il momento della presentazione del bilancio d’esercizio relativo all’anno 2015.
Contrariamente alle voci catastrofiste girate nel giugno scorso, secondo i dati riportati da Repubblica, Gazzetta ed alcune testate specializzate (Calcio & Finanza), lo stato di salute delle finanze blucerchiate sarebbe in miglioramento. Le perdite, infatti, sarebbero limitate ad appena 2 milioni di euro; un rosso leggero, anche se occorre precisare alcune cose prima di tirare un sospiro di sollievo.
CONTRIBUTI DI GARRONE ED AUTOSUFFICIENZA OBBLIGATA
Indubbiamente, una buona parte del merito del miglioramento dei conti della Samp va alla razionalizzazione delle spese attuata da Ferrero (e Romei): non solo cessioni importanti nel parco giocatori (da Mustafi e Gabbiadini a Duncan, Obiang e Rizzo, per poi arrivare ad Eder, tecnicamente in prestito all’Inter, con probabile riscatto nerazzurro in futuro), ma anche la ricerca di una maggiore efficienza gestionale attraverso il ridimensionamento (in alcuni casi, anche netto e doloroso, vedi Ravano o SampTv) di attività considerate non remunerative dalla nuova dirigenza.
Del resto, mentre i Garrone potevano permettersi di ripianare le perdite d’esercizio con ricapitalizzazioni periodiche (grazie agli utili del gruppo ERG), Ferrero, in teoria, può contare solo su se stesso; il cambiamento di approccio, quindi, è apparso inevitabile. D’ora in poi, la Sampdoria dovrà essere economicamente autosufficiente.
Diciamo “d’ora in poi”, perché non bisogna dimenticare che, nel primo anno e mezzo di Ferrero, i Garrone non hanno fatto mancare il loro fattivo contributo dal punto di vista finanziario: fidejussioni a parte, la famiglia, non solo ha effettuato 65 milioni di versamenti (e pagato i debiti con le banche) prima della cessione, ma ha anche versato 7 milioni di proventi straordinari nel corso del 2015 a Ferrero, a titolo di indennizzo per necessarie “correzioni contabili” del prezzo di vendita della società pattuito nel giugno 2014.
Insomma, si può dire che i Garrone abbiano fornito a Ferrero un aiuto concreto anche dopo la loro uscita di scena, per rimettere in sesto i conti blucerchiati. Ora, però, a meno di clamorosi colpi di scena, la benzina garronica dovrebbe essere finita.
ALLA RICERCA DEL RICAVO PERDUTO
Agli inizi del 2015, Ferrero aveva presentato un piano triennale in cui si prevedeva il raggiungimento del punto di pareggio fra il 2015 e il 2016, per poi portare il bilancio in attivo negli anni successivi. L’obiettivo iniziale sembra alla portata del presidente (pur senza dimenticare gli aiuti di Garrone menzionati poco fa), ma condizione necessaria sarà l’effettiva permanenza della squadra in Serie A, condizione che dopo la gara di ieri vinta per 3-0 resta nettamente alla nostra portata. Una sciagurata e nefasta retrocessione avrebbe infatti condotto ad una rilevante decurtazione dei diritti televisivi, anche in presenza del “paracadute” approntato dalla Lega di B per le squadre appena retrocesse.
I ricavi sono un altro tasto dolente per la Samp: cessioni di giocatori (i cui proventi vanno necessariamente reinvestiti in sostituti potenzialmente all’altezza della situazione, vedi Correa o Fernando) e diritti televisivi sono le voci più rilevanti, non potendo puntare più di tanto su abbonamenti o merchandising (a causa di un bacino d’utenza ridotto rispetto alle solite grandi). E occorrerà tempo per ricavare plusvalenze importanti su giovani talenti pescati in giro per l’Europa dallo scaltro Pecini negli ultimi due anni. Per non parlare dei previsti lavori di ristrutturazione di Bogliasco: la Samp Academy è un progetto affascinante, ma occorrono investimenti ingenti per poter trasformare il centro sportivo nella cittadella dello sport multiservizi immaginata da Ferrero, e molti anni prima che tale struttura possa generare profitti.
I tentativi di aumentare la visibilità mediatica della Samp (e la conseguente ricerca di un main sponsor importante a livello internazionale) non hanno portato grandi frutti: Ferrero è diventato un personaggio televisivo ma, a giudicare dagli ultimi commenti sui social network, la cosa sembra essere diventata un boomerang; le trattative di Carito negli Emirati a caccia di sponsor internazionali non hanno portato a nulla (Tempotest e SsangYong non possono garantire contributi realmente incisivi), e lo stesso può dirsi per la parentesi del “global player” Eto’o, arrivato tra squilli di tromba e ripartito per la Turchia dopo appena qualche mese senza aver inciso molto sul campo e quasi nulla sul marketing blucerchiato (escludendo la vendita delle magliette all’indomani dell’arrivo).
Nell’estate 2015, Ferrero e Romei provano ad affidarsi all’esperto di marketing Giuseppe Albeggiani, già marketing director di Bulgari America e dirigente di J.Walter Thompson e Saatchi & Saatchi, ma l’esperienza termina dopo pochi mesi di incomprensioni, come narrato dallo stesso Albeggiani nell’ebook Smarketing. Come 5 mesi col Viperetta rischiano di far venire meno la fede delle 5P del marketing strategico.
Al momento bisogna quindi appoggiarsi ai canali tradizionali per fare un po’ di cassa; la cessione di Soriano all’Inter a fine stagione è praticamente certa e tutto dipenderà dall’esito finale del campionato (permanenza del tecnico compresa) per vedere se Ferrero riuscirà a mantenere le promesse senza aiuti.
A meno che, ovviamente, non subentrino altri attori.
3 commenti
ulteriore dimostrazione che la societa’ sta lavorando bene al di la’ del personaggio ferrero che se evitasse certe sceneggiate sarebbe meglio ma i numeri finora sono dalla sua parte.penso che sia romei in realta’ la mente pensante della societa’.tutti ovviamente ci auguriamo che questo risanamento sia l’antipasto per l’ingresso della famosa cordata volpi-gozzi-mantovani enrico che aprirebbe scenari e orizzonti di gloria ma non vorrei che rimanesse una chinmera eterna……..staremo a vedere.due milion di passivo comunque sono nulla se paragonati a i bilanci dell’era garrone
chimera.mi scuso
come siamo schiavi dei risultati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
quando si perde e la classifica si fa pesante,non conta se comunque si gioca bene,no…..
quindi sul banco degli imputati ci vanno tutti, giustamente,calciatori ,allenatori e dirigenza…
succede cosi che per la paura di retrocedere ci si lasci andare ad offese anche pesanti e si perde l’obbiettività nel dire che la dirigenza sta operando bene e sicuramente meglio del magnate del petrolio!ma con due vittorie e meno paura i conti della societa’ magicamente tornano a posto e non sono piu’ tragici come poco tempo fa……